L’AMORE
L’anno scorso ci siamo fermati a riflettere sull’arte di purificare il cuore e abbiamo visto che il cuore si purifica:
- Imparando a conoscere le insidie a cui siamo sottoposti dalla condizione umana, che è condizione di prova.
- Respingendo le tentazioni nella prima fase di suggestione, senza entrare in dialogo con loro
- Vigilando continuamente alle porte del cuore, senza pensare che siamo fuori pericolo per l’età o per l’esperienza.
- Imparando a conoscere i propri punti deboli per fortificarli.
- Imparando a conoscere le tentazioni travestite, cioè le considerazioni umane, gli aspetti che sembrano positivi, ma che comunque giustificano ciò che Dio condanna.
- Cercando di non lasciarsi soffocare il cuore da una cultura materialista, edonista, secolarizzata.
- Procurando di essere sempre veri, fuggendo da ogni forma di opportunismo, falsità, furbizia.
- Cercando di unire mente, cuore e volontà, nel senso di riuscire a mettere in pratica ciò che la mente illuminata dallo Spirito ci suggerisce.
- Impegnandosi a capire la beatitudine dei puri di cuore.
Cos’è l’amore?
Un cuore così purificato esprime spontaneamente la sua natura che è quella di amare.
Ma cos’è l’amore?
E’ una domanda che giro a voi. Io non so definirlo. Mi sembra di poter dire: “L’amore è la vita del cuore ed è il cuore della vita”, ma so di non aver risposto perché m’imbatto con un’altra parola essa pure indefinibile che è “vita”. La vita è amore e l’amore è vita ma definire la vita significa mortificarla, ridurla, impoverirla.
La Sposa del Cantico dei Cantici dice che chi volesse dare anche tutte le ricchezze per l’amore meriterebbe disprezzo, perché l’amore non si compra, non è commerciabile, l’amore si può solo donare e ricevere in dono.
Amare è lasciare agire in noi lo Spirito.
Il primo frutto dello Spirito, secondo S. Paolo, è l’Amore. Cioè lo Spirito innanzitutto comunica se stesso e pone la sua dimora in noi. Poiché lo Spirito è Amore per eccellenza, se noi lo accogliamo, Lui si mette ad amare. Noi avvertiamo questa presenza come una nostra capacità di amare, in realtà è Lui che ama in noi. Ascoltiamo a questo proposito S. Giovanni, nella sua prima lettera:
“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.
Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: “Io amo Dio”, e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello”. (1Gv 4,7-21)
Ostacoli all’amore
Purtroppo noi possiamo ostacolare questa vita divina in noi condizionandolo con la nostra carnalità, con le nostre imperfezioni, con la nostra brama di possedere, col nostro peccato, per cui spesso il nostro amore si tinge di egoismo, di sensualità, di possessività, di aggressività, di sopraffazione... La vita ci è data per imparare a purificare il nostro cuore, fino a quando il nostro cuore non raggiunge la purezza del cuore divino. Se il tempo non ci basterà, il Signore, nella Sua misericordia, ci ha dato il Purgatorio, perché essendo il Paradiso intima comunione con Dio, non potremo possederlo fino a quando il nostro cuore non si sarà purificato e finalmente saprà amare.
Esperienza umana dell’amore
L’amore nasce nell’intimo di sé come simpatia, attrazione verso l’altro, desiderio, anelito e si esprime dando la propria disponibilità, aprendo la propria intimità, ma solo se corrisposto diventa appagamento, gioia e timore, accoglienza e dono di sé: si crea un circuito di vita.
L’amore è sicuramente un legame tra cuori, un vincolo che ci porta fuori di noi, ci fa andare verso l’altro di cui si desidera il sommo bene, per cui si è disposti a dare tutto per farlo felice.
L’altro può essere Dio, il figlio, lo sposo, la sposa, l’amico..., il povero...il debole...
Oggi assistiamo ad amori che passano come meteore e poi si spengono, lasciando dietro di sé cumuli di parole offensive, rivendicazioni, leggi da osservare... Perché questo è vero, l'amore crea vincoli sacri di parentela che obbligano anche di fronte alla legge.
