AMICI VECCHI E NUOVI
Iniziando l'argomento "amici vecchie e nuovi", mi pare
opportuno scrivere due righe su cos'è per me l'amicizia.
Riporto una frase di Lacordaire, il quale dice che un uomo, per
essere felice, ha bisogno di tre cose:
la benedizione di Dio,
buone letture,
un amico.
Certo, senza Dio l'uomo non può vivere serenamente e nemmeno
può fare a meno di un amico.
Racconto una storia che in un primo momento può sembrare
strana, ma che non ha niente di strano, è un vissuto. (Il
nome di questa donna è simbolico, si chiama Edith)
C'era una donna di nome Edith, che in ogni situazione della sua
vita si trovava sempre sola, nessuno era riuscito a penetrare
nel suo cuore. Un giorno Edith era immersa nella sua sofferenza
per le traversie della vita e invocava un amico. Cercò
degli amici ma nessuno rispose
. Non aveva amici. Edith era
sull'orlo della disperazione, intorno a lei c'era un gran vuoto,
il suo egoismo l'aveva portata ad una grande solitudine
Quante volte ci siamo trovati in questa situazione? Forse molte
.
Forse mai
A noi, come coppia, non è toccata l'esperienza di Edith,
perché lungo il nostro cammino abbiamo incontrato degli
amici, e che amici!
Ricordo con immensa gratitudine il periodo della scuola di mia
figlia. All'epoca ci affacciavamo timidamente a quel mondo così
diverso dal nostro vissuto. In un primo momento quel contesto
ci era sembrato ostile, indifferente, ma con il tempo e la conoscenza
delle persone che frequentavano la "Scuola Amore Misericordioso",
quell'ambiente si rivelò un'oasi di gioia.
Mentre scrivo riaffiorano nella mente ricordi indimenticabili,
come quelli precedenti l'invito a partecipare all'esperienza dell'Incontro
Coniugale. Quelle persone escogitavano mille modi per convincere
Sergio, l'invito fu ripetuto in tonalità scherzosa, incoraggiante,
convincente
.
Quell'invito si rivelò utile e oggi ringraziamo quegli
amici che ci spinsero, con il loro entusiasmo, ad assaporare poi
le delizie di quei giorni. Tutti quegli amici, che oggi chiamo
"vecchi amici" per il tempo che è intercorso,
mi piacerebbe rincontrare in occasione del Giubileo dell'Incontro.
Di alcuni di loro oggi rimane solo un bel ricordo, sono tornati
alla casa del Padre, altri li vedo solo occasionalmente, e con
altri ancora si continua a camminare insieme.
L'Incontro ha lasciato sicuramente un segno in ognuno di noi.
Oggi non esistono amici vecchi e nuovi, esiste solo lo spirito
che ci accomuna nel proseguire il cammino.
L'augurio più grande e più bello che mi faccio è
quello di poterci ritrovare come una grande famiglia. Non ci vuole
molto, basta comporre un numero e sentire dall'altro capo del
telefono una voce, nota o meno nota, ma che è pur sempre
una voce amica, che ti risponde con un: "Caro, come va?",
e così si può ripartire da dove si era lasciato,
reinserirsi, ricominciare a salire verso la meta, per crescere
insieme, progredendo verso un'unica direzione che ci porta a scoprire
il vero Amico, Colui che non ci abbandona, al quale possiamo raccontare
le nostre angosce e sofferenze ed esporre le nostre idee. Con
Lui non c'è bisogno del telefono, possiamo esprimerci a
piacere e quando ci siamo sfogati, ci rimane una serenità
infinita. Con Lui possiamo veramente gustare un'amicizia donata
disinteressatamente, Egli non chiede niente in cambio, neanche
la condivisione delle idee, ci ama come siamo. Rossana e Sergio