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MAGGIO 2009

     

LA SAPIENZA EDUCA A FUGGIRE LE INSIDIE (Pr. 23,1-35; 24,1-34; 25,1-28)

 

            Quando noi diciamo l’atto di dolore, promettiamo a Dio di fuggire le occasioni prossime di peccato. Non è difficile capire che le occasioni prossime sono quelle che ci stimolano a fare qualche trasgressione, come: i film porno per i lussuriosi, i luoghi di spaccio per i drogati, i preziosi per il ladro, il televisore per i videodipendenti, la signora del pianerottolo accanto per le pettegole.

            Chi sa di avere una fragilità nel fisico, fa delle cure preventive di contenimento del problema; la stessa cosa si deve fare per le fragilità spirituali: bisogna evitare di trovarci nella situazione di tentazione, perché, essendo deboli, potremmo cadere.

            Non sempre il nemico si può sfidare a viso aperto, molte volte è più prudente scappare, quando si vede giungere, soprattutto se sappiamo di aver ceduto in altre occasioni.

            Anche nel Padre nostro diciamo “Non c’indurre in tentazione” che, diversamente tradotta, la frase significa: “Non permettere che cadiamo nella tentazione”, donaci la tua forza per resistere.

            Il libro dei Proverbi, proprio perché nasce dalla riflessione di persone che si sono dedicate ad acquistare la Sapienza e sono stati educati dall’esperienza propria e altrui, riportano molte situazioni di lusinga per l’uomo, che possono trasformarsi in trappole mortali

  1. Quando siedi a mangiare con un potente, considera bene che cosa hai davanti;
  2. mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito.
  3. Non desiderare le sue ghiottonerie, sono un cibo fallace.
  4. Non affannarti per arricchire, rinunzia a un simile pensiero;
  5. appena vi fai volare gli occhi sopra, essa già non è più: perché mette ali come aquila e vola verso il cielo.
  6. Non mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo e non desiderare le sue ghiottonerie,
  7. perché come chi calcola fra di sé, così è costui; ti dirà: «Mangia e bevi», ma il suo cuore non è con te.
  8. Il boccone che hai mangiato rigetterai e avrai sprecato le tue parole gentili.

            Quante persone sono state ingannate e sono ingannate, da chi fa promesse facili e fa brillare davanti agli occhi chissà quali opportunità, che poi si rivelano un nulla di fatto e magari con perdita del poco che avevano investito nell’affare. E’ più saggio non coltivare avidità e non appetire a traguardi che non si possono conquistare con sacrificio e impegno personale. Non è detto che la vita non possa offrire delle opportunità, ma non bisogna lasciarsi abbagliare dallo specchietto per le allodole. L’allodola non ha testa, ma l’uomo deve usarla perché ce l’ha.

  1. Non parlare agli orecchi di uno stolto, perché egli disprezzerà le tue sagge parole.
  2. Non spostare il confine antico, e non invadere il campo degli orfani,
  3. perché il loro vendicatore è forte, egli difenderà la loro causa contro di te.

            Non invadere il campo degli orfani. Oggi i bambini vengono non solo ingannati, ma addirittura violentati. E’ un delitto così grave che Dio non può non difendere la loro causa.

            Non è bene farsi forti con i deboli, ingannare gli ignoranti, approfittare della debolezza degli anziani, che non possono più badare ai propri interesse e facilmente sono depredati da profittatori, che si dicono loro protettori. Gli anziani sono come i bambini e perciò sono sacri a Dio.

  1. Piega il cuore alla correzione e l'orecchio ai discorsi sapienti.
  2. Non risparmiare al giovane la correzione, anche se tu lo batti con la verga, non morirà;
  3. anzi, se lo batti con la verga, lo salverai dagli inferi.
  4. Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio cuore gioirà.
  5. Esulteranno le mie viscere, quando le tue labbra diranno parole rette.

