DALLA DISPERAZIONE ALLA SPERANZA Anna
Continuo a contemplare quel famoso quadro ed ecco i suggerimenti
e le riflessioni che mi suggerisce:
Eccolo solo, lui ora è allo scoperto, non c'è più
la tenda che gli nascondeva l'esterno, innanzi a sé c'è
il mondo, la vita! Ed è dall'alto di quel monte, che può
vedere l'orizzonte infinito, dove il mare e il cielo si uniscono
per diventare un tutt'uno, è lì che il suo animo
tormentato darà sfogo ai suoi sentimenti. Poco tempo è
trascorso da quando è salito sin lassù per interrogare
e sapere, eppure gli sembra sia trascorso un'eternità dal
momento che la "sacra divinità" dell'oracolo
si è a lui mostrato dandogli il suo inesorabile terribile
responso.
Si rivede salire quel monte, pieno di ansia e di inquietudine
che a stento cerca di controllare, ma la sente aumentare ad ogni
passo, eppure la sua mente non era arrivata ad immaginare tutto
l'orrore di una così crudele realtà. Si maledice
mille volte per aver voluto sapere, ora comprende quanto è
dolce l'oblio dell'incoscienza, che ci nasconde il futuro ma aiuta
molto noi, comuni mortali, a vivere con le nostre miserie e amarezze
quotidiane; ora questo a lui è negato e può accusare
solo se stesso, per aver voluto squarciare quel sottile velo che
separa la vita reale dall'ignoto, permettendoci di vivere, attimo
dopo attimo e affrontare con giusta intensità il futuro.
La sua figura non è più eretta, è ripiegato
su se stesso, quel mantello funereo che lo avvolge, non è
più sicuro, non lo proteggerà dalla sua sorte, la
sua disperazione è senza limiti, sente le sue viscere contrarsi
nello spasimo, tutto il suo corpo sussulta per il battito violento
che scandisce il ritmo del suo cuore, dandogli la sensazione che
stia scoppiando, le sue orecchie sono tappate, ovattate, nessun
suono gli giunge, in quello scenario irreale tutto inizia a girare
vorticosamente, le sue tempie pulsando fanno cadere a terra gocce
di sudore miste a lacrime di sangue che sgorgano dai suoi occhi,
gocce che sono subito assorbite come se la stessa terra, pietosa,
volesse nascondere al mondo tanto dolore. E' in trappola, braccato,
indifeso, la sua mente vacilla, lui lo avverte, ne prende coscienza
e ciò gli fa aumentare il terrore che di lui si è
impadronito, ma non vuole impazzire, meglio mille volte una morte
immediata ma più onorevole e dignitosa.
Rammenta il tempo ormai lontano che lo vide partecipe di tante
battaglie e gesti memorabili di un eroismo di cui solo pochi eletti
possono essere protagonisti
ma ora tutto è finito.
Ecco, sì, l'idea di porre fine alla sua vita si fa strada,
lo accarezza dandogli un brivido di piacere sconosciuto, si sente
lusingato e affascinato da quel pensiero, forse è il momento
giusto per metterlo in atto. Una gelida freddezza si impadronisce
di lui, la sua mente esamina i vari modi possibili, ma dentro
di lui qualcosa si ribella, non è un vile, non lo è
mai stato, percorrerà la sua vita, andrà fino in
fondo con dignità e se possibile accettando il male a lui
riservato, non mostrando il suo doloroso segreto, ma prodigandosi,
nei limiti delle sue forze, nell'aiutare il prossimo con amore,
quell'amore a lui da sempre negato.
RICORDIAMO
NEI GIORNI 23 - 24 - 25 GENNAIO SI TERRA'
L'INCONTRO PER FIDANZATI
IL 30 - 31 GENNAIO E 1 FEBBRAIO
SI TERRA' IL REICONTRO