Un camper, un film e 12 conversioni (Ricerca a cura di Barbara)
Dalla Spagna un documentario su dodici incredibili conversioni cattoliche 11 dicembre, 2011
“Te puede pasar a ti” è la proposta più recente del regista Juan Manuel Cotelo, che nel 2010 stupì la Spagna col film La última cima, non ancora arrivato in Italia, un cine-documentario dall’immenso successo sulla vita e la morte di Pablo Domínguez Prieto, sacerdote morto a soli 44 anni in sèguito a un incidente alpinistico.
Il film in prossima uscita sarà diviso in più puntate. Nell’ultimo anno, il regista spagnolo ha percorso numerosi paesi per motivi professionali ed è entrato in contatto con dodici storie di conversioni in dieci paesi diversi. Ogni volta chiedeva: “ti posso intervistare?”, e così ha trascorso 27 ore parlando con uomini e donne che per tutta la loro vita hanno voltato le spalle a Dio, finché Dio stesso non ha incrociato il loro cammino per cambiarli radicalmente. E’ rimasto molto colpito dalla pace, dalla serenità e dalla forza straordinarie che trasparivano da queste persone, così ha voluto girato questo film-documentario intervistando queste persone eccezionali sul suo caravan.
Una delle prime storie è quella di Rubén, un omosessuale messicano che si prostituiva da quando aveva 18 anni, convinto che Dio amasse tutti tranne gli omosessuali, e che invece un giorno, dopo un ritiro spirituale invitato da un’amica, ha percepito di essere amato anche lui. Da allora, in castità, dedica la sua vita a far conoscere il Vangelo. Nel documentario un gruppo di gay e lesbiche saranno invitati a discutere in un dibattito sul caso di Rubén. Un’altra storia incredibile è quella dell’irlandese Shane O’Doherty, terrorista dell’IRA da quando aveva 15 anni, tornato a Dio dopo che in carcere ha cominciato a leggere i Vangeli. Oggi sono trent’anni che chiede perdono alle vittime.
C’è anche il noto sceneggiatore di Hollywood Joe Eszterhas, autore del thriller erotico “Basic Instinct”, che un giorno, dopo aver scoperto di avere un tumore alla laringe, si è ritrovato a piangere disperato in mezzo alla strada gridando: “Per favore, Dio, aiutami!”. Una conversione immediata la sua e da quel giorno si reca a messa quotidianamente. Con lui, sul caravan, ci saranno attori, registi e altra gente del cinema. Il caso di Irene Sánchez è ancora più estremo: massone, sposata tre volte e con tre aborti sulla sua coscienza, è appartenuta a varie sette anticristiane cercando di sottrarre fedeli alla Chiesa Cattolica. Un giorno, durante un ritiro spirituale a cui partecipò per polemizzare, ha percepito una voce che le chiedeva se era felice. “Non so da dove venne questa voce, però mi fece riflettere”, ha detto Irene. Oggi ha undici figli, dirige Radio Maria in Messico ed evangelizza nel carcere femminile più pericoloso del paese.
La storia di Bill Butler e sua moglie è quasi un miracolo: la sua barca a vela affondò in mezzo al Pacifico, e loro sopravvissero su un canotto di gomma accerchiati da squali, senza acqua né cibo. Bill non credeva in Dio, però, ha cominciato a pregare convinto dalla moglie. Miracolosamente con le sole mani riuscirono a prendere tanto pesce da sfamarsi per 66 giorni, prima di essere tratti in salvo. Altra storia è quella del francese Tim Guénard, abbandonato da sua madre a tre anni e massacrato di botte dal padre (54 ossa rotte). Vagabondo dai tredici anni e prostituito dai venti, il suo unico obiettivo nella vita era uccidere suo padre a pugni. L’amicizia con un sacerdote gli ha trasmesso la forza del perdono e oggi è apicoltore, ha quattro figli, una donna che adora.
Enrique Cabrera era un marxista duro e un ateo furibondo, con avversione a tutto ciò che c’è di ecclesiale: “Se vedevo un prete per la strada, gli sputavo”, ha raccontato. Dopo aver incontrato il suo camerata Juan Carlos che leggeva un catechismo (“fu un duro colpo”), volle documentarsi anche lui. Oggi è un sacerdote. Il colombiano Juan Gonzalo Callejas, detto “Juango”, è anche lui un sacerdote. Anni fa però era un criminale, collega di narcotrafficanti e assassini, intenditore del sesso e di magia bianca, rossa e nera, adoratore del rock satanico e simpatizzante dello stesso Satana (“Satana è il mio padrone” affermava il gran poster che presidiava casa sua). Dopo essere scampato alla morte per due volte ed essere coinvolto in un grave incidente nel quale “vidi tutta la mia vita come in fotografia, tale come è agli occhi di Dio”, cominciò a pregare, tagliando nettamente col suo passato. Diversi anni dopo fu ordinato sacerdote.
Il messaggio di Cotelo, facendo parlare i protagonisti convertiti e coloro che con loro dialogheranno nel film, è che chiunque può cambiare. Questi testimoni ci fanno scoprire un Dio vicino, Qualcuno che si può incontrare, all’improvviso. Paolo VI disse: “l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri”. Il regista ha scommesso su questa frase, per dimostrarci che quanto successo a loro può succedere a chiunque.