            Sul dovere di correggere i figli la Bibbia parla in termini un po’ duri per le nostre orecchie rese sensibili dall’individualismo e dall’esaltazione dell’io. Comunque, anche se i metodi possono essere quelli della persuasione e del dialogo, l’obbligo di educare rimane e il cedere al lassismo imperante nella nostra società è una grossa tentazione di omissione, che va fuggita come tutte le altre. Non è saggio ed è rischioso non fare il proprio dovere perché oggi fanno tutti così.

  1. Il tuo cuore non invidi i peccatori, ma resti sempre nel timore del Signore,
  2. perché così avrai un avvenire e la tua speranza non sarà delusa.
  3. Ascolta, figlio mio, e sii saggio e indirizza il cuore per la via retta.
  4. Non essere fra quelli che s'inebriano di vino, né fra coloro che son ghiotti di carne,
  5. perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci.
  6. Ascolta tuo padre che ti ha generato, non disprezzare tua madre quando è vecchia.
  7. Acquista il vero bene e non cederlo, la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza.

            Oggi la concupiscenza del piacere inganna molti. Si pensa che abbiamo diritto a soddisfare tutte le voglie della gola, del sesso, del divertimento, del vizio in tutte le sue forme, del benessere… Di fatto lo facciamo, ma poi diventiamo dipendenti e ci sembra che la vita sia avara con noi, solo perché non possiamo soddisfare tutti i nostri capricci. La sobrietà è una virtù poco conosciuta ma molto utile per vivere sereni e appagati del poco o del tanto che ci possiamo permettere.

  1. Il padre del giusto gioirà pienamente e chi ha generato un saggio se ne compiacerà.
  2. Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha generato.
  3. Fà bene attenzione a me, figlio mio, e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli:
  4. una fossa profonda è la prostituta, e un pozzo stretto la straniera.
  5. Essa si apposta come un ladro e aumenta fra gli uomini il numero dei perfidi.

            Cedere al piacere della carne è una droga più dannosa delle droghe chimiche, perché questa moltiplica il numero dei perfidi e la persona che si presta a questo è vero ministro di satana.

  1. Per chi i guai? Per chi i lamenti? Per chi i litigi? Per chi i gemiti? A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi rossi?
  2. Per quelli che si perdono dietro al vino e vanno a gustare vino puro.
  3. Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e scende giù piano piano;
  4. finirà con il morderti come un serpente e pungerti come una vipera.
  5. Allora i tuoi occhi vedranno cose strane e la tua mente dirà cose sconnesse.
  6. Ti parrà di giacere in alto mare o di dormire in cima all'albero maestro.
  7. «Mi hanno picchiato, ma non sento male. Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell'altro».

            Tutti i disordini finiscono per farci perdere il lume dell’intelletto. Un vizio assecondato fa diventare stolti; non si pensa più secondo criteri di razionalità condivisa, ma la mente si focalizza solo sull’oggetto del piacere, che pure capisce essere una schiavitù, ma ormai pensa di non poterne fare più a meno, e per esso si sacrificano grandi valori: il coniuge, i figli, i genitori, gli amici… non conta più nulla, solo il piacere con cui la sirena ingannatrice ci ipnotizza. Chi cade in queste trappole si può dire ancora che è una persona libera?

  1. Non invidiare gli uomini malvagi, non desiderare di stare con loro;
  2.  poiché il loro cuore trama rovine e le loro labbra non esprimono che malanni.
  3. Con la sapienza si costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda;
  4. con la scienza si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi.
  5. Un uomo saggio vale più di uno forte, un uomo sapiente più di uno pieno di vigore,
  6. perché con le decisioni prudenti si fa la guerra e la vittoria sta nel numero dei consiglieri.

            Oggi ci sono molte società a delinquere per tutti i gusti, per tutte le debolezze. La stessa democrazia, fondata sul consenso, si prostituisce pur di raggiungere il numero utile. In tempi in cui il desiderio di lavorare è scarso e quello di trovare il modo di guadagnare col minimo sforzo è grande, molti cercano l’amicizia dei potenti per riuscire nei loro intenti. Questo è un vendersi, perché il favore ricevuto non sarà mai sufficientemente ripagato e ci si sentirà sempre in debito. Conseguenza: è come aver firmato una sudditanza che peserà per tutta la vita. Anche queste sono tentazioni da evitare.

