FIDUCIA NEL PROSSIMO
Questa mattina mi sono svegliata di buon umore come mi capita
sovente in questi ultimi tempi. Ciò è dovuto alla
convinzione di quanto sia grande e misericordioso il Signore con
me, e come ha operato tessendo la Sua tela d'amore, fatta con
fili che sono persone che Lui ha messo sulla mia strada e intorno
a me, per restituirmi quella dignità che sentivo ormai
persa.
Ma aprendo la finestra vedo che fuori piove
. Un senso di
inquietudine mi assale, tremo al pensiero che tra poco devo uscire.
Il mio pensiero e umore diventano immediatamente più neri
delle nuvole gonfie di acqua, che solcano il cielo. Penso ai prossimi
due mesi che verranno, dovendo assolvere a turni serali di lavoro,
e mi chiedo se sarò in grado fisicamente di affrontarli
con l'inverno ormai alle porte.
Poi una voce dentro di me dice: "Ancora non hai fiducia in
Dio che mai ti ha abbandonata, dandoti prova continua del Suo
infinito amore?"
Questo basta per tranquillizzarmi e non deprimermi., ricordando
gli episodi di cui sono stata protagonista in questi ultimi mesi.
Tutto è iniziato questa primavera, quando, per una serie
di circostanze, mi sono trovata nella situazione di dover impegnare
il mio già misero stipendio, per risolvere una situazione
di emergenza ormai non più rimandabile. Così, forte
della convinzione dell'Amore di Dio, ho affrontato questa situazione
che, a parere di tutti, sembrava da incoscienti.
Io sono una persona fisicamente di salute cagionevole e con un
alto punteggio di invalidità, riconosciutomi già
nel 2000 e riconfermatomi in questi giorni, perciò non
in grado più di lavorare come ho fatto in tutta la mia
vita
.
Ma qui è subentrata tutta una catena d'amore, che solo
Dio può aver suscitato, istaurando, nelle persone che mi
conoscono a fondo, una solidarietà che mi ha permesso di
sopravvivere senza che nulla mi venisse a mancare.
Inoltre la Provvidenza mi ha procurato il lavoro che ora svolgo,
consono alle mie possibilità fisiche, che avrà termine
esattamente il mese in cui riavrò il mio abituale stipendio.
Scrivo questo per ringraziare le Suore, che mi hanno sempre sostenuta
e aiutata con il loro affetto da me ricambiato e con la loro carità;
voglio anche ringraziare tutte quelle persone che, con tatto e
generosità, mi hanno dato amicizia ed altro, credendo in
me, senza soffermarsi alle apparenze, che mi danno per una persona
superba ed arrogante, non comprendendo la mia difficoltà
ad inserirmi a causa del mio andicap fisico, che io stessa ho
fatto fatica ad accettare. Ed infine voglio mostrare la mia gratitudine
alle Istituzioni alle quali mi sono rivolta e dove ho sempre trovato
persone gentili e disponibili, che mi hanno accolta con cordialità
e rispetto.
Tutto ciò è edificante: nonostante l'opinione generale,
il mondo è pieno di persone generose ed altruiste. Non
occorre cercarle molto lontano, basta guardarsi intorno per trovarle.
Grazie a tutti di vero cuore. Con affetto e gratitudine. Anna
Tu solo, Signore, hai pietà del mio soffrire.
Mi vieni vicino, e mi sollevi il cuore rubandomi il mio peccato.
E' così folle questo Tuo gesto che hai dovuto lasciarti
crocifiggere
perché ti credessi e ti spalancassi fiduciosamente la porta
della mia miseria.
Signore, non son degno che Tu entri, ma io Ti apro lo stesso.
Ti apro la porta più larga della mia anima.
Ma Tu l'hai già scardinata con la tua croce.