S’è stutat’ ‘o scuro!
Svegliarsi dal sonno all’improvviso!
Il cuore batte forte e di fronte alla realtà, con gli occhi sgranati, si rimane attoniti…
E’ questa la sensazione di quando il cittadino attento legge con la giusta chiave alcune riforme tanto decantate dai nostri governanti!
Michel Foucault, in una serie di lucide e brillanti analisi, aveva richiamato l’attenzione sull’oppressione politica nell’epoca moderna: “non più attraverso un re, un tiranno, ma attraverso una rete capillare e impersonale in cui l’oppressione del potere può svolgersi in modo “scientifico” e quindi più efficiente. Vi è l’azzeramento emozionale dell’uomo di governo, che lo rende un “passacarte” che tanto più è impersonale nella sua azione, tanto più si corrompe in un sistema freddo ed asetticamente oggettivo, a vantaggio di questo o quell’altro organismo politico.”
Il dilagare della corruzione e dell’avidità fa deviare l’uomo di governo da quella “corrispondenza di amorosi sensi” tra Stato-apparato e collettività, incrementando il delirio di potere che fa impallidire l’uomo comune, il cittadino che si sottopone al “sacrificio”.
La ben nota teoria del convincimento al sacrificio futuro, abitua il contribuente a sopportare meglio l’avvento della “stangata”! Rimandare a domani per abituare all’idea del dolore è tecnica consolidata!
Col rinvio dell’aumento dell’IVA, della tassazione delle sigarette elettroniche, dell’IMU sulla prima casa, pertinenze e terreni agricoli,….E’ stato compiuto il disegno: tassare!
Tutti sanno governare così!
Basta prendere per poter spendere, ma, non è tassando che si produce crescita, non è discriminando che si ha legittimità.
Che vuol dire che l’aumento dell’IVA al 22% è rinviato ad ottobre? Si vuol far credere che un aumento dell’IVA, anche se comporta un sacrificio, porti ad un gettito più alto e ad una ripresa delle industrie?
Non è così!
Aumentare l’IVA significa aumentare il prezzo di vendita dei prodotti, che avranno sicuramente un calo di domanda che come un boomerang si ripercuoterà sull’azienda portando ad un decremento dell’offerta e ad un aumento della disoccupazione.
E che dire dell’aumento dell’imposta di bollo da € 1,81 ad € 2,00 e da € 14.62 ad € 16,00? Dell’aumento degli acconti IRPEF ed IRAP passati dal 9+8% al 100%?
Senza contare che l’acconto IRES è il 101%! Con un tale sistema, le aziende finanziano lo Stato, anticipando di un anno imposte sui redditi presunti. Quindi gli incentivi alle imprese per l’occupazione, previsti nel “pacchetto lavoro” sono ben finanziati dalle imprese stesse!
In altre parole, mentre da un lato ci sarà una diminuzione del costo del lavoro a seguito di incentivi, dall’altro ci sarà un incremento dei costi dovuto ad un aumento della tassazione, il chè porterà(nella migliore delle ipotesi) ad un pareggio costi/benefici.
Al tutto si aggiunge la precedente riforma del lavoro che prevede che in caso di licenziamento, l’azienda deve versare un contributo commisurato al periodo di occupazione del lavoratore!
Stando l’incertezza del mercato in cui opera l’azienda, difficilmente la stessa azienda(nonostante gli incentivi) incrementerà il proprio livello occupazionale, in quanto gli incentivi introdotti dalla riforma non sono certamente in grado di bilanciare l’incremento dei costi dovuti ad un inasprimento della tassazione!
Ma il cittadino come può sfuggire ad un tale “macigno” se ci sono leader che mettono in atto sistematicamente strategie atte a controllare e manovrare le masse, tali da raggiungere lo scopo e causarne l’effetto?
Ma qual è il fine di cotanto sacrificio?
Dove sono i benefici a favore della collettività?
Perché perseverare in tal senso e non rendere i cittadini consapevoli della realtà delle cose?
Significativa è la locuzione latina “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”
Ma il male cos’è?
Secondo Agostino d’Ipponia, il male si evolve in tre categorie:
-il male metafisico: assenza del bene;
-il male morale: trasformazione del male metafisico a causa della volontà umana che sceglie di indirizzare l’uomo verso qualcosa;
-il male fisico: conseguenza del male morale, poiché scaturisce dalla stessa origine metafisica.
Il male, specie il perseverare, quindi, non è altro che l’assenza del bene e porta alla sofferenza quando si trasforma a causa della volontà umana!
Beh, allora, se così stanno le cose, basterebbe non oscurare il bene, non far sì che sia assente!
E, come dice Sant’Agostino “…e vanno gli uomini a contemplare le vette delle montagne, gli enormi flutti del mare, le lunghe correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri, e non pensano a se stessi.”
Uocchie ca se scetane
Sò stelle dint’ ‘a notte,
comme quanne ‘ncielo …
schiara ‘a luna all’intrasatte.
St’uocchie
scetate ‘a dint’ ‘o suonno…
so rimaste ‘mbrissiunate.
…‘Nu suonno sunnato,
‘nu suonno ‘ncantato,
‘nu suonno addò ‘o sole
era sule…
‘na crastale ‘e specchio!
…‘Na buscia,
‘na maschera,
‘na bballata ‘annanze,
‘na schioppettata ‘a rete…
Scetanname ‘a ‘stu suonno…
s’è stutato ‘o scuro!
Inedita : Maria Grazia Zagaria.