  1. È troppo alta la sapienza per lo stolto, alla porta della città egli non potrà aprir bocca.
  2. Chi trama per fare il male si chiama mestatore.
  3. Il proposito dello stolto è il peccato e lo spavaldo è l'abominio degli uomini.
  4. Se ti avvilisci nel giorno della sventura, ben poca è la tua forza.
  5. Libera quelli che sono condotti alla morte e salva quelli che sono trascinati al supplizio.
  6. Se dici: «Ecco, io non ne so nulla», forse colui che pesa i cuori non lo comprende? Colui che veglia sulla tua vita lo sa; egli renderà a ciascuno secondo le sue opere.
  7. Mangia, figlio mio, il miele, perché è buono e dolce sarà il favo al tuo palato.
  8. Sappi che tale è la sapienza per te: se l'acquisti, avrai un avvenire e la tua speranza non sarà stroncata.

            Una sola sudditanza è senza rischio, la sudditanza da Dio, perché essa è basata sull’amore paterno e materno di Dio, che vuole solo il vero bene dei suoi figli. Perché allora non aumentare la fede, non chiedere solo a Lui la raccomandazione per il lavoro, per l’amore, per la salute, per tutte le nostre necessità?

  1. Non insidiare, o malvagio, la dimora del giusto, non distruggere la sua abitazione,
  2. perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza, ma gli empi soccombono nella sventura.
  3. Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe,
  4. perché il Signore non veda e se ne dispiaccia e allontani da lui la collera.
  5. Non irritarti per i malvagi e non invidiare gli empi,
  6. perché non ci sarà avvenire per il malvagio e la lucerna degli empi si estinguerà.
  7. Temi il Signore, figlio mio, e il re; non ribellarti né all'uno né all'altro,
  8. perché improvvisa sorgerà la loro vendetta e chi sa quale scempio faranno l'uno e l'altro?
  9. Anche queste sono parole dei saggi. Aver preferenze personali in giudizio non è bene.
  10. Se uno dice all'empio: «Tu sei innocente», i popoli lo malediranno, le genti lo esecreranno,
  11. mentre tutto andrà bene a coloro che rendono giustizia, su di loro si riverserà la benedizione.
  12. Dà un bacio sulle labbra colui che risponde con parole rette.
  13. Sistema i tuoi affari di fuori e fatti i lavori dei campi e poi costruisciti la casa.
  14. Non testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo e non ingannare con le labbra.
  15. Non dire: «Come ha fatto a me così io farò a lui, renderò a ciascuno come si merita».

            Questi due proverbi ci fanno capire l’atteggiamento giusto da avere verso il prossimo, che è un altro noi stessi. Non è giusto ingannarlo, come non è santo l’atteggiamento di chi ripaga l’offesa con l’offesa. Gesù ci ha detto di amare come Lui ha amato: perdonando, scusando, dando la vita. Per questo il Padre gli ha dato potere su tutti noi, perché ci ha riscattati con il suo amore. Solo l’amore misericordioso può renderci veramente responsabili dei nostri fratelli.

  1. Sono passato vicino al campo di un pigro, alla vigna di un uomo insensato:
  2. ecco, ovunque erano cresciute le erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in rovina.
  3. Osservando, riflettevo e, vedendo, ho tratto questa lezione:
  4. un pò dormire, un pò sonnecchiare, un pò incrociare le braccia per riposare
  5. e intanto viene passeggiando la miseria e l'indigenza come un accattone.

            Quanta saggezza in questa riflessione! Chi non s’impegna, come può pretendere di raggiungere determinati traguardi? Molte persone si angosciano perché Dio resta sordo alle loro preghiere e non si accorgono che Dio ha dato loro: intelligenza, braccia, piedi, energie per procurarsi il necessario. Non basta piangere, bisogna rimboccarsi le maniche e affrontare i problemi in tutti i modi possibili, senza aspettare il miracolo quando basta l’impegno.

