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GIUGNO 2015

     

COME AVEVA PROMESSO AI NOSTRI PADRI,

AD ABRAMO E ALLA SUA DISCENDENZA, PER SEMPRE.

 

In Maria

            In Maria le promesse si realizzano. L’Atteso è nel suo grembo. La Misericordia si è fatta carne, non c’è più nulla da attendere, c’è solo da accogliere.

            Gloria a Dio, canteranno gli Angeli a Betlemme, e pace in terra agli uomini di buona volontà.

            Gesù è venuto per tutti, il Padre lo ha mandato Salvatore e Redentore, ma solo quelli che hanno il cuore buono, umile, quelli che hanno la buona volontà di lasciarsi interpellare dalla Sua Parola, quelli che accoglieranno il suo insegnamento, quelli che lo seguiranno e si lasceranno modellare a sua immagine se ne avvantaggeranno.

            In tutti i tempi, uomini di pensiero, si sono posti le domande esistenziali:

  • “Chi sono io?
  • Da dove vengo?
  • Dove vado?
  • Ma Dio c’è?
  • C’è una vita oltre la morte?”

e hanno cercato di rispondere in base alle idee dominanti del loro tempo, avvicinandosi o allontanandosi dalla verità.

            Ma Gesù ha avuto compassione dell’uomo, che camminava nelle tenebre dell’errore, ed è venuto dal cielo per rivelarci la Verità.

             Non deve esultare l’uomo di tutti i tempi? Non deve lodare, ringraziare, benedire Dio che si è chinato sulla terra per togliere le tenebre della mente e liberare la Luce della Verità? Chi più fortunato di noi che viviamo dopo l’Evento per eccellenza e quindi possiamo impostare la nostra vita sulla Verità rivelata?

            Maria ce lo dona bambino, fanciullo, giovane, Maestro, Figlio di Dio, Salvatore e Redentore.

            Che altro può fare il cielo? Dio si è piegato sulla terra ed è divenuto uno di noi: ha parlato con le nostre parole, ha vissuto le nostre vicissitudini, si è identificato con noi in tutto eccetto il peccato. E’ vissuto tra le inconcruenze degli uomini e con pazienza ha sopportato tutto per amore, dandoci l’esempio di come si passa sulla terra senza permettere al male di penetrare nel nostro cuore.

  • Incompreso non si è distaccato da noi,
  • scacciato, si è allontanato senza acredine,
  • maltrattato non ha risposto al male col male ma ha vinto il male con l’amore.
  • E’ passato sulla terra beneficando tutti, eppure il popolo ha gridato: “Sia crocifisso!”,
  • si è lasciato condannare ingiustamente ed è rimasto in silenzio come pecora muta di fronte al suo tosatore,
  • si è lasciato inchiodare sulla croce, senza opporre resistenza,
  • sulla Croce ha implorato per noi dal Padre il perdono, coprendo sotto il manto dell’ignoranza la nostra malvagità,
  • ha dato la vita riconsegnandola nelle mani del Padre e dicendogli: “Ho compiuto tutto quello che Tu mi avevi chiesto, ho riaperto le porte dei cieli ai tuoi figli, torno a Te, Padre, carico di dolore e di amore”.

            Dio ha mantenuto le sue promesse ad Abramo e alla sua discendenza.

            Ora è rimasto a nostra disposizione per

  • rigenerarci nel Battesimo,
  • perdonarci nella Confessione,
  • portarci a maturità per opera dello Spirito Santo nella Cresima,
  • ci permette di inserire nel suo mistero di salvezza tutta la nostra vita, di offrirla al Padre e
  • ci nutre di Sé dandoci un anticipo di vita beata con l’Eucaristia,
  • accoglie, santifica, benedice e accompagna ogni uomo nella sua vocazione con i sacramenti dell’Ordine e del Matrimonio,
  • ci mette a nuovo e ci riconsacra nel momento di lasciare questa terra, per presentarci al Padre con la veste candida e la lampada accesa con l’Unzione degli infermi.

