Famiglia primo luogo di Misericordia. (Bruna Lorrai)
Provo a fare una riflessione personale sulla Misericordia nella famiglia.
La nostra vita di coppia è nata sotto la benedizione della Madonna ausiliatrice. Incontrai Tommaso da ragazzina che pregava nella cappelina della Parrocchia di Ognissanti dedicata alla Madonna. Non lo sapevo ma fin da quel momento il “Progetto di Dio” per noi si era avviato a nostra insaputa e a nostra incoscienza. Nel senso che eravamo piccoli fisicamente e spiritualmente.
Stiamo leggendo insieme, Tommaso ed io, un libro non semplice ma che mi ha conquistato con la sua presentazione su TV 2000. E’ un libro di Marco Pozza: “L’agguato di Dio”. Questo sacerdote ha definito la Misericordia appunto l’agguato di Dio. Un Dio predatore che si nasconde, che osserva che aspetta la sua preda al moemnto giusto per Lui, per acciuffarlo, per fargli sentire il suo Amore di Padre buono che non è felice senza quella preda. E’ un Dio imprevedibile, un Dio “amante”, un Dio delle sorprese.
Si cela nei momenti bui e tristi e nei momenti belli e felici a suo piacimento. Perché può farlo, perché sa quale è il momento migliore per concquistare la sua preda: quando è nell’abisso del peccato o quando è nel momento della ricerca spirituale, nel desiderio di avvicinarsi al suo Dio. Lui lo sa perché solo Lui ci conosce nel profondo.
Nel nostro progetto Dio ci ha teso più agguati, perché purtroppo, le prede sono scaltre e veloci nello sfuggire al predatore. E il Signore con noi ha faticato chissà quanto per tenderci la sua trappola!
Ma noi Laici amore Misericordioso, dobbiamo ricordare sempre che abbiamo una stella cometa che ci segue, ci indica la strada e se la smarriamo, ci aiuta a riconoscere quella giusta: è la nostra Madre Speranza di Gesù. Siamo i suoi figliolini e lei si prende cura di noi. “Io sono la Portinaia del Signore e vi chiedo di pregare perché ogni giorno sappia presentare bene al Signore tutte le necessità che le persone mi affidano….."
Bussiamo alla sua porta in ogni occasione e lei che sa la grandezza dell’Amore di Dio si prenderà cura dei nostri problemi, perché vuole portare tutti a Lui per mano.
La nostra vicenda matrimoniale se la leggiamo con gli occhiali della Misericordia è frutto del progetto di Dio per noi. Non perché Dio abbia permesso le infedeltà, le ingiustizie. No assolutamente no. Gli occhiali della Misericordia ci permettono di vedere cose che la nostra vista umana non vede! L’occhio umano vede l’uomo esternamente, l’occhiale della Misericordia vede dentro, vede al di là delle azioni che ciascuno di noi riesce a compiere. Prima di giudicare, prima di condannare dobbiamo ringraziare Dio ogni giorno di averci protetto con la sua grazia se non siamo caduti anche noi in quella situazione. Sicuramente non per nostro merito ma per la sua grazia! Fermiamoci a riflettere ogni volta che siamo di fronte a situazioni difficili di miseria umana: e se fosse capitato a me? Poteva capitare anche a me! E ricordiamo sempre che dietro il cespuglio c’è Dio che ci segue ci guarda ci ama e ci vuole intrappolare nel suo Amore Misericordioso!
Il Roccolo è l’emblea del Dio in agguato, siamo noi quegli uccellini che Dio vuole intrappolare nella rete non per ucciderci ma per farci vivere pienamente il suo Amore!
Dio mi stava seguendo da vicino, mi seguiva passo passo per camminare e progredire gradatamente nel carisma dell’Amore Misericordioso
Il servizio reso all’interno del nostro gruppo è stato per me una grazia straordinaria, non per quello che ho donato ma per quello che ho ricevuto. L’Amore Misericordioso di Dio era sempre in agguato, per farci scoprire il suo progetto, la sua volontà e non la nostra.
“La Misericordia, il Perdono, l’Amore infinito per ciascuno di noi soprattuto per il più peccatore, anche il più perverso è amato da Dio con immenso amore” … Belle parole, ne ero profondamente consapevole e convinta ma quando dal sentimento, dal pensare si deve passare all’agire le cose cambiano.
Ecco che ho alzato un muro, una barriera, in cui non rifiutavo l’amore di Dio, e l’amore delle persone care, ma il cuore ferito anziché allargarsi, si chiudeva.
La preghiera, le sante messe, alle quali ho partecipato, con fede e costanza, insieme alle suore in cappellina, che sentivo tutte unite a me nella preghiera, quegli sguardi che facevano trapelare la condivisione della mia sofferenza, sono state capaci di abbattere mattoncino per mattoncino quel muro di impenetrabilità.
“Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due sarnno una unica carne”.
“Prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
Art. 3 dello Statuo dei Laici: “Il contenuto essenziale della spiritualità trasmessa dallo Spirito a Madre Speranza è: Dio Amore Misericordioso, che nel Signore Gesù si è mostrato meravigliosamente ricco di misericordia nei confronti degli uomini specialmente dei poveri, degli infelici, dei sofferenti e dei peccatori”.
Sembrava tutto dimenticato! Ma Dio è sempre in agguato e Madre Speranza elargisce ancora ogni giorno le sue grazie, servendosi di noi, di ciascuno di noi.
Tanti sono gli episodi che sono accaduti, che ho vissuto e potrei dirvi, ma alcuni sono serviti a risvegliare, ad ascoltare l’Amore Misericordioso.
Una riflessione fatta in mezzo alla strada insieme a Franca, Caterina e Gilberto Nel mio sfogo sulla sofferenza che stavo vivendo e sulle conseguenze che stavo traendo e portando avanti: la separazione legale. Gilberto con la schiettezza che gli è propria, mi disse: “Ma allora la Misericordia?”
Era vero la misericordia era altro in quel momento, veniva dopo, in quel momento.
Dobbiamo fare sempre attenzione, Dio ci tende l’agguato per il nostro bene, e Lucifero ci tende anche lui il suo agguato per allontanarci invece dal bene.
Poi ci sono state le lacrime versate da Suor Rifugio per Tommaso, che invocava a noi tutti del gruppo di fare qualcosa per lui. Quelle lacrime di Rifugio, ancora oggi fanno versare a me delle lacrime, perché ho sentito in quelle lacrime, l’Amore di Dio Misericordioso, che scende qui vicino a noi, a chiedere di portare a Lui quanti amiamo, quanti ha posto nel nostro cammino.
E ancora: il 1° aprile è l’anniversario del nostro matrimonio, l’ultimo trascorso è stato l’unico non festeggiato, non ricordato da parenti e amici per non ferirmi e farmi soffrire. Solamente una persona Renzo, mi ha fatto gli auguri dicendomi che nonostante tutto lui ci credeva, che lui riteneva tutto possibile per Dio e mi faceva gli auguri.
Questi tre piccoli grandi episodi, sono stato balsamo al mio cuore ferito. E poi c’è stato l’episodio triste della morte di mia suocera il 17 marzo: qualcuno dice che ogni morte genera vita nuova. E la morte della mamma di Tommaso, è stata triste perché vissuta nel peggiore dei modi, non è morta serena, è morta sicuramente con il dolore nel cuore per il figlio, per tutta la vicenda sofferta. Però mi danno serenità e pace due cose: Don Giuseppe ci ha detto che lei adesso vede tutto nella verità e comprende e intercede presso Dio per noi.
E un’altra cosa che mi dà serenità è stata questa. Quella mattina, poco prima che morisse, dissi a mio figlio Riccardo: “Che ne dici, vuoi portare a nonna l’acqua di Madre Speranza? lei ci teneva tanto!”. Riccardo mi disse che pur non credendoci lo avrebbe fatto volentieri. Purtroppo non c’è stato il tempo per berla ma sicuramente Madre Speranza l’ha accompagnata tra le braccia dell’Amore Misericordioso, portando con sé le nostre afflizioni e pene.
Madre Speranza sarà canonizzata per il prossimo miracolo fisico che farà. Ma lei è per tutti noi già SANTA, perché ogni giorno compie miracoli SPIRITUALI che purtroppo la scienza e la medicina non possono dimostrare.
Con noi e per il nostro matrimonio ha compiuto un miracolo grandioso. Il nostro amore è rinato e l’amore di Dio e di tutti voi, sta risanando giorno dopo giorno le profonde ferite. Ringrazio Dio e non mi stancherò mai di annunciare quanto Dio ci vuole bene e vuole il nostro bene. Ringrazio Dio del bene immenso che vuole a Tommaso e dell’agguato che gli ha teso per trasformarlo.
“Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due sarnno una unica carne”.
Cosa significa saranno UN’UNICA CARNE? Forse alla luce della nostra esperienza, penso di aver capito che due persone, con la grazia del Sacramento del matrimonio, diventano una cosa sola, è per questo che il matrimonio è indissolubile davanti a Dio. Per questo motivo non posso condannare, condannerei me stessa, non posso giudicare, giudicherei me stessa. Posso solo amare e perdonare, per amare e perdonare me stessa.
Quando Tommaso era nell’abisso più profondo e temevo per lui, per la sua anima, chiesi a Rifugio, cosa potevo fare, cosa dovevo fare per caricarmi dei suoi peccati. Lei mi rispose, che niente di più di quello che facevo: offrire la sofferenza a Dio.
Oggi ho capito rileggendo questa Parola di Dio, che tutto quello che facciamo in coppia non è proprio ma è anche dell’altro.
Il bene compiuto se riusciamo a farlo, è bene accreditato all’altro, il peccato commesso dall’uno se portato e offerto dall’altro aiuta alla redenzione di entrambi.
Il bene si raddoppia e il male si divide, si può dividere e redimere.
Sia lode e gloria a Gesù.