  1. Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
  2. È gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle.
  3. I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili.
  4. Togli le scorie dall'argento e l'orafo ne farà un bel vaso;

Le scorie sono la nostra umanità imperfetta, più ne togliamo, più si purifica il cuore e l’orafo divino potrà fare di noi un’opera d’arte.

  1. togli il malvagio dalla presenza del re e il suo trono si stabilirà sulla giustizia.
  2. Non darti arie davanti al re e non metterti al posto dei grandi,
  3. perché è meglio sentirsi dire: «Sali quassù» piuttosto che essere umiliato davanti a uno superiore.
  4. Quanto i tuoi occhi hanno visto non metterlo subito fuori in un processo; altrimenti che farai alla fine, quando il tuo prossimo ti svergognerà?
  5. Discuti la tua causa con il tuo vicino, ma non rivelare il segreto altrui;
  6. altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe e il tuo discredito sarebbe irreparabile.
  7. Come frutti d'oro su vassoio d'argento così è una parola detta a suo tempo.

            Il saggio pondera le sue parole, perché non se ne debba pentire. Tenere sotto controllo la lingua è un grande esercizio di dominio di sé ed è un modo per non cadere in tentazione.

  1. Come anello d'oro e collana d'oro fino è un saggio che ammonisce un orecchio attento.
  2. Come fresco di neve al tempo della mietitura, è un messaggero verace per chi lo manda; egli rinfranca l'animo del suo signore.
  3. Nuvole e vento, ma senza pioggia, tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa.

            L’uomo saggio procura di dare valore a tutti i suoi giorni, di non lasciar passare il tempo senza caricarlo d’amore per Dio e per il prossimo. Non dice e non fa cose vane.

  1. Con la pazienza il giudice si lascia persuadere, una lingua dolce spezza le ossa.
  2. Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo.
  3. Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché non si stanchi di te e ti prenda in odio.
  4. Mazza, spada e freccia acuta è colui che depone il falso contro il suo prossimo.
  5. Qual dente cariato e piede slogato tale è la fiducia dell'uomo sleale nel giorno della sventura, è togliersi le vesti in un giorno rigido.
  6.  Aceto su una piaga viva, tali sono i canti per un cuore afflitto.
  7. Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere;
  8. perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà.

            Il Signore Gesù ha perfezionato il comandamento della carità, dicendoci di amare i nemici e non di fargli un falso bene, perché ne abbia maggior danno davanti a Dio.

  1. La tramontana porta la pioggia, un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto.
  2. Abitare su un angolo del tetto è meglio di una moglie litigiosa e una casa in comune.
  3. Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano.
  4. Fontana torbida e sorgente inquinata, tale è il giusto che vacilla di fronte all'empio.
  5. Mangiare troppo miele non è bene, né lasciarsi prendere da parole adulatrici.
  6. Una città smantellata o senza mura tale è l'uomo che non sa dominare la collera.

            Proprio a città smantellata è da paragonare chi non domina la collera, perché, travolto da essa, può perdere ogni dignità, allontanare gli amici, crearsi molti nemici, rischiare di trovare un collerico peggiore di lui che lo batta irrimediabilmente. Quante violenze nel nostro tempo! Quanti delitti familiari, a carico di persone che non hanno saputo dominare la collera! Purtroppo l’uomo moderno non si applica a conquistare le virtù e allora viene travolto dalle sue stesse debolezze.

            Imparare l’arte di conoscere se stessi e fuggire le occasioni in cui potremmo essere vinti dalla nostra stessa debolezza, è grande virtù.

 

Questionario per la riflessione personale:

  1. Se ti accorgi di non aver fuggito un’occasione di peccato, te ne accusi al confessore?
  2. Preghi per ottenere la forza di tenere sotto controllo le tue debolezze?
  3. Trovi in te desideri che non riesci a dominare?
  4. Per raggiungere qualche obiettivo, sei ricorso all’aiuto dei potenti?
  5. Sei collerico, irascibile, intrattabile? Cosa pensi di fare per evitare cadute pericolose?
  6. Nelle difficoltà ti fidi veramente di Dio?

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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