L'ANIMATORE DEI MINISTRANTI Enrico Mengoni
Parrocchia San Barnaba - Roma
Un ragazzo che appartiene al gruppo ministranti deve, proprio a partire dalla forte esperienza liturgica che ha la fortuna di fare, essere educato anzitutto al senso del servizio, della ministerialità, in rapporto alla sua comunità e quindi in rapporto alla Chiesa in tutte le sue dimensioni.
ANIMATORE DEL GRUPPO DA 15 ANNI
Mi chiamo Enrico, ho 30 anni e sono il responsabile dei ministranti della mia Parrocchia di San Barnaba Apostolo - Roma -, da ben 15. Avevo 15 anni quando ho iniziato il mio cammino di animatore. Di difficoltà ne ho incontrate molte e anche molto grandi rispetto alla mia giovanissima età. Ma con l'aiuto di Dio e di alcuni amici ministranti, che negli anni si sono susseguiti nella collaborazione, il gruppo è riuscito ad avere sempre un buon numero di ministranti. Oggi collaborano con me mia moglie, una ragazza e dei ministranti giovani che hanno espresso il desiderio di iniziare un cammino come animatori.
Da piccolo ho sempre coltivato un certo interesse per tutto ciò che riguarda la liturgia e l'altare. Appena ho potuto, sono entrato a far parte del gruppo e a tutt'oggi ne faccio parte. Negli anni la tipologia del gruppo è cambiata, adeguandosi, ovviamente, al mutare dei tempi ma mantenendo come faro guida la gioia di essere al servizio di Dio, della Chiesa e dei fratelli.
Non è più "facile come una volta" - ma lo è mai stato? - trasmettere questa gioia ai ragazzi, si fa molta fatica a farli innamorare di Gesù, del suo stile di vita. Ma non per questo ci si deve dare per vinti. Con l'aiuto di Dio oggi siamo arrivare ad avere 40 tra ragazzi e ragazze che frequentano con assiduità il gruppo dei ministranti. Svolgiamo un nostro cammino formativo settimanale con dei gruppi differenziati, ovviamente, in base alle varie fasce di età.
MINISTRANTI FANCIULLI? NON SOLO: ANCHE ADOLESCENTI E GIOVANI
E con molta gioia ma anche con un po' di incredulità, è presente un buon numero di ministranti adolescenti e giovani. Sì, è vero! Anche un po' di incredulità! Tutti noi siamo abituati alla classica "migrazione" dei 17 - 18enni dal gruppo, appena raggiunta la "fatidica età della famigerata crisi". Non che questi siano extraterrestri. Hanno avuto il loro "momento difficile", ma forse sono riusciti ad affrontarlo con una forza diversa, oserei dire "speciale", data da una persona ancora più "speciale", il Signore.
La cosa che mi sta più a cuore nella loro formazione è proprio far sentire il singolare legame che c'è tra il ministrante e Gesù, il rapporto che c'è tra il servizio liturgico che prestano nelle celebrazioni e la loro vita quotidiana. Con molta gioia ho appreso della speciale attenzione ai ministranti che il Papa ha richiamato nella sua ultima lettera apostolica ai sacerdoti per il Giovedì Santo. Oserei dire che finalmente viene riconosciuto il delicato ruolo che il gruppo ministranti ha assunto nel corso degli anni, quello di essere alla stregua di un pre-seminario.
IL SACERDOTE ASSISTENTE
Ovviamente con l'aiuto indispensabile del sacerdote-assistente, cerchiamo di far vivere ai ragazzi e ai giovani una esperienza di gioiosa collaborazione con i sacerdoti. Questo è veramente di vitale importanza affinché il gruppo ministranti possa essere una sorta di pre-seminario. Devo dire che le difficoltà non mancano quando si cerca di parlare di vocazione, si nota che i ragazzi tendono a chiudersi come un "riccio". E qui è fondamentale l'intervento del sacerdote-assistente. Bellissima è l'esortazione che il Papa rivolge ai Sacerdoti nella lettera del Giovedì Santo:…. Sacerdoti innamorati dell'Eucaristia sono in grado di comunicare ai ragazzi e giovani lo stupore eucaristico. Sono in genere proprio loro ad attirarli in tal modo sulla via del Sacerdozio, come potrebbe utilmente dimostrare la storia della nostra vocazione".
Si conferma quanto è importante la presenza costante del sacerdote che, grazie alla sua testimonianza ed allo stile di vita, sa trasmettere ai ragazzi la gioia della vocazione al sacerdozio ministeriale. Quei gruppi che ancora non conoscono al loro interno la figura dell'assistente spirituale, devono "esigerla". Anche nella mia parrocchia il mio gruppo è stato, in un certo qual senso, sempre messo un po' in disparte. Ma, grazie a Dio, da un po' di tempo, abbiamo un nostro assistente spirituale, p. Giuseppe prima, p. Elio oggi, che ci segue e aiuta i ragazzi nelle loro scelte e che ci "contagia" con la sua vitalità e allegria. Scrive ancora nella lettera del Giovedì Santo il Papa ai sacerdoti: "Non dimenticate che i primi apostoli di Gesù Sommo Sacerdote siete voi sacerdoti, la vostra testimonianza conta più di qualunque altro mezzo e sussidio. Siate per loro padri, maestri e testimoni di pietà eucaristica e di santità di vita"(n.6).
Di vitale importanza è, quindi, impostare il cammino del gruppo ministranti non solo come educazione al servizio in senso stretto, ma riuscire a far di loro: "virgulti intorno alla mensa di Cristo, Pane di vita". E' altresì importante far sentire ai ragazzi che non sono i soli a svolgere il loro servizio al Signore, ma che nella Diocesi ce ne sono molti altri che condividono come loro questa "fortuna".
IL GRUPPO MINISTRANTI E' PONTE VOCAZIONALE
TRA LA PARROCCHIA E IL SEMINARIO
Ed il Papa, sempre nella sua lettera, incoraggia tutte le iniziative per i ministranti a livello diocesano o di zona pastorale. Nella Diocesi di Roma, il Pontificio Seminario Romano Minore sta facendo un buon lavoro di pastorale dei ministranti, organizzando sia degli incontri diocesani al Seminario, sia degli incontri di settore. Molto importanti sono gli incontri vocazionali che ci offre durante l'anno, aperti a quei ragazzi con intenzione vocazionale, segnalati dalle parrocchie. Anche questo, quindi, a conferma del fatto che il gruppo ministranti può e deve essere un buon "ponte vocazionale" tra la parrocchia e il Seminario.
Sono sempre più convinto che noi animatori, accompagnati dagli assistenti spirituali e da tutta la comunità parrocchiale, abbiamo una grande responsabilità, quella di essere dei "bravi seminatori e testimoni" della gioia di servire e di seguire Cristo.
Concluderei con le parole del Papa sulla capacità di testimonianza cristiana dei ministranti. "Quando fanciulli e adolescenti svolgono il servizio all'altare con gioia ed entusiasmo, offrono ai loro coetanei un'eloquente testimonianza dell'importanza dell'importanza e della bellezza dell'Eucaristia" (n.6).
Un gruppo di amici attorno all'altare
Gabriele Messina
Parrocchia S. Barnaba - Roma
Mi chiamo Gabriele, ho 13 anni e sono nel Gruppo Ministranti di S. Barnaba Apostolo da 5 anni. Mi è piaciuto subito essere ministrante. Già dal mio primo giorno iniziai ad incontrare delle persone simpaticissime con cui ho parlato, riso, scherzato ed anche litigato. Insomma degli amici. Comunicare con gli altri è importante scambiarsi opinioni, pregare insieme e soprattutto servire il Signore con gioia, sicurezza, amore e fede.
Il giorno più importante è stato quello della "Vestizione" perché è proprio lì che tu prometti a Gesù di servirlo sempre con gioia, ma anche il momento in cui tu diventi ufficialmente ministrante.
Fare parte dei Ministranti è un'esperienza speciale. Io la consiglio a tutti. Ti arricchisce interiormente, ti offre l'opportunità di riflettere sulla vita, sul mondo che ti circonda, ti avvicina alle persone ed a condividere con loro momenti di preghiera e momenti di festa e di allegria, ma soprattutto ti avvicina in maniera molto particolare a Gesù.