Risposta al prof Vazzoler da parte di Maria, mamma di una Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, su affermazioni ''Neonati molto prematuri e ritardati mentali non sono persone''
Gentile Direttore,
leggo con costernazione quanto dice il dott. Gianfrancao Vazzoler mi viene spontaneo rivolgergli un invito: "Venga nelle nostre case famiglia e gusti con noi il Dono che abbiamo ricevuto!" Io sono la mamma del cuore di Lucia, una piccola donnina di 2 anni e qualche giorno: è nata da un aborto cosiddetto "terapeutico mal riuscito", secondo alcuni, una Grazia per noi che le viviamo accanto ogni giorno. La sua vita gestazionale è stata interrotta a sole 22 settimane e 5 giorni ed è nata di 562 grammi, troppo poco secondo qualcuno per sopravvivere; ora leggiamo addirittura "per poter acquisire il loro potenziale di conquista dei diritti. Non potranno mai diventare persone e quindi il loro migliore interesse non sta nel perseguire la vita". Invece lei, con un indice di apgar di ben 7 alla nascita e di 10 dopo 10 minuti, ha continuato a combattere ed è diventata per noi la persona che ci aiuta ad intravvedere le cose più importanti della vita.
Era stata definita allo stato vegetativo, invece si muove, gioca, vocalizza, si relaziona con noi di casa in modo personalizzato e con gli estranei (quelli che le vanno a genio, perchè lei sente chi la avvicina con amore e chi no) ci mette 2 minuti ad entrare in empatia.
Certo, è vero, un bimbo della sua età, solitamente, riesce a fare molte altre attività, ma la vogliamo anche incolpare del fatto che ai suoi danni qualcuno abbia tentato un omicidio? Vogliamo cercare di dare a queste persone quantomeno le stesse opportunità che sono state date a noi. Forse lo meritavamo di più? E a quale titolo? Lucia non vede e può sentire solo con l'uso di apparecchi acustici. Noi non abbiamo ancora capito come, ma sa quando le si avvicina qualcuno e subito interagisce con il nuovo venuto. Vogliamo dire che le sue disabilità fisiche, sono da ascriversi tra gli esempi di cui parla il dott. Vazzoler: “costituiscono esempio di non persone umane"? Non è che per caso il problema sia piuttosto di noi cosiddetti "normodotati", che non riusciamo più ad intravedere spazi o possibilità relazionali al di là di quello che a noi viene più semplice gestire e capire? Crediamo che neppure ''è persona chi ha autocoscienza, senso morale e razionalità", sia un'affermazione che possiamo condividere. Chi se ne può arrogare il diritto? Crediamo, invece, che ci si stia troppo discostando dal fatto che nessuno di noi può essere padrone della vita, di quella di nessuno.
Facciamo fior di celebrazioni alla memoria della Shoa, sono cosa buona e giusta, ma pare che neppure dalla storia riusciamo ad imparare che differenza c'è tra quello che è successo a quel tempo e quello che si vorrebbe far succedere oggi. Siamo tutti un Dono Irripetibile di Dio: chi potrà dare al mondo l'apporto che vorremmo negare di poter dare a queste persone? Ognuno di noi fa parte del Progetto di Dio: a quale umanità potremmo aspirare, negando i diritti di qualcuno? Nei confronti di chi riusciamo a fare il minimo sforzo per comprenderlo? Siamo fatti per la Vita Eterna: come possiamo credere che tutto si esaurisca in uno sterile pensiero discriminante?
Maria, mamma di una Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII.
(Ricerca a cura di Antonio e Antonella)
*************************
Il mio Paese Iolanda Lo Monte
Provavo gratitudine per la pietra fredda e ruvida sotto le mie dita,
per l’aria fresca che respiravo,
per non sentirmi più paralizzata dal terrore.
Ma in quel momento, al pensiero di diventare un’esule
ho capito che mi ci sarebbe voluta un’altra vita intera
per trovare un posto mio in un mondo straniero
e che comunque non avevo una vita di scorta.