Povero amore! Altro che dispregio, alcuni divorzi riducono in miseria l’amato, oltre a lasciarlo abbandonato privandolo del dono dell’amore..
L’uomo non sa amare.
Condizioni per poter amare:
Amare è cosa divina e solo entrando nella Vita di Dio si riesce ad amare sia pure imperfettamente. Ce lo spiega bene Gesù con la parabola della “Vera Vite” (Gv 15), solo il tralcio che rimane unito alla Vite porta frutto.
Chi è troppo centrato su se stesso non può amare, chi ha troppe esigenze non può amare, chi si attende troppo dagli altri non può amare. Solo chi è libero, chi vive pacificato, chi non desidera niente può amare ,perché amare è dare non ricevere.
E’ chiaro che solo Dio si trova in questa situazione, quindi solo Lui sa veramente amare, noi, non siamo così liberi, quindi esprimeremo sempre un amore impuro ma se ci mettiamo alla scuola di Gesù possiamo camminare verso la libertà interiore.
Frutti dell’Amore
L’amore è armonia, appagamento, perfezione, l’amore è quello che ci fa godere dentro quando l’oggetto del nostro amore è felice, o almeno un po’ soddisfatto, non importa se quella piccola soddisfazione ci è costata sacrificio. L’amore vero libera dall’egoismo.
L’amore vero è Dio. Solo chi impara a riposare in Lui abbassa la barriera della diffidenza e va verso l’altro con la semplicità del bambino. Il cuore puro attrae. Solo due cuori puri sperimentano l’amore pieno, l’amore appagante, l’estasi della fusione, perché solo il cuore puro sa liberare l’energia vitale che lo anima e sa creare contatti che generano circuiti di vita. Il cuore non puro è come una batteria ossidata, che non permette all’energia di entrare in circolo e non crea vita.
Condizioni perché la coppia viva nell’amore
Una coppia che vuole vivere la pienezza del suo matrimonio, non deve permettere al sospetto, al disprezzo, alla sfiducia verso il coniuge di entrare dentro di lei. Se vi sono problemi reali, si deve promuovere il dialogo con vera disponibilità a capire. Se il dialogo dovesse rivelare nell’altro/a incapacità di amare, egoismo, tradimento, invidia, gelosia, la persona che ama deve adoperarsi per pulire, per disincrostare il cuore del coniuge perché il vero amore possa tornare a fluire, cioè: l’amore deve diventare misericordioso.
L’amore è una sfida continua a cui siamo sottoposti e più difficili sono le circostanze in cui siamo chiamati ad esprimerlo, più l’amore espresso è capace di dilatare il cuore e farci crescere.
Si può dire che l’uomo è stato messo sulla terra per fare il passaggio da creatura terrena a creatura celeste e questo può farlo facendo esperienza dell’amore di Dio e trasmettendo ad altre creature questo dono.
La più grande disgrazia per i figli
Non c’è disgrazia più grande per un bimbo di quella di non sentirsi amato, di sentirsi rifiutato e di peso. Come reazione a questa carenza può succedere di tutto: potrà vedere spuntare nel suo intimo i sentimenti più negativi come la rabbia, l’invidia, la gelosia, l’odio, la paura, la tristezza, la ribellione, l’angoscia, il desiderio di autodistruzione.
Un bambino che cresce con questa carenza affettiva, sarà per tutta la vita un mendicante di amore, lo cercherà ovunque pensa di poterlo trovare e potrà incorrere in tanti pericoli e sicuramente dovrà assaporare tante delusioni.
L’amore è il bisogno più grande dell’uomo, non se ne può fare a meno, fa parte della sua natura, è essenziale.
L’errore dei tempi moderni è quello di pensare che i figli abbiano bisogno di molte cose. Forse è anche vero che i figli chiedono molte cose, ma chiedono soprattutto quando mancano di ciò che è essenziale e pensano di trovarlo nel giochetto, nel motorino, nel vestito firmato o altro. Poi si accorgeranno che queste cose non saziano e continueranno a cercare, ma essi cercano voi, il dialogo con voi, il vostro tempo speso ad ascoltarli, la vostra esperienza comunicata nella riflessione serena, cercano le risposte ai loro perché. I figli hanno soprattutto bisogno di un clima familiare dove si respira amore stabile, sicuro, sereno.
