I luterani
Nel precedente articolo, abbiamo illustrato a grandi linee, la nascita del movimento protestante in seguito alla riforma avviata da Martin Lutero: a questo proposito vorrei far notare che le parole ‘protestante/i’ e ‘protestantesimo’, comunemente usate, non sono quelle con cui le comunità di cui stiamo parlando si riferiscono a se stesse. Preferiscono invece usare il termine ‘chiese evangeliche’ per sottolineare l’importanza che esse attribuiscono alle Sacre Scritture e in particolare al Vangelo (v. sotto). Ci occuperemo ora della comunità più numerosa: quella dei luterani (o, in altri termini, della chiesa evangelica luterana)
Diciamo subito che la teologia luterana si basa su cinque “pilastri”, che vengono indicati con le espressioni latine sola Scriptura, sola Gratia, sola Fide, solus Christus, soli Deo gloria. Le spiegheremo una per una
Sola Scriptura: per i luterani, la Bibbia contiene tutta la verità rivelata; in essa, e solo in essa, è possibile trovare gli insegnamenti che conducono alla fede in Dio e in Gesù Cristo. Il fedele trova nella lettura della Bibbia tutto ciò che gli occorre: non c’è bisogno di spiegazioni ed interpretazioni, perché il suo insegnamento è chiaro ed accessibile a tutti. Viene così negata la tradizione interpretativa, come anche l’insegnamento degli antichi Padri e l’intero Magistero della Chiesa.
Sola Gratia: nel suo immenso amore, Dio concede per grazia la fede agli uomini: essi devono solo accoglierla .
Sola Fide: la salvezza avviene esclusivamente per opera della fede in Dio. Le opere buone (elemosine, pellegrinaggi, penitenze, sacrifici) non sono necessarie per il raggiungimento della salvezza in quanto gli uomini non possono acquisire dei meriti davanti a Dio. D’altra parte la Chiesa non può concedere “indulgenze” a fronte del compimento di buone opere per abbreviare la pena che l’anima deve ‘scontare’ prima di poter raggiungere la felicità eterna. Ricordiamo che la critica alla dottrina delle indulgenze (e soprattutto agli abusi che in suo nome si perpetravano) diede l’avvio alle contestazioni di Lutero
Solus Christus: secondo la teologia luterana, Gesù Cristo è l’unico Mediatore tra Dio e gli uomini: oltre a Lui, nessuno, né la Madonna né i santi, possono intercedere per la nostra salvezza. I Sacramenti non trasmettono la grazia ed i sacerdoti non sono necessari .
Soli Deo gloria: solo a Dio è dovuta la gloria. Nessun’altra creatura, anche se particolarmente ‘santa’ può essere glorificata o comunque innalzata alla gloria degli altari, compresa Maria, la Madre di Dio.
Da tutto ciò derivano alcune conseguenze :
- ogni fedele, in quanto battezzato, è sacerdote per se stesso (è la dottrina che viene definita del sacerdozio universale); può, anzi deve, rafforzare la fede, ricevuta per grazia, studiando le Scritture (libero esame) sotto la guida dello Spirito Santo. In particolare, i luterani – come del resto gli altri protestanti – non riconoscono l’autorità del papa (cioè non accettano quello che in gergo tecnico si chiama ministero petrino) che per