I MOMENTI LITURGICI DELLA MESSA
L’OFFERTA
Età dai 6 ai 7 anni
Obiettivo:
Lo scopo diretto: isolare e mettere in evidenza il momento liturgico dell’Offerta.
Indiretto: preparare alla preghiera intima di offerta, unendosi a Cristo che si dona al Padre.
I punti dottrinali da mettere in luce sono questi: Gesù, per le mani del sacerdote, è offerto dalla Chiesa al Padre, riattualizzando il sacrificio redentore, perché noi, uomini di oggi, inseriti in esso, troviamo la salvezza.
Esposizione:
Inquadramento introduttivo: (ci si riallaccia alla consacrazione.)
Dopo che il sacerdote ha pronunziato le parole della Consacrazione, e il pane e il vino si sono trasformati in Gesù, compie un gesto molto solenne.
(Si apparecchia la tavola con il calice e la patena con l’ostia. Quindi l’insegnante, in silenzio, solennemente, fa il gesto dell’Offerta = Alza verso l’alto il calice col vino e la patena con l’ostia).
Che cosa vorrà significare?
Cosa c’è nel calice e nella patena?
Perché li solleva in alto?
(Se i bambini non scoprono il significato si ripete il gesto, perché deve essere il segno a suggerire il concetto. La ricerca va continuata fino a che non si è puntualizzato che quello è un gesto col quale il sacerdote offre Gesù al Padre, perché Egli è la cosa più preziosa che abbiamo, per dimostrare il nostro amore, e non solo Gesù ma anche noi ci offriamo, infatti alla preghiera del sacerdote rispondiamo: Amen).
Allora la maestra rifà il gesto con le parole (Per Cristo, con Cristo, in Cristo a Te, Dio, Padre onnipotente nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli) e i bambini rispondono: Amen.
Poi si invitano i bambini che lo desiderano a rifare il gesto.
(Nota: I bambini vorranno provare tutti ed è bene accontentarli, perché oltre al fatto che la ripetizione è ordinata all’apprendimento, si può dar luogo ad ulteriori spiegazioni e approfondimenti)
Esercizi:
- I bambini ripetono il gesto individualmente e copiano la preghiera di offerta.
Quando si ritorna sull’argomento Si può disegnare il gesto del sacerdote offerente con la relativa spiegazione:
Gesù ogni volta che si celebra la Messa,
offre ancora la sua vita di uomo
al Padre nei cieli,
come l’ha offerta sul Calvario
- Perché Gesù offre Se stesso al Padre nei cieli?
Ascoltiamo le parole che il sacerdote dice, mentre compie il gesto dell’offerta;
Egli dice:
Per Cristo.
con Cristo.
e in Cristo
a Te, Dio, Padre onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
- Gesù offre quindi la sua vita di uomo al Padre, per rendergli “ogni onore e gloria”.
- E noi, lì presenti, tutti insieme, rispondiamo a voce alta:
“Amen”.
L’offerta nostra al Padre.
- Gesù viene sull’altare, perché tutti gli uomini possano anch’essi rendere al Padre nei cieli “ogni onore e gloria”
- Con quell’”Amen”, infatti, noi intendiamo dire:
Per mezzo di Gesù,
insieme con Gesù,
uniti a Gesù,
vogliamo anche noi offrirci al Padre nei cieli, perché il Padre è buono, perché il Padre è grande.
Noi rispondiamo: “Amen” Per offrirci con Gesù al Padre nell’unità dello Spirito Santo.
Noi dunque andiamo alla Messa, ogni domenica, per incontrarci con Gesù risorto e glorioso, e per ricevere dal Padre, per suo mezzo, il dono dello Spirito Santo, che ci trasforma e ci santifica.
Per ringraziare il Padre di così grande bene, vogliamo offrire tutto quanto possiamo, anche tutto noi stessi.
Ma l’offerta di noi stessi giunge sino al Padre, solo se Gesù l’unisce alla Sua e se la presenta Lui stesso al Padre per noi.