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HA SPIEGATO LA POTENZA DEL SUO BRACCIO,
HA DISPERSO I SUPERBI NEI PENSIERI DEL LORO CUORE
In Maria Chiediamoci: “Ma chi sono i superbi che il Signore disperde con la potenza del suo braccio?
Il primo superbo è Lucifero, che Dio sconfigge attraverso un’umile fanciulla, che lo calpesta con il suo piede immacolato.
E lo sconfigge perché Dio, dopo il peccato dei progenitori, ebbe compassione dei due miseri che si erano lasciati ingannare e s’inventò il perdono, dando loro un’altra possibilità, non facile e dolce come la prova iniziale ma che permette comunque all’uomo, non per merito ma per dono, di continuare la sua storia d’amore con Dio, se lo vuole. Il perdono permette alle storie d’amore di continuare. E l’Amore di Dio divenne Misericordioso ed ora il suo nome è proprio “Amore Misericordioso”.
Maria, umile e semplice, sarà lo strumento che userà per schiacciare la testa al serpente infernale.
- Alla superbia di Lucifero, Dio oppone l’umiltà di Maria,
- alla grandezza di lui, la sua piccolezza,
- alla sua disobbedienza la totale accettazione della volontà di Dio da parte di Maria, anche se dolorosa.
- Lui, l’angelo del “no”, Maria, la donna del “sì”,
- lui l’insubordinato, Lei l’Ancella sempre a disposizione di Dio.
Questo nulla, nelle mani di Dio, sconfiggerà l’orgoglioso! E viene in mente l’episodio di Davide che sconfigge Golia con la fionda.
Maria è la fionda in mano a Dio. Lei non ha compiuto un atto singolo di obbedienza ma sconfigge il Nemico con un atteggiamento costante di umiltà che dura nei secoli. Maria è sempre al servizio di Dio allora come ora, nei momenti di gloria e in quelli di travaglio: a Betlemme, come in Egitto, a Nazareth come al Getsemani, alla Pentecoste, come all’Assunzione e alla glorificazione.
Il dolore di Maria in alcune circostanze immenso dà la misura del suo amore e l’amore dà la misura della gloria e della sua onnipotenza per intercessione, mentre Gesù lo è per essenza.
Dio continua, per suo mezzo a stendere la potenza del suo braccio contro i protervi e a confondere i superbi nei pensieri del loro cuore.
I SUPERBI DI OGGI
Oggi i protervi che nei biechi pensieri del loro cuore pensano, come Lucifero, di sostituirsi a Dio, sono tanti. Maria cerca di convincerli dell’assurdità dei loro progetti e prega, supplica e piange richiamandoli al retto pensare. E intanto sostiene il braccio della giustizia di Dio, invocando perdono e misericordia per i suoi poveri figli illusi e confusi dal maligno.
Le vittorie di Maria le conta solo Dio, le sconfitte le subiamo tutti, con il pensiero umano che naviga nell’assurdo e affonda nel nulla ogni giorno di più; ma anche se la battaglia è lunga e difficile, la vittoria è certa. Basterebbe che Lei allentasse la presa dal braccio divino che il povero uomo del terzo millennio finirebbe non nel nulla ma negli inferi.
Ma non è questo che vuole Dio e non è questo che vuole Maria, che non si discosta mai dal volere di Dio; Dio vuole la salvezza e per questo ha sacrificato suo Figlio e ha dato strazio al suo Cuore di Padre e tenera Madre, per salvare l’uomo confuso e narcotizzato dal maligno, reso schiavo nel pensiero e nelle azioni.
Dio sente il grido delle loro anime prigioniere del maligno, che giunge a Lui dalla terra, come sentiva il grido del popolo di Dio reso schiavo degli Egiziani e, nuovo Mosé, manda Maria, perché riconduca il popolo all’obbedienza alla Legge e Maria lo fa non con il giusto sdegno di Mosé verso il popolo traditore, ma con le sue lacrime di Madre, che scendono nel Cuore di Dio e lo inducono a stendere non il braccio della giustizia ma quello della misericordia.
