DIFESA DELLE RADICI CRISTIANE
di Marina Assandri
Gentile direttore, siamo in campagna elettorale per eleggere parlamentari che ci rappresenteranno nel Parlamento di quell’Unione Europea che ha negato le radici cristiane in Costituzione.
Mi chiedo se ci saranno canditati o partiti che scenderanno in campo con l’obiettivo di affrontare l’argomento delle nostre radici cristiane e che si occupino della promozione e la salvaguardia del bene inalienabile della vita, della famiglia e del lavoro che non c’è e che è fonte della dignità della persona umana, mentre si continuano ad accogliere persone a cui non possiamo garantire un futuro, visto che non lo garantiamo ai nostri giovani costretti, con una o più lauree in tasca, ad andare a fare i camerieri a Londra.
Se questi candidati e questi partiti esistono, mi chiedo se siano consapevoli di dover affrontare questi argomenti importanti e delicati che, nell’assetto delle posizioni ideologiche, culturali e politiche della società italiana sono un punto nevralgico. Sarebbe certamente un argomento qualificante e caratterizzante, per questi candidati e questi Partiti, l’arduo quanto ambizioso compito di proporre alla società italiana ed europea una serie di valori assoluti, inalienabili, non negoziabili.
Non parlo di valori suscettibili di interpretazioni in base alle convenienze ed agli opportunismi, Assolutamente no. Questi valori, dovrebbero essere il punto di leva della discesa in campo di questi candidati e Partiti. Sarebbero lo strumento con cui iniziano l’opera di rivalutazione etica della nostra vita personale e di relazione della società di cui, volenti o nolenti, facciamo parte.
Io credo che non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo subire più passivamente gli altrui valori, le altrui convinzioni, le altrui convenienze, di qualunque natura esse siano.
Le donne e gli uomini liberi, le persone di buon senso, dotate di fede e ragione, in questa società che nel bene e nel male è stata formata, influenzata, condizionata, ma direi piuttosto forgiata dal Cristianesimo, possono, debbono e vogliono essere Protagonisti. Possono, debbono e vogliono essere parte integrante, attiva e cosciente della nostra vita quotidiana e delle nostre scelte a qualunque livello e, possono, debbono e vogliono essere Protagonisti degli eventi che riguardano la propria vita, la nostra comunità.
Oggi viviamo in una società fortemente condizionata da poteri sovranazionali, da potentati culturali, mediatici e da politici a libro paga della finanza mondialista, che perseguono il neoliberismo e il globalismo, dove il denaro viene prima di tutto e dove ci viene negato anche ciò che è lapalissiano.
Noi possiamo, dobbiamo e vogliamo rifuggire e combattere tutto questo. Viviamo, ahinoi, in una società in cui il valore della vita viene messo in secondo piano, non è più fondamentale, non è più sacro e dove si va affermando piuttosto, la cultura della morte. Viviamo in una società in cui in nome della dignità della persona e della libertà di scelta, si avallano comportamenti che negano il diritto della vita. E’ una società in cui, chi non compete, viene messo da parte e chi non produce viene considerato un peso. Una società in cui ha senso l’avere e quindi, per essere, devi necessariamente apparire. E faremo di tutto per cambiare tutto questo.
Confesso che sono estremamente preoccupata per l’evidente denatalità, che per certuni è considerata un segno di progresso, di arma contro la povertà e la sovrappopolazione. Ma noi non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo stare a guardare. Dobbiamo pertanto scegliere candidati e Partiti che elaborino proposte a sostegno della natalità, della procreazione responsabile frutto di un rapporto chiaro ed inequivocabile fra uomo e donna, fra due persone mature legate da affetti ed intendimenti che mettono al mondo figli. Due persone che sono Madre e Padre, che si chiamano Mamma e Papà, e che creano La Famiglia.
Ho raggiunto una maturità che mi consente di discernere, di scegliere. Il progetto è arduo ma allo stesso tempo entusiasmante. Ho maturato la consapevolezza di ciò che è bene e ciò che è male e, nell’ambito di questa campagna elettorale, possiamo, dobbiamo e vogliamo scegliere quei candidati e quei Partiti che siano un vero e proprio laboratorio di idee e che sappiano battersi in Parlamento e nelle piazze contro questo stato di cose. Candidati e Partiti che si impegnano e si battono contro il disprezzo per la sacralità della vita, contro il disprezzo per la dignità dell’uomo, pensieri e idee che conducono inevitabilmente al materialismo pratico, terreno origine dell’individualismo, dell’utilitarismo e dell’edonismo, in cui i valori dell’essere sono sostituiti dai valori dell’avere.
Serve un vero e proprio laboratorio di idee per elaborare proposte al fine di fornire lavoro e sostegno concreto a quei giovani senza lavoro – in Italia, oltre due su tre – che possono, debbono e vogliono restare in Patria per lavorare, svolgere la professione per cui hanno studiato, farsi una casa e creare una famiglia dando la vita a un’altra vita; una famiglia a cui garantire sostegni economici e fiscali, una famiglia in cui si diano aiuti concreti alle madri e ai padri impegnati in attività lavorative e contributi per l’educazione scolastica dei figli.
Proposte che non debbano ritenersi un sogno, ma che siano indispensabili per sostenere il tasso di natalità ed evitare alla nostra società il collasso demografico, il suicidio collettivo e la cancellazione della nostra identità a causa della denatalità. E, non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo sopperire a questa che consideriamo la vera problematica del nostro Paese, con la sostituzione etnica, importando o accogliendo altre realtà che nella maggioranza dei casi sono incompatibili con la nostra cultura, civiltà, identità e non ultimo con i nostri valori cristiani.
La sacralità della vita è il fondamento su cui si regge un altro valore non negoziabile: la dignità della persona, che significa libertà di scelta in ogni campo, sociale, politico e religioso. L’essere umano, libero e rispettato nella sua dignità, ha una sua realizzazione nel lavoro e nella famiglia, primo vero nucleo costitutivo della società italiana: ed è il lavoro che dà dignità, e questo nucleo costitutivo che noi possiamo, dobbiamo e vogliamo tutelare, sostenere politicamente, economicamente, giuridicamente e fiscalmente.
E guarda caso, paradossalmente, proprio il lavoro manca da morire e proprio la famiglia è bersaglio di attacchi ripetuti e variegati da più parti. Secondo l’Istat, in Italia 1 milione e 800 mila famiglie vivono sotto la soglia di povertà. Cominciamo da qui, dal difendere la sacralità della vita, la famiglia, il lavoro, la dignità umana!
Chi è Marina Assandri?
Mi presento. Sono una milanese di 52 anni, mamma di due figli ormai grandi, e lavoro dai tempi della scuola. Dal 1983 al 1987 ho contribuito a 'lanciare' Secondamano, occupandomi della vendita degli spazi pubblicitari. Da allora ho sempre avuto incarichi di commerciale, fino a creare una mia attività nel settore delle lavanderie industriali. Nel tempo ho scoperto l'amore per la musica, in particolare il 'bel canto', una delle tante eccellenze italiane riconosciute nel mondo. Sono socia fondatrice del Club Inner Wheel Madonnina grazie al quale ho avuto la possibilità di incontrare grandi personaggi. E' così che sono arrivata a collaborare con una casa discografica e una società che organizza eventi e spettacoli, la mia professione ormai da 7 anni. Parallelamente, mi sono impegnata nel volontariato e due anni fa mi sono dedicata alla politica per poter essere di maggiore aiuto a tutte le persone che si trovano in situazioni di fragilità. Voglio dare voce a chi non è ascoltato. Voglio che tutti abbiano la possibilità di realizzarsi. Sono spinta da sentimenti cristiani, tipicamente umani, di vicinanza e simpatia per chi soffre o è in una situazioni di disagio. Mi impegno a sostenere la cultura dell'attenzione all'altro e a fare della Regione Lombardia un posto migliore dove vivere per tutti.
'Ogni promessa è un debito.' Non è uno slogan elettorale, è il mio primo principio di lealtà.