DIRITTI PER TUTTI TRANNE CHE PER IL PICCOLO EMBRIONE UMANO.
Gabriele Soliani – sessuologo)
Per ben 33 volte la Legge 40 sulla fecondazione artificiale è stata attaccata e “smontata” dai Tribunali e altre 3 dalla Consulta. Ora le coppie portatrici sane di una malattia genetica (per esempio la Fibrosi Cistica) che per il 25 % possono trasmettere la malattia al figlio potranno fare degli embrioni in vitro, eliminare quelli “malati” e impiantare quelli sani. La possibilità di avere un figlio “in braccio” resta comunque del 19 / 23 %, secondo le statistiche consolidate. I giudici usano però la legge 40 dove dice «rispondenti ai criteri di gravità di cui all’art. 6, comma 1, lettera b), della legge 22 maggio 1978, n. 194, accertate da apposite strutture pubbliche». Cioè se la patologia genetica, di cui l'embrione generato naturalmente sarebbe affetto, fosse di gravità tale da rendere lecito l'aborto volontario allora la coppia potrà ricorrere alle tecniche di fecondazione in vitro. In realtà sappiamo che, in nome della tutela della salute psichica della donna, l’aborto è possibile sempre perché è sufficiente il disagio della donna preoccupata per la nascita di un figlio malato e che compromette il suo (della donna) «completo benessere psicofisico».
Diciamola tutta: si elimina il malato per eliminare la malattia. E ancora: per la fibrosi cistica stanno per arrivare molecole in grado di curare l’eccesso di muco che ostacola i bronchi. La medicina avanza e le possibili cure potrebbero arrivare presto.
Da quando si parla del “diritto al figlio”, anzi del “diritto sul figlio” (che viene dalla possibilità di sopprimerlo con l’aborto volontario per Legge) i cosiddetti “diritti” degli adulti non si fermano più. Ora rimane solo l’ultimo paletto della disastrata Legge 40: il divieto di utilizzo degli embrioni umani per la ricerca scientifica. Sarebbe un obbrobrio usare gli embrioni “avanzati” per la ricerca scientifica ma anche questo paletto sarà presto tolto.
Infatti le associazioni radicali stanno lavorando perché la Consulta e la Grand Chambre della Corte Europea tolgano il divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica e la revoca del consenso dei genitori. Poi sarà la volta del cosiddetto “diritto” al figlio per i single e per le coppie omosex.
Diritti per tutti tranne che per il piccolo embrione umano, che eravamo anche noi.