LA MORTE RACCONTATA AI BAMBINI Caterina Civita
Questa mia riflessione nasce da un ricordo bellissimo che porto
nel cuore e nella mente da quando Davide aveva appena 2 anni.
Nella nostra camera da letto c'era una mensolina di legno dove
avevamo appoggiato le fotografie dei nostri cari defunti ed era
nostra abitudine accendere una candela e recitare l'eterno riposo
per ognuno di loro.
Davide, che aveva imparato questa preghiera con tanta facilità,
spesso si univa a noi quando pregavamo ed era compito suo accendere
il cero con l'aiuto del suo papà.
Quando andavamo al super mercato non si usciva di lì senza
aver acquistato un cero. La notte, la luce del cero illuminava
intensamente la stanza e questo ci faceva sentire in comunione
con i nostri cari in cielo e con tutti i santi.
Davide s'incantava a guardare quella luce consumarsi e spesso
mi chiedeva dove erano i suoi nonni.
Non ho mai raccontato storielle a mio figlio e fin da quando era
piccolino ho ritenuto opportuno che conoscesse questa realtà
della vita che è la morte.
Perché tenere lontano i bambini dal pensiero della morte?
Dal momento che veniamo al mondo non possiamo non morire e allora
perché nascondere questa unica e sola certezza che abbiamo
nella vita?
Che il pensiero della morte metta ansia e tristezza nel cuore
dell'uomo è quasi naturale, visto che l'uomo è stato
creato per l'eternità e, se non ci fosse stato il peccato,
non avrebbe avuto bisogno di passare per la morte per incontrarsi
con Dio, sarebbe passato dal paradiso terrestre al paradiso celeste
per empito soprannaturale, quindi questo è il motivo per
cui rifiuta la morte.
Mi viene in mente a questo proposito l'episodio evangelico di
Gesù di fronte all'amico Lazzaro: triste e commosso dalla
sua morte, scoppia in lacrime, facendoci capire che è normale
rifiutare mentalmente la morte. Nonostante tutto Gesù ci
assicura che la vita con la morte non è annullata, ma solo
cambiata. Ci dice che dalla morte in poi c'è solo il cielo.
Possiamo quindi dire ai nostri bambini che se anche la nonna è
morta, continua a volerci bene dal cielo, e quindi è buona
cosa continuare a ricordarla, a pregare per lei.
Fratelli, la Pasqua ci invita a riflettere sulla morte: Gesù
con la Sua immolazione ha sconfitto la morte e l'ha trasformata
in risurrezione, perciò noi cristiani non abbiamo diritto
a temerla e speranzosi e fiduciosi della vita eterna in Cristo
Gesù, dobbiamo vivere serenamente la nostra vita terrena
con il cuore proiettato alle cose di lassù.
Anche i nostri figli potranno respirare questa visione della vita,
con la certezza e la speranza nel cuore, che la morte è
solo il passaggio alla vita vera.
A proposito la mensolina con il cero, abbiamo dovuto toglierla
prima di andare a fuoco: la parete della stanza a tutt'oggi porta
i segni del fumo che per mesi e mesi saliva verso l'alto.
Purtroppo, insieme con la mensolina, abbiamo riposto anche le
fotografie dei cari in una scatolina e sicuramente ci ricordiamo
di loro meno frequentemente e forse anche il bambino ricorda meno
i suoi cari nonni. Rimedieremo in altra maniera.
L'eterno riposo, dona loro, Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua
riposino in pace. Amen