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GIUGNO 2003

     

TESTIMONIARE L'AMORE MISERICORDIOSO (Fusconi M. Pia e Rodolfo)

La frase che mise sottosopra il mio essere, fu quella che Suor Rifugio disse durante l'Incontro Coniugale, e cioè che "Dio è un Padre che ci attende a braccia aperte, non tiene in conto le nostre colpe; è un tenero Padre, non un giudice severo pronto a castigare, ma tutto perdona a chi torna a Lui con cuore sincero; che l'uomo più miserabile è amato a Dio con tenerezza immensa, per lui è un Padre e una tenera Madre".
Queste parole mi sconvolsero a tal punto che riecheggiarono nella mia testa durante tutta la durata dell'Incontro Coniugale.
Io, che avevo sempre creduto che Dio era lì a sorvegliare la mia vita e il mio comportamento, e se questo fosse stato non coerente mi avrebbe castigato!!!
Ricordo ancora il corridoio della scuola delle suore che avevo frequentato: sopra la porta di entrata c'era un enorme occhio triangolare, e ci veniva detto in continuazione che quello era l'occhio di Dio, che controllava le nostre azioni. Per cui in me si era formata la convinzione che Dio è colui che ti castiga.
Quando invece, all'Incontro Coniugale seppi che quello che dispiace di più a Dio è la mancanza di fiducia e di confidenza filiale in Lui, mi sentii spinta ad abbandonarmi tra le Sue braccia come una figlia.
Che sensazione meravigliosa! Sembrava che tutto ciò che capitava nella giornata era molto più leggero da sopportare, aprire a Dio il mio cuore, offrirgli tutte le mie preoccupazioni, le mie insicurezze, parlare con Lui come parlassi con la mia mamma, sapere che non mi avrebbe deluso, ma che in qualsiasi situazione sarebbe rimasto al mio fianco, mi dava tanto conforto immenso e mi portò a cambiare radicalmente la mia vita.
Cominciai a cercare di vivere secondo i Suoi insegnamenti e sentii il desiderio di aiutare il mio prossimo, ad essere misericordiosa con chi mi avvicinava, primo fra tutti Rodolfo e i miei figli. Anzi la famiglia divenne il banco di prova dove mettere a verifica la mia capacità di essere misericordiosa con gli altri come Gesù lo era con me.
Se Dio non mi avesse presa tra le Sue braccia, certamente avrei vissuto una fede tiepida, sarei stata una cristiana "all'acqua di rose", non avrei mai assaporato tutte quelle gioie che mi vengono da una vita vissuta in Dio e per Dio.
Il solo desiderare di vivere per Dio, ci dà la certezza di crescere nell'amore verso il prossimo e ci educa a saper apprezzare le piccole gioie che la vita giornalmente ci elargisce. Sapere di non dover fare grandi cose per compiacere Dio, ma è sufficiente fare "tutto per amore", ha semplificato la mia vita. Quando l'animo è in pace non occorrono grandi cose per essere felici, basta contemplare le meraviglie del creato, osservare il cielo e vedere gli uccellini che vivono in esso, aprire una finestra e vedere il sole che brilla o ammirare le tante piccole e grandi meraviglie del creato, per avvertire la tenerezza e la premura di Dio per noi e sentire il bisogno di lodarlo, benedirlo e ringraziarlo.
Grazie, Signore, della tua infinita bontà, grazie per avermi permesso di conoscere la tua misericordia.
Il camposcuola si terrà a Campobasso
il 26 - 27 - 28 settembre
Rifletteremo sulla prima lettera di S. Paolo ai Corinzi.

IMPEGNO CRISTIANO Senesi Rossana e Sergio
Il ciclone "Incontro" aveva cambiato il nostro modo di vivere il qualunquismo quotidiano. Certo, dopo quella meravigliosa esperienza non potevamo rimanere con la nostra veste di sempre. Da quella finestra aperta il nostro cuore doveva spiccare il volo.
Abbiamo iniziato molto timidamente, insicuri e impacciati, come bambini che muovono i primi passi. Però la volontà di migliorare ci portava ad impegnarci costantemente nelle nuove esperienze che ci venivano proposte con il passar degli anni.
Io poi, singolarmente, spronata anche da amici, cercai di inserirmi in parrocchia e frequentai il corso per catechisti, perché era mio desiderio stare con i ragazzi, cosa che mi fu di grande aiuto per la mia crescita spirituale e nel proseguo del cammino.
In seguito, con tanto entusiasmo, insieme a Sergio iniziammo il corso per la pastorale familiare e ci offrimmo a fare da supporto nei corsi di preparazione dei fidanzati al matrimonio, che si tenevano nella nostra parrocchia. Tutto questo è durato fino a pochi anni fa, poi, per sopraggiunte problematiche familiari, che ci richiedevano molto del nostro tempo, a malincuore abbiamo dovuto lasciare. Ma lo spirito di comunità e il senso di appartenenza è rimasto sempre vivo in noi, tanto che non abbiamo mai smesso di partecipare agli incontri formativi o di preghiera o ricreativi che la comunità organizza, per crescere insieme.
Il nostro vivere lo spirito comunitario ci ha fatto maturare e da "spighe acerbe", pian piano stiamo diventando spighe mature. Oggi non siamo più una coppia con la "c" minuscola, ma ci sentiamo una Coppia che vive ad un certo livello spirituale, e questo forma il nostro segreto vanto ed è motivo di ringraziamento al Signore per ciò che sta operando in noi.. A volte a me personalmente viene l'istinto di rientrare nel mio primitivo guscio, ma l'altruismo prevale sempre, e guai se mi venissero a mancare gli stimoli per impegnarmi!
Prego sempre il Buon Padre, amore infinito, affinché mi aiuti a non tornare alle vecchie cos, e ma mi faccia crescere sempre più nella fede.
Rossana e Sergio Senesi

Risposta all'S.O.S.

Cari amici, vi sentite schiacciati dalla vostra croce!…. Quanti di noi si trovano a vivere gli stessi sentimenti! Ma la Comunità non è assente. Certo, la Comunità non può sostituirsi a noi nel portare la croce, può fare un tratto con noi, come il Cireneo l'ha fatto con Gesù lungo la strada del Calvario, ma se la nostra croce ha il peso di un macigno, forse bisogna guardare proprio il volto di Cristo e vedremo con quale dignità Egli porta la Sua. Deporremo allora l'ansia, ci armeremo di santa pazienza, parteciperemo a tutte le sue iniziative della Comunità, che possono aiutarci a rivedere la nostra situazione, possono aiutarci a cambiare il nostro atteggiamento, soprattutto possono aiutare la coppia a divenire più forte, più compatta, più disponibile all'aiuto reciproco. Se tutto questo avviene, il peso della croce automaticamente diminuisce e diventa più sopportabile.
I problemi della figlia?….. I figli sono il nostro specchio, essi ci fanno rivedere nitidamente ciò che noi siamo, ci evidenziano i nostri problemi. Poveri piccoli, sono le nostre vittime! A questa conclusione siamo arrivati noi,guardando i nostri figli e vedendoci, con dolore, rispecchiati in loro. Se vogliamo vederli felici, calmi, sereni… non ci resta che cambiare celermente, per non creare altri problemi e cercare di cancellare i segni negativi che abbiamo lasciato in loro.
Ma noi abbiamo la preghiera e "Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?" (Una coppia di amici)

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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