LA FAMIGLIA SI TROVA IN MEZZO A NUOVE “FAMIGLIE” OGM
di FRANCESCO BELLOTTI
La legge Cirinnà è stata approvata definitivamente, con voto di fiducia anche alla Camera. Il presidente del consiglio Renzi ha avuto l’onestà intellettuale di riconoscere di essersi comportato contro il Vangelo. Diversamente da quanto ha detto, però, ha violato anche la Costituzione. E il presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli”, Massimo Gandolfini, presenterà al Presidente della Repubblica Mattarella un documento redatto da una sessantina di costituzionalisti, che evidenzia vari profili di incostituzionalità della legge, sia nel merito sia nel metodo con cui è stata approvata.
La legge introduce il gran bazar della famiglia, con cinque possibili opzioni:
- la famiglia dell’articolo 29 della Costituzione, fondata sul matrimonio,
- le unioni civili, per sole persone dello stesso sesso e di fatto equiparate al matrimonio,
- le convivenze registrate,
- quelle con patto di convivenza
- e quelle non registrate.
La legge Cirinnà nobilita l’omosessualità, che diventa bene da proteggere da parte della società. La prima parte del testo di legge ricopia gli articoli del codice civile riguardanti il matrimonio e i coniugi. La famiglia viene ridefinita a tavolino, sulla base del puro sentimento tra adulti – invece che sulla natura, come recita la Costituzione -, aprendo la porta, di fatto, a qualsiasi arbitrio.
La legge non è un caso isolato, ma è parte di un chiaro disegno attuato dal governo Renzi, quasi senza opposizione parlamentare, di indebolimento della famiglia e di isolamento della persona. E le prossime tappe, già preannunciate, saranno:
- la riforma delle adozioni,
- eutanasia,
- divorzio lampo,
- droga libera.
Diventa sempre più urgente il risveglio e la mobilitazione delle coscienze, il tener desta la fiammella della verità sull’uomo e sulle sue relazioni. Bisogna riscoprire le ragioni per cui il matrimonio indissolubile è un bene per lo Stato, che attraverso l’impegno pubblico di un uomo e di una donna garantisce il proprio futuro.
Bisogna anche approfondire la questione degli atti omosessuali. Dice Walt Heyer, ex trans, in un’intervista a Tempi: «Se sono sopravvissuto, e sono finalmente in pace, è grazie a chi mi ha detto che della mia condotta di vita non andava bene nulla. Per colpa mia? No, non c’erano colpe. C’era un trauma che a un certo punto decisi di affrontare.
Bene. Quella gente che definiscono retrograda, bigotta e intollerante non mi ha mai mollato e ha lottato con me per la mia felicità». Scrive Francesca, in una lettera pubblicata su Avvenire, a proposito del mondo LGBT: “Se quella era la libertà, perché mi sentivo morta? Oggi rispondo: perché venivo da una realtà mossa da interessi politici ed economici che speculava sulla sofferenza dell’altro. Al minimo dubbio sulla condizione omosessuale, mi sentivo rispondere: «Tu sei così, è la tua vera natura, non fare domande inutili e vivi, la colpa è dell’altro che non sa accettarti». Un vero inganno”.
Queste ed altre testimonianze rivelano come lo spaccio di illusioni e di “diritti” sia espressione di quella “cultura dello scarto” più volte denunciata apertamente da Papa Francesco, perché opprime i poveri e i deboli, spesso i bambini, mentre la legge dovrebbe difenderli.