GLI ESORCISTI
Gli esorcisti sono sacerdoti delegati dal vescovo a compiere tale ministero entro una diocesi. In antichità ogni cristiano esorcizzava, ma progressivamente la Chiesa ha istituito un collegio ecclesiastico "specialistico", ordinato alla guarigione taumaturgica e alla liberazione dagli spiriti immondi. Solo l'esorcista designato dal vescovo è abilitato ad esorcizzare; i fedeli ed il clero rimanente, sebbene impossibilitati in ciò, possono (anzi, devono!) comunque formulare preghiere di liberazione; la più celebre, che si raccomanda di pronunciare a tutti i credenti quando sono vessati da tentazioni e suggestioni diaboliche, è: "In nomine Iesu, praecipio tibi, immunde spiritus, ut recedas ab hac creatura Dei." Ad ogni cristiano, in virtù della consacrazione battesimale, è data una dignità regale e sacerdotale che gli permette di sconfiggere i demoni! L'esorcista deve essere un sacerdote che "si distingua per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita" (canone 1172 del Diritto Canonico): caratteristiche che, a ben pensarci, dovrebbero essere proprie di ogni prete. Mons. Corrado Balducci (noto demonologo, autore de Il diavolo) aggiunge che un esorcista dovrebbe avere anche una discreta cultura psichiatrica/psicologica, così da poter discernere la malattia mentale dall'effettiva infestazione diabolica. Oggi la gerarchia ecclesiastica sta meditando se affidare il ministero esorcistico anche a dei laici con le opportune qualifiche morali e culturali, per una partecipazione più viva del laicato alla missione della Chiesa.
NORME CANONICHE DA OSSERVARE CON CHI VIENE ESORCIZZATO DAL DEMONIO
- Il sacerdote che si appresta a esorcizzare persone tormentate dal demonio deve essere munito di speciale ed espressa autorizzazione dell'Ordinario e deve essere fornito di pietà, prudenza, integrità di vita; confidando non nel suo potere, ma in quello divino; sia distaccato da ogni cupidigia dei beni umani, per poter compiere il suo compito religioso mosso da costante carità e umiltà. Deve inoltre essere di età matura e degno di rispetto non solo per l'incarico, ma per la serietà dei costumi.
- Perciò per poter adempiere rettamente al suo ufficio, si sforzi di conoscere molti altri documenti utili al suo compito, scritti da provati autori e che qui, per brevità, non indichiamo, e si valga dell'e-sperienza; inoltre deve osservare diligentemente queste poche norme, particolarmente necessarie.
- Prima di tutto non creda facilmente che qualcuno sia posseduto dal demonio; a tale scopo sia bene a conoscenza di quei sintomi da cui si distingue un posseduto da coloro che sono affetti da una qualche malattia, soprattutto psichica. Possono essere segni della presenza del demonio: parlare correttamente lingue sconosciute o capire chi le parla; conoscere fatti distanti o nascosti; dimostrare di avere delle forze superiori all'età e alla naturale condizione; e altri fenomeni di questo genere che più sono numerosi e più sono indicativi.
- Per acquistare una maggiore conoscenza dello stato della persona, dopo uno o due esorcismi, egli interroghi il posseduto su quanto ha percepito nella mente o nel corpo; per conoscere anche a quali parole i demoni si siano maggiormente turbati, per insistervi e ripeterle con più frequenza in seguito.[E' risaputo che i demoni sono tormentati in modo particolare dall'invocazione dell'Incarn-azione, Passione e Morte in Croce del Signore, per i seguenti motivi: 1) esse hanno liberato l'uomo dalla schiavitù satanica; 2) ricordano ai diavoli l'infinita umiltà di Dio, di contro alla loro irredimibile superbia (vedi Metapsicologia); a detta di don Amorth, inoltre, gli spiriti immondi sarebbero molto afflitti dall'invocazione della Beata Semprevergine Maria, perchè: 1) fu costituita da Dio quale futura avversaria del Serpente, a cui avrebbe schiacciato la testa (Gn 3, 15); 2) Ha dato carne al Redentore del mondo; 3) Essendo stata preservata dal peccato e assunta in Cielo, è il modello e "l'anticipo" di tutti i credenti, e dunque pieno fallimento di Satana; n.d.r.]
- Si renda conto di quali artifici e inganni usino i demoni per fuorviare l'esorcista: infatti sono soliti rispondere con menzogne; si manifestano difficilmente affinché l'esorcista, ormai stanco, ci rinunci; oppure il colpito si finge malato e non posseduto dal demonio.
- Talvolta i demoni, dopo essersi manifestati, si nascondono e lasciano il corpo libero da ogni molestia, così che il colpito crede di essere totalmente liberato. Ma l'esorcista non cessi finché non vede i segni della liberazione.
- Talvolta poi i demoni pongono in atto tutti gli impedimenti che possono perchè il malato non si sottoponga agli esorcismi, o si sforzano di convincere che si tratta di una malattia naturale; qualche volta, durante l'esorcismo, fanno sì che il malato dorma e gli mostrano una qualche visione, nascondendo se stessi, perchè sembri che il malato sia liberato.
- Alcuni dichiarano di aver ricevuto un maleficio, dichiarando anche da chi è stato fatto e in che modo vada distrutto. Ma si stia attenti che per questo non ci si rivolga a maghi, o a indovini o ad altri, anziché ricorrere ai ministri della Chiesa; che non si ricorra a nessuna forma di superstizione o ad altri mezzi illeciti.
- Altre volte il demonio permette che l'infermo riposi e riceva la Santissima Eucaristia, perchè sembri che se ne sia andato. Inoltre sono innumerevoli gli artifici e le frodi del demonio per ingannare l'uomo; per non lasciarsi imbrogliare da questi modi l'esorcista deve essere molto prudente.
- Perciò l'esorcista, memore di quanto ha detto il Signore, che certo genere di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno (Matteo 17,21), si sforzi di fare uso di questi due potentissimi rimedi per impetrare l'aiuto divino ed espellere i demoni, secondo l'esempio dei Santi Padri, in quanto gli è possibile, o personalmente o incaricandone altri.
- I posseduti vengano esorcizzati in chiesa, se si può fare comodamente, o in un altro locale religioso e conveniente, lontano dalle folle. Ma se il posseduto è ammalato, o per altro giusto motivo, si può compiere l'esorcismo anche in casa.
- Venga avvisato il posseduto, se è in grado fisicamente e mentalmente di farlo, di pregare a suo vantaggio, di digiunare, di ricevere spesso la confessione e la comunione a suo sostegno, secondo il consiglio del sacerdote. E mentre viene esorcizzato, che stia raccolto, che si rivolga a Dio con ferma fede per chiedergli la salute con tutta umiltà. E mentre viene maggiormente tormentato, sopporti con pazienza, senza mai dubitare dell'aiuto di Dio.
- Abbia il Crocifisso nelle mani o in vista. Anche le reliquie dei Santi, quando si possono avere; tenute con sicurezza e avvolte convenientemente, possono essere poste con riverenza sul petto o sul capo del posseduto. Ma si stia attenti che gli oggetti sacri non vengano trattati in modo indegno o possano subire danno dal demonio. Non si ponga la santissima Eucaristia sul capo del posseduto o su altra parte del suo corpo, per il pericolo di irriverenza.
- L'esorcista non si perda in molte parole, né in domande superflue o di curiosità, soprattutto riguardo a fatti futuri o nascosti, che non si addicono al suo ufficio [e che lo assimilirebbero ad un indovino o a un negromante; n.d.r]. Ma imponga allo spirito immondo di tacere e di rispondere solo alle sue domande; e neppure gli creda se il demonio finge di essere l'anima di un qualche Santo, o di un defunto, o di un Angelo buono.
- Le domande necessarie da farsi sono, ad esempio, quelle sul numero e sui nomi degli spiriti presenti, sul tempo in cui sono entrati, sulla causa della possessione, e altre simili. Quanto alle altre futilità del demonio, il riso, le inezie, l'esorcista le tronchi o le disprezzi; e ammonisca i presenti, che debbono essere pochi, di non farne caso e di non rivolgere domande al posseduto; ma piuttosto di pregare Dio per lui, con umiltà ed insistenza.
- Gli esorcismi vanno detti o letti comandando con autorità, con grande fede, umiltà e fervore; e quando ci si accorge che lo spirito è più tormentato, allora si insista e lo si incalzi con più forza. Qualora ci si accorga che il posseduto soffre in qualche parte del corpo, o è colpito, o compare in qualche parte un bubbone, vi si faccia il segno della croce e si asperga con acqua benedetta, che si deve sempre avere pronta.
- L'esorcista osservi anche a quali parole i demoni tremano di più [vedi nota al punto 4; n.d.r.], e le ripeta più volte; e quando giunge al comando, lo ripeta spesso, aumentando sempre la punizione. Se poi nota un progresso, continui per due, tre, quattro ore, e più che può, fino a conseguire il successo.
- Si guardi inoltre l'esorcista dal somministrare o consigliare una qualsiasi medicina, ma lasci ai medici questo compito.
- Esorcizzando una donna, sia sempre presente qualche persona fidata, che tenga stretta la posseduta mentre viene agitata dal demonio; se è possibile, queste persone siano della famiglia della posseduta. Inoltre l'esorcista, geloso della delicatezza, si guardi bene dal dire o fare qualsiasi cosa che possa essere per lui o per gli altri occasione di cattivi pensieri.
- Durante l'esorcismo, usi di preferenza le parole della S. Scrittura, anziché quelle proprie o di altri. E imponga al demonio di dire se è entrato in quel corpo in seguito a magia, o a segni malefici, o a cose maleficiate che il posseduto ha mangiato; in questo caso le vomiti; se invece ci si è serviti di cose esterne alla persona, dica dove sono e, dopo averle trovate, si brucino. Si avverta il posseduto di rivelare all'esorcista le tentazioni a cui viene soggetto.
- Se poi il posseduto venisse liberato, lo si ammonisca con cura di guardarsi dal peccato per non offrire al demonio l'occasione di ritornare; in questo caso la sua condizione potrebbe diventare peggiore di quella di prima della liberazione. (can. 1172 segg. del Diritto Canonico
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