Dall’Oriente giungono venti di Pace
Violenze e scontri armati sono presenti in più parti del mondo. In alcune regioni (Siria, Venezuela, Ucraina…) gli scontri sono causati dalle dispute tra le potenze mondiali. Ma vi sono altre aree del pianeta dove si sta passando dai conflitti agli accordi di pace. In questo contesto è incredibile quanto sta accadendo in Corea. Nel 1953, a seguito di un confronto armato che aveva visto coinvolti gli Stati Uniti e la Cina, la penisola coreana venne divisa fra Nord e Sud. Un conflitto che sembrava insanabile e che, nel settembre 2017, aveva visto un nuovo pericoloso rigurgito con la Corea del Nord che lanciava missili dimostrativi fin sopra i cieli del Giappone. Poi però è accaduto qualcosa di straordinario. Alle Olimpiadi invernali 2018 le due Coree si sono presentate sotto un’unica bandiera. Il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in hanno iniziato ad incontrarsi sul confine e insieme hanno attraversato in pace l’una e l’altra frontiera.
Nel corso dei colloqui che si sono svolti a settembre, è stato ribadito l’impegno a smantellare le armi nucleari. Le famiglie che erano state divise dalla guerra saranno ora riunite. Saranno costruite due linee ferroviarie per unire le due aree della penisola. Dalle minacce con i militari schierati e i missili in volo, si è passati ai sorrisi, agli abbracci e alle prospettive di disarmo, pace e sviluppo. È poi di questi giorni la notizia che Kim Jong-un ha fatto pervenire a Papa Francesco un invito a recarsi a Pyongyang, capitale della Corea del Nord. Il Pontefice ha dichiarato: «Se un invito ufficiale arrivasse dal governo della Corea del Nord, darei una risposta affermativa…». E Kim ha ribadito che «accoglierà il Papa con calore». Questo invito avviene in un contesto in cui anche altri Paesi asiatici mostrano interesse per una visita del Papa. In un’intervista concessa ad “Avvenire”, il vescovo cinese mons. Guo Jincai, che si trova a Roma per partecipare al Sinodo, ha dichiarato: «Abbiamo invitato Papa Francesco a venire in Cina.Noi preghiamo per questo, recitiamo il rosario perché venga presto questo momento, che verrà. Come la nostra presenza qui, che da impossibile è diventata possibile».
È stata poi la volta del Vietnam, il cui Vice primo ministro, Truong Hoa Binh, è stato accolto in visita ufficiale in Vaticano ed ha incontrato Papa Francesco e il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin. L’alto esponente politico vietnamita ha manifestato apprezzamento per gli insegnamenti del Pontefice ed ha espresso la disponibilità del suo Paese per rafforzare i legami bilaterali con la Santa Sede. In tale contesto si è svolta a Bologna una conferenza internazionale a cui hanno partecipato oltre 300 leader di tutte le religioni ed esponenti della società civile per guardare a un futuro costellato da “Ponti di Pace”. Si è trattato della 32ma tappa dello “Spirito d’Assisi”, inaugurato nel 1986 da Giovanni Paolo II e portato avanti dalla Comunità di Sant’Egidio. All’incontro hanno partecipato tra gli altri: Bernice King, pastore battista e figlia di Martin Luther King; il grande imam Ahmad Muhammad Al-Tayyeb; il rabbino capo di Francia Haim Korsia; la senatrice Liliana Segre; il sociologo Manuel Castells; il cardinale filippino Orlando Beltran Quevedo. Ha dichiarato mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, a conclusione dell’incontro: «Vogliamo superare i muri andando più in alto con la passione che nasce dalla fede e con l’intelligenza dell’amore che trasforma il nemico in amico e rende vicino chi è lontano, rende possibile quello che sembrava troppo difficile…». (Editoriale di Antonio Gaspari)