MAMMA! Anna
"Mam-ma" Sono le prime due sillabe pronunciate balbettando
sin dalla primissima infanzia. Sempre, poi, nel corso della vita
ci accompagnano, in situazioni sia felici che dolorose. Alla fine
dei nostri giorni sempre e ancora si pronuncia la parola "Mamma".
In queste due sillabe si racchiude una vita, un mondo vissuto
con gioie e dolori.
Ma chi pensa a queste mamme che si trovano, malgrado loro, a svolgere
un ruolo così importante sul palcoscenico della vita, senza
una preparazione, indifese, allo sbaraglio? Questo ruolo così
importante, le porterà ad avere la responsabilità
della formazione di un nuovo essere, che influirà su di
loro per tutta la vita.
Con quanta ansia e trepidazione ci si accorge di avere in grembo
una vita e quanti sogni si costruiscono su di essa! I nove mesi
di attesa sono tutti impostati su come crescere e allevare questa
creatura. L'attesa sembra eterna
Poi la gioia di avere tra
le braccia quel piccolo essere è indescrivibile. Tutto
l'universo ruota intorno a loro.
Il piccolo uomo cresce e man mano prende posto nella società:
il suo primo giorno di scuola, la sua Prima Comunione, i suoi
primi amori, le prime scoperte sessuali
i suoi timori, le
sue paure dovute all'inesperienze
La mamma è sempre
lì, vigile, attenta; una presenza discreta ma costante.
Ma che fatica l'accompagnamento nel passaggio della pubertà,
con la contestazione che caratterizza quegli anni; il rifiuto
e il distacco è cosa naturale, accompagnato dalla ribellione
per tutto ciò che rappresenta il quotidiano. Sono anni
difficili ma formativi, perciò necessari.
Poi si rientra in seno alla famiglia, tornando ad apprezzarla,
a darle il giusto valore. Ormai il carattere è formato,
si ha una propria responsabilità nel prendere le proprie
decisioni
E la mamma? Ora non si ritiene più il perno necessario
su cui far girare la propria esistenza, ma quei valori morali
che ha insegnato sono rimasti. Non sempre lei ha agito nel giusto
modo e il giudizio di noi figli è duro e implacabile, non
la perdoniamo
. Povera mamma!
A quelle mamme violate, violentate, incomprese, annullate nella
loro personalità per amore di quella maternità,
per quel nome concernente le due sillabe, che la costringono a
piegarsi annullandosi, a loro va il mio pensiero e solidarietà.
Proseguo con un pensiero rivolto alle mamme coraggio, che vedono
morire i propri figli a causa della droga e violenze sociali;
a quelle che ogni giorno si annullano per amore loro, a quelle
rifiutate o rinchiuse negli ospizi, a quelle costrette ad abbandonare
i loro figli fin dalla nascita, a quelle che mai hanno conosciuto
la propria madre e restano con questo desiderio irrealizzato e
non hanno un modello a cui riferirsi, a quelle spose che non hanno
mai potuto appagare il sogno della maternità, a quelle
che la vita gliele ha strappati prematuramente dalle braccia,
a quelle che hanno figli con handicap e li seguono con amore costantemente,
a quelle che non ce hanno più figli, a quelle che hanno
rimorso perché non si sono sentite capaci di accoglierli
ed educarli nel giusto modo, a tutte le future mamme e a quelle
che non sono più fra noi.
Un pensiero più affettuoso e rispettoso è per quelle
giovani donne che si sono fatte carico di bambini disadattati,
aprendo per loro "case - famiglia" e si stanno prodigando
per dar loro, nel limite del possibile, affetto e stabilità
psicologica e materiale. A loro grazie e un augurio grande, affinché
possano riuscire nel loro intento.
Un augurio speciale a quella mamma che, spingeva la carrozzina
del figlio cerebroleso e con tanto amore gli parlava, spiegandogli
le opere esposte lì nel museo dove presto servizio.
Tanti auguri a tutte queste mamme, in particolar modo a quelle
dimenticate dai figli e disconosciute da essi.