Dio non nega nulla a Maria, perché Maria non nega nulla a Dio.
Maria sta preparando per il nostro mondo corrotto un grande evento di misericordia, che rimetta ordine nelle menti confuse e amore nei cuori pervertiti dalla corruzione.
Questo è il tempo della misericordia, questo è il tempo di Maria, umile Ancella che lavora indefessamente perché l’uomo si ravveda e torni a Dio. Lei vuole che tutti i figli, che corrono all’impazzata verso l’inferno siano intercettati dal Cuore di Gesù suo Figlio, per essere purificati e riportati al Padre e la festa sarà grande!
COMPITO DELLA COPPIA
E la coppia cristiana cosa può fare di fronte a questo mare in tempesta che sollecita la giustizia divina?
La coppia, nel suo piccolo, come Maria, con la preghiera, con l’azione educativa, con il buon esempio deve difendere la propria famiglia, come la chioccia difende i suoi pulcini quando la tempesta infuria.
Deve infondere in loro il pensiero sano, che viene dal buon senso, dalla Parola di Dio, dalle manifestazioni di Dio attraverso i suoi santi, che non mancano neanche oggi.
La sua non sarà certo una famiglia alla moda, non seguirà il pensiero malato che porta solo confusione, disordini, sofferenze, solitudine e morte, ma quello sano, avvalorato dalla vita santa di tante creature che, andando contro corrente, sono giunte agli onori degli altari. Loro, come Maria, non hanno cercato gli onori, ma Dio, che registra ogni palpito del cuore, ha preparato loro un trono in cielo e la Chiesa lo ha proclamato come conquista divina e sigillo di santità.
La santità è la misura alta della vita; l’unica che lascia una scia di luce dietro di sé, ma si ottiene distanziandosi dai superbi nei pensieri del loro cuore.
La si ottiene aiutando Maria a trattenere il braccio della giustizia divina e a sollecitare misericordia e perdono per noi e per i nostri fratelli.
La Madre Speranza è per noi un modello imitabile. Sono stati molti i superbi nei pensieri del loro cuore, che hanno cercato in tutti i modi di far morire l’opera che Dio voleva realizzare per suo mezzo, ma lei ha sofferto e offerto, si è fatta vittima per i suoi crocifissori come Gesù e con il suo amore ha ottenuto la loro salvezza.
La si accusava di aver simulato fenomeni mistici, di aver trasgredito tutti e dieci i comandamenti e di governare l’istituto in modo dispotico; se ne chiedeva la destituzione come superiora generale e per maggiore sicurezza l’espulsione dalla Congregazione; si ponevano invece in ottima luce le diverse suore antagoniste.
Così rispondeva la Madre:
“Se questi signori otterranno quello che vogliono, dovunque mi troverò, la mia preghiera al buon Gesù sarà continua, nonostante l’accecamento di cui oggi siete vittime, perché non consideri l’errore che state commettendo e vi illumini, perché presto possiate vedere con chiarezza la lotta nella quale l’inferno vi ha coinvolto, servendosi della cecità di alcune alte autorità della nostra madre Chiesa e di anime consacrate. Voi ora dite di avere gli occhi ben aperti e per questo vi comportate in tal modo, ma io vi assicuro, figlie mie, che la benda che portate su di essi è molto grossa.” (Diario di Madre Speranza)
Lei il giorno della sua professione aveva scelto Maria come sua Madrina spirituale e Maria le ha insegnato il segreto dell’ “Eccomi!”, del “Si compia la tua volontà anche se io non la capisco, anche se mi sembra assurda, anche se ripugna alla mia piccola intelligenza”
I piani di Dio non possono essere contenuti nella nostra piccola mente e nel nostro piccolo cuore; spesso Dio usa le vie storte e cattive degli uomini, per condurre l’anima in un’atmosfera divina, dove la sapienza divina confonde i superbi.