            Tutto questo è già realtà. Forse Abramo e la sua discendenza non pensavano a tanto, ma Dio va sempre oltre le speranze degli uomini.

            Per questo esulta Maria, dopo aver partecipato a tutto il peso di dolore e di sacrificio che sono stati necessari per la nostra Redenzione.

            Come Madre non ricorda più le doglie dolorose del parto dell’umanità al Calvario, giubila solo perché ormai le sue creature possono salvarsi, la salvezza è nelle loro mani purché l’accolgano. Sa che l’uomo può anche commettere la stoltezza di rifiutare la salvezza e per questo continua la sua missione di Madre, consigliando, esortando, piangendo, supplicandoci di non rendere vano il sacrificio del Figlio.

            Questa missione Maria ce l’avrà fino a quando Dio non vorrà mettere un punto alla storia della Terra e i Santuari Mariani ne sono una testimonianza: ce ne sono di grandi e di piccoli, si può dire che non c’è angolo della terra che non abbia il suo santuario mariano, nel quale accoglie i suoi figli e dal quale dispensa grazie e benedizioni su chiunque si rivolge a Lei. Dio non nega nulla a Maria e Lei non nega nulla a Dio.

            Maria non vuole i santuari per aumentare la sua gloria, la sua gloria è già piena, li vuole e li chiede per noi, come luoghi di incontro con il sacro, dove i figli, stanchi delle tribolazioni della vita, possono trovare riposo alla loro anima e impetrare grazie e benedizioni da Dio per mezzo di Maria.

            Quello che Abramo aspettava forse era un evento straordinario ma forse non pensava ad un evento che dura nel tempo a beneficio di tutti gli uomini passati, presenti e futuri. Dio supera sempre le attese degli uomini.

            Cerchiamo di capirlo noi oggi e impariamo la preghiera della lode e del ringraziamento. Sostituiamola a quella della richiesta che ci è molto familiare. Gesù ha detto: “Chiedete prima di tutto il Regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù, perché Lui sa di cosa avete bisogno e ve lo concede prima ancora che voi glielo domandiate”.

            Nel Magnificat Maria non chiede niente, esulta, benedice e ringrazia per la grande opera che Dio ha compiuto e compie per le sue creature. Impariamo da Lei.

 

Nella coppia:

            Anche la coppia deve esultare, come Maria, perché Dio realizza le sue promesse. Se non le realizzasse potremmo pensare ad un dio creato dalla nostra fantasia, tanto per illuderci. Ma Dio, il nostro Dio, l’unico Dio è sempre all’opera e mantiene non solo le grandi promesse ma anche le piccole e le infime, purché noi facciamo riferimento a Lui.

            Certo, dopo aver chiesto il pane quotidiano, non possiamo aspettare che qualcuno ce lo dia, senza impegnarci noi a procurarcelo, Dio ci darà l’occasione provvidenziale per mangiare quel giorno. Noi in realtà vorremmo la garanzia di avere il pane a tempo indeterminato, ma Dio vuole che ci rivolgiamo a Lui giorno dopo giorno, come il bambino va sempre dalla mamma a chiedere quello che gli serve.

            Quando il popolo stava nel deserto, avrebbe potuto mandare la manna una volta sola, una volta alla settimana, invece no, la mandava giorno per giorno e chi voleva metterla da parte per il giorno dopo la trovava marcita. Il popolo doveva fidarsi di Lui.

            Dio ha fatto non solo le grandi promesse ai Patriarchi, ai Profeti, ma le ha fatte anche a noi. Il Vangelo è pieno di richieste e promesse di Dio:

  • Chiedete ed otterrete, bussate e vi sarà aperto.
  • Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
  • Amate i vostri nemici.
  • Fate del bene a coloro che vi odiano.
  • Benedite coloro che vi maledicono.
  • Pregate per coloro che vi maltrattano.
  • A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra.
  • A chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
  • Dà a chiunque ti chiede.
  • A chi prende del tuo, non richiederlo.
  • Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
  • Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
  • Non giudicate e non sarete giudicati.
  • Non condannate e non sarete condannati.
  • Perdonate e vi sarà perdonato.
  • Date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».

 

            Gesù ci stimola alla fiducia, se ti è stato fatto un sopruso e non ti vendichi, il Padre tuo provvederà a te, magari dandoti delle opportunità nuove e più vantaggiose, magari ti darà la salute per poter provvedere, forse tu non riconoscerai il Suo intervento, ma la Parola di Dio non fallisce.

            Certo, se tu hai già in abbondanza per oggi e per domani, non ti darà ciò che non ti è necessario, perché il troppo potrebbe farti male. Sarebbero quei beni che la ruggine corrode e il tarlo consuma, quindi zavorra inutile.

            Oggi stiamo assistendo all’inutilità del di più, anzi a come il di più ti può far vivere nella precarietà. Infatti le tasse sui beni sono tanto alte che vivrebbero meglio se non avessero quei beni. Il di più ci può impoverire. E questo non è il Magnificat in azione?

            La Parola di Dio è saggezza ma se non crediamo la stessa ricchezza c’impoverirà e saremo tra i “rovesciati dai troni”.

            Sorge la domanda della coppia: “Ma non dovremo pensare ai figli?”

            Sicuramente è dovere della coppia provvedere ai figli e, potendolo provvedere anche perché abbiamo una vita tranquilla economicamente. Ma il facilitare troppo la vita dei figli non è un vero bene, avendo tutto senza fatica, possono diventare sperperoni, possono darsi ai vizi, possono diventare esigenti e pensare che tutto è loro dovuto, perché non si sono mai procurato niente con il sudore della fronte.

            La coppia saggia sa dove può arrivare. Deve seguire i figli perché acquistino a loro volta la saggezza, deve aiutarli nel periodo della formazione, perché acquistino le abilità necessarie per inserirsi nella società e possano procurarsi di che vivere, ma soprattutto deve aiutarli a maturare una fede robusta. Se ha beni da lasciare in eredità, sicuramente può assegnarglieli, ma facendo capire loro che sono maggiormente obbligati a dare a loro volta, se sono nell’abbondanza, avendo ricevuto gratuitamente e senza loro sforzo, altrimenti si troveranno, davanti a Dio, nella condizione del debitore della parabola che, dopo essere stato condonato di un grande debito, non seppe a sua volta perdonarne uno piccolo a un suo creditore.

            Anche gli occhi dei figli devono essere rivolti a Dio invece che al portafogli di papà.

            Oggi assistiamo a delitti familiari da parte di figli viziosi, per avere l’eredità prima del tempo. Cosa può un vizio! Se il nostro dare alimenta i vizi dei figli, saremo responsabili dei loro mali.

            Certo, non possiamo ricordarci di educarli quando sono grandi, gli alberi si raddrizzano quando sono piccoli, ma bisogna educarli fin da piccolissimi alla parsimonia, alla gratitudine, a guardarsi intorno semmai qualcuno manca anche del necessario.

            La vera eredità che i genitori possono lasciare ai loro figli è una sana educazione ai valori evangelici; cresceranno sani, senza eccessivi capricci, saranno sensibili, saranno responsabili delle loro azioni, sapranno fermarsi prima di fare un’esperienza pericolosa, faranno il loro dovere in casa e fuori, saranno sensibili verso la povertà altrui, compreso verso i genitori quando l’età, la malattia o altro richiederanno il loro intervento.

            Dio educa e fa le sue promesse all’uomo saggio e alla donna virtuosa e le mantiene:

 

Sii fedele alla tua sposa e trova in lei la tua gioia

            Bevi l'acqua della tua cisterna e l'acqua corrente del tuo pozzo. Dovrebbero le tue fonti spargersi al di fuori, come ruscelli d'acqua per le strade? Siano per te solo e non per gli estranei insieme a te. Sia benedetta la tua fonte e rallegrati con la sposa della tua gioventù. Cerva amabile e gazzella graziosa, le sue mammelle ti soddisfino in ogni tempo, e sii continuamente rapito nel suo amore. Perché mai, figlio mio, invaghirti di una donna adultera e abbracciare il seno di un'estranea? Poiché le vie dell'uomo stanno davanti agli occhi dell'Eterno, ed egli scruta tutti i suoi sentieri. L'empio è preso nelle sue stesse iniquità e trattenuto dalle funi del suo peccato. Egli morrà per mancanza di correzione e perirà per la grandezza della sua follia.

            Non rifiutare il bene a chi è dovuto, quando è in tuo potere il farlo. Non dire al tuo prossimo: «Va' e ritorna; te lo darò domani», quando hai la cosa con te. Non macchinare alcun male contro il tuo prossimo, mentre abita fiducioso con te. Non intentare causa contro nessuno senza motivo, se non ti ha fatto alcun male. Non portare invidia all'uomo violento e non scegliere alcuna delle sue vie, perché l'Eterno ha in abominio l'uomo perverso, ma il suo consiglio è per gli uomini retti. La maledizione dell'Eterno è nella casa dell'empio, ma egli benedice la dimora dei giusti. Certamente egli schernisce gli schernitori, ma fa grazia agli umili. I saggi erediteranno la gloria, ma l'ignominia sarà il retaggio degli stolti.

 

Elogio alla donna virtuosa

Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio.

Una brava moglie è la gioia del marito, questi trascorrerà gli anni in pace.

Una donna virtuosa è una buona sorte, viene assegnata a chi teme il Signore.

Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce, in ogni tempo il suo volto appare sereno. (…)

La grazia di una donna allieta il marito, la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.

È un dono del Signore una donna silenziosa, non c'è compenso per una donna educata.

Grazia su grazia è una donna pudica, non si può valutare il peso di un'anima modesta.

Il sole risplende sulle montagne del Signore, la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa. (Siracide 26:1-16)

            Se impariamo a leggere la nostra vita e quella degli altri alla luce della Parola di Dio, ci accorgeremo che Dio mantiene sempre le sue promesse.

            E’ vero che oggi il mondo lavora contro la famiglia e cerca di banalizzare il lavoro coscienzioso di genitori attenti, ma quello che si semina nei primi anni di vita, presto o tardi produrrà i suoi frutti. Quando i figli lasceranno la nostra mano per camminare con i loro piedi, la coppia deve seguirli con la preghiera costante. Sono creature affidate alle vostre cure e voi dovrete riconsegnarli a Dio, quando Dio vorrà, da degni cittadini del Regno di Dio. La preghiera dei genitori è importante, più di qualsiasi altra perché avete, nei loro riguardi, un ministero sacramentale. Ma Dio non vi farà mancare il suo aiuto.

            E allora esultiamo con Maria, perché Dio è fedele ma, come Lei, fidiamoci di Lui, lasciamoci plasmare il cuore dalla Sua Parola, ringraziamolo e benediciamolo.

            La nostra vita sia un continuo Magnificat a Dio, che si ricorda dei suoi figli e provvede alle loro necessità, perché ci vuole bene e sembra che non possa essere felice senza di noi.

 

QUESTIONARIO PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

    1. Cosa puoi fare per rendere la tua vita un continuo Magnificat?
    2. Ti rivedi nelle virtù dell’uomo saggio, della donna virtuosa?
    3. I tuoi pensieri si sono purificati meditando il Magnificat?
    4. Educhi anche i tuoi figli alla virtù?
    5. Volete preparare, come coppia una lezioncina sul Magnificat per i vostri figli?
    6. Li state preparando come degni cittadini del Regno di Dio?

     

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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