La vita di coppia non è altro che la palestra dove ci si tiene in esercizio continuo.
I coniugi non sono uguali, non la pensano alla stessa maniera, hanno educazione diversa, una psicologia diversa, un diverso modo di affrontare la realtà. Tutto questo, all’atto pratico crea difficoltà di relazione, ma è proprio nella difficoltà che l’amore si esprime, si consolida, diventa generosità, altruismo, dono di sé, rinuncia.... e acquista consistenza.
E’ vero che i coniugi sono chiamati a convergere con buona volontà verso gli stessi interessi, che sono quelli della famiglia, ma all’atto pratico non ci si capisce e spesso il proprio punto di vista acquista un valore più grande della stessa persona che abbiamo sposato con la promessa di amarla, rispettarla, onorarla per tutta la vita, nella buona e nella cattiva sorte, e per uno stolto desiderio di prevalere sull’altro, ci si allontana e si manca di fedeltà alla parola data e all’impegno preso davanti a Dio. Si agisce molto sotto l’impulso dell’istintività, dell’impulsività, dell’egoismo, che purtroppo è il primo nemico da combattere se si vuol vincere la battaglia dell’amore.
Solo chi sa veramente amare pazienta, non si vendica, perdona, dà altre possibilità al partner per riscattarsi (Cfr.1Cor 13). Riuscire in questo compito non è facile, bisogna vigilare alla porta del proprio cuore e non permettere che vi entri l’avversione, l’ostilità, la vendetta, il rifiuto. Morirebbe il proprio cuore insieme con la relazione.
Amare per crescere
Amare è un fatto personale, fa parte della propria crescita. Noi stiamo in terra per compiere una missione ma soprattutto per lasciarci redimere e meritare il regno dei cieli. Ma per fare questo bisogna raggiungere “la statura di Cristo”, è Lui ha raggiunto la statura di uomo perfetto sulla croce, perdonando i suoi crocifissori e chiedendo al Padre di perdonarli.
“Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek. (Eb 5,7-10)
E’ inutile dire che Lui è Dio e noi siamo uomini. Dio si è fatto uomo per diventare credibile, se neanche questo basta, cosa mai potrà fare?
Del resto ciò che è impossibile alla nostra debolezza, lo rende possibile con la Sua grazia che è l’aiuto continuo, nel normale svolgersi della vita, perché noi possiamo riuscire a fare le scelte giuste. S. Paolo ne ha fatto esperienza anche per noi e ci ha dato la garanzia che nella lotta non siamo soli.
“Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte”. (2Cor 12,7-10)
E allora non temiamo di non sapere amare, impegniamoci solo a far dimorare sempre in noi lo Spirito di Dio. Sarà Lui che amerà in noi e per noi. E se Dio è con noi il Paradiso è già iniziato.
PER L’APPROFONDIMENTO PERSONALE E COMUNITARIO:
- Cos’è l’amore? Prova a dare una definizione
- Sai cosa dice S. Giovanni riguardo all’amore?
- Perché l’uomo non può amare se non è unito a Dio?
- Quali ostacoli dentro di te ti rendono difficile amare sempre?
- Hai sperimentato qualche momento di amore puro? Vuoi parlarne?
- Quali sentimenti, abitudini o vizi pensi di dover togliere per liberare l’amore?
- Credi di possedere qualche frutto dell’amore? (gioia, pace, pazienza, longanimità, fede, mansuetudine, dominio di sé, bontà, gentilezza....)
- Come coppia noti qualche progresso nell’amore?
- Il tuo amore sta diventando misericordioso?
- Ti sembra di aver sempre amato i tuoi figli o pensi di aver commesso degli errori?
- Come pensi di poterli aiutare attualmente?
- Stai lavorando per raggiungere la statura di Cristo, imparando ad accogliere le tribolazioni?
Proposito: Facciamo almeno un atto d’amore al giorno, per tutto il mese.