Il segreto è quello del pieno abbandono di sé nelle mani di Dio, della consegna totale di tutto quanto si è e si ha, perché sia Lui a usarci. A questo riguardo abbiamo la parola di Geremia: la famosa parabola della creta e del vasaio:
«Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola». Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
Allora mi fu rivolta la parola del Signore: «Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele. Talvolta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di sradicare, di abbattere e di distruggere; ma se questo popolo, contro il quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di fargli. Altra volta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di edificare e di piantare; ma se esso compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi pentirò del bene che avevo promesso di fargli”. (Ger 18:1-10)
Può mai la creta consigliare al vasaio come deve usarla? Lei si deve solo arrendere e lasciarsi lavorare senza opporre resistenza, con fiducia piena. Quando l’opera d’arte sarà completa, sarà messa nelle stanze regali ed esposta all’ammirazione dei visitatori.
Queste stanze regali sono le dimore di Dio, dove voi e i vostri figli narrerete per l’eternità le meraviglie che Dio ha operato in voi.
Allora, come la donna, quando è nato il bambino non ricorda più il travaglio delle doglie del parto, felice di aver messo al mondo un uomo, così non ricorderete più le sofferenze della vita, che vi hanno permesso di raggiungere un così alto grado di gloria.
E allora daremo ragione a Madre Speranza che considerava i suoi crocifissori come i suoi più grandi benefattori, perché vi hanno permesso di rendere ragione della vostra speranza e vi hanno fatto raggiungere lo stato attuale di gloria e sarete felici di saperli beati insieme a voi.
Non dovete sentirvi cristiani si serie B solo perché non siete stati chiamati ad una vocazione di speciale consacrazione, anzi, come abbiamo detto in precedenza, la vostra missione è grande, Dio vi ha dato il compito di esprimere il Divino sulla terra, attraverso l’amore e il servizio alla vita. Un compito più grande non c’è e direi neanche più difficile.
I consacrati, in fondo, si creano una loro subcultura nei conventi, nelle case religiose e si dedicano a servizi umanitari, condizioni che già di per sé li distanziano dal mondo corrotto, voi al contrario vivete nel mondo corrotto, ne respirate l’aria infetta, ne siete contagiati, vostro malgrado. Allora vi sono sommamente utili tutte le precauzioni di cui abbiamo parlato per difendersi dai superbi nei pensieri dei loro cuori, quelli che sono respinti dal braccio potente di Dio.
Non è facile essere cristiani in un mondo scristianizzato, blasfemo, che si fa scudo della sua boria per farsi vedere sicuro delle sue sconfitte in amore, nel lavoro onesto, nella vita semplice.
I figli, più fragili e più recettivi di voi, impareranno questi modi ambigui di introdursi nel mondo e li imiteranno, con grave rischio per la loro vita e per la loro salvezza… e allora capite che il vostro lavoro è difficile e avete bisogno dell’aiuto dall’alto per riuscire nell’impresa di salvare voi stessi e i vostri figli?
Maria non è uscita mai dalla sua umiltà, neanche quando ha dato alla luce il Figlio di Dio, neanche quando lo vedeva cercato e acclamato dalla folla, ma proprio per questo ha saputo dove stare nel momento dell’apparente insuccesso e fallimento. Maria non era con Gesù il giorno in cui Gerusalemme intera lo riconobbe come Messia e prese rami di palma per fargli festa e stendeva i propri mantelli perché vi passasse il Re, ma la troviamo lungo la strada del Calvario, la troviamo ai piedi della croce, dove neanche Pietro e gli Apostoli avevano avuto il coraggio di seguirlo.
L’umiltà e l’amore sanno sempre dove devono condurre l’anima. L’umiltà si traduce anche in coraggio, perché l’umile non ha niente da perdere, non ha nulla, ha consegnato tutto, non deve difendere nulla. Il superbo è pieno di sé e pieno di titoli, pieno di cose da difendere e allora nel momento della prova fugge, per paura di essere spogliato di fronte al mondo e di essere umiliato davanti a quelli che aveva reso suoi schiavi. E spesso sceglie di darsi la morte nel momento dell’insuccesso, per non subire l’umiliazione.
IL SUPERBO IN FAMIGLIA
I veri poveri sono proprio i superbi nei pensieri del loro cuore. Cerchiamo di non essere in questa categoria. E’ facile esserlo in tutti gli stati della vita: nel matrimonio, nella vita religiosa, nella vita politica, in qualunque professione o servizio.
Il superbo in famiglia schiaccia tutti i membri della famiglia, coniuge e figli con la sua boria da super uomo. Il coniuge del superbo deve essere sempre all’altezza di ogni situazione, deve sapersi presentare per non farlo sfigurare, deve essere parsimonioso, deve essere efficiente in casa, deve lavorare e produrre, deve condurre bene i figli, deve essere sempre disponibile sessualmente, deve essere bello, deve essere gentile con lui, pieno di attenzioni, deve soddisfare tutte le ambizioni del piccolo despota, deve essere il suo giocattolo e il suo servitore…
I figli devono essere i suoi monili da ostentare in società: sempre i primi in tutto, ben curati, poco esigenti, i migliori a scuola, devono emergere negli sport, devono fargli fare sempre belle figura.
Il superbo tiene soprattutto all’apparenza, se poi, per ottenere questi risultati, il coniuge, i figli vengono umiliati, disprezzati, inibiti, questo a lui non importa, lui non ha mai niente da correggere, è talmente sicuro di sé che non rivede mai la sua vita e non si guarda mai in dietro per vedere se dietro di sé lascia gioia o pianto.
IL SUPERBO NEL LAVORO
Il superbo è il vero tiranno anche nel lavoro: i suoi dipendenti sono le pedine che lui deve muovere a piacere per raggiungere i suoi traguardi, non rispetta le esigenze altrui, non ammette consigli o richiami, non fa collaborare, vuole tenere tutto sotto controllo per paura che qualcosa gli sfugga. Il dipendente viene usato come un robot, non deve avere esigenze di nessun tipo, non si ammettono ritardi, non si ammettono eccezioni. La ricompensa è scarsa, sicuro che la vita li costringe ad accontentarsi e l’offerta di mano d’opera è grande.
Queste situazioni si ripercuotono sul sistema nervoso del dipendente e non di rado si scarica le sue frustrazioni in famiglia.
I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono:
- Omicidio volontario,
- peccato impuro contro natura,
- oppressione dei poveri,
- frode nella mercede agli operai.
Chissà di quante cose siamo responsabili e non ci accorgiamo! Chissà di quante cose Dio ci chiederà conto!
Dobbiamo impegnarci seriamente a conquistare l’umiltà, che ci fa stare al nostro posto e ci attira gli sguardi compiacenti di Dio
QUESTIONARIO PER LA RIFLESSIONE PERSONALE:
- Come mai Maria ha ricevuto il privilegio di schiacciare la testa al serpente infernale?
- Sai definire l’umiltà, virtù che piace tanto a Dio?
- Ritrovi in te tracce di questa virtù? Analizza i tuoi pensieri e soprattutto i tuoi comportamenti.
- Hai capito quello che Dio ci vuole insegnare con la parabola della creta e del vasaio?
- Come ti comporti nei riguardi del tuo coniuge? La stimi, la consulti, la informi, l’ascolti?
- Cosa sono per te i figli? Compito da assolvere, oggetto di vanità, creature teneramente amate?
- Come ti comporti nell’ambiente di lavoro? Se dipendente, ti sottometti in maniera onesta?
- Se sei datore di lavoro, cosa sono per te gli operai? Persone, macchine da produzione, fratelli?
- Sai quali sono i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio?
- Cedi alla tentazione attuale di decidere tu, al posto di Dio il valore morale delle nostre azioni?
- Hai qualche cosa di cui farti perdonare dai tuoi familiari, dai tuoi amici, dai tuoi colleghi?
- Vuoi fare il proposito di rivedere tutta la tua vita, per non trovarti poi tra quelli che Dio rovescia dai troni, ma tra quelli che Lui innalza per la loro umiltà?
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