IL SAGGIO SA ASPETTARE Dada
PROMETEO E GLI UOMINI Favola 322
Obbedendo ad un ordine di Zeus, Prometeo plasmò gli uomini e le bestie. Ma quando Zeus si accorse che le bestie erano molto più numerose degli uomini, gli ordinò di disfare un po’ di bestie per ridurle a uomini. Prometeo eseguì l’ordine. Ecco perché tutti coloro che la forma umana non l’avevano ricevuta originariamente, hanno corpo da uomo, ma anima da bestia.
Ecco una favola buona per un uomo grossolano e bestiale.
La persona corrotta si presenta in società con le buone maniere, come colui che conosce bene le regole del “bòn ton”. Ha grande stima di sé e si compiace di esibire il suo comportamento da perfetto gentiluomo. Ma intanto il suo fiuto e l’occhio indagatore sono attenti a tutto ciò che gli si muove intorno, per poter eventualmente soddisfare il suo opportunismo alla prima occasione.
Si ama a tal punto da costruirsi una corazza invisibile, per difendersi da ogni “contaminazione” sentendosi egli al di sopra di tutto e di tutti. Di fronte a qualsiasi critica, pensa immediatamente a quale vendetta mettere in atto. Intanto cerca di fare terra bruciata intorno al “nemico” col discredito e la maldicenza. Insomma viene fuori tutta la sua volgarità d’animo, quando si sente colpito, preso da una rabbia incontenibile. Ecco che dal suo cuore escono gli attributi cristallizzati del corrotto: superbia, malvagità, odio, inganno, maldicenza, menzogna.
Non ho mai conosciuto un corrotto spiritoso; egli non sa ridere di sé. Il corrotto è fondamentalmente una persona triste, che indossa la maschera sorridente; e questa tristezza ha origine nel suo vivere sempre nel buio delle cose nascoste; egli ha un animo clandestino, da topo di fogna. Purtroppo ho imparato dalla vita che chi ti fa del male, gradualmente e quando meno te l’aspetti, è quasi sempre un corrotto, che crede di averti in suo pugno. Ma quando capisce che sei diverso da come ti ha immaginato, egli attacca per primo, nel timore di essere danneggiato. Inizia con le armi più facili ed immediate, quelle della calunnia. Cerca di fare il vuoto intorno al “nemico”, ma non sa valutare una cosa molto semplice: sono i fatti, non le parole che stabiliscono la verità. Basta dare tempo al tempo. Il corrotto non conosce l’attesa, vuole tutto subito. Il saggio, amante della verità, sa attendere.
Vangelo di S. Marco 7, 14-23
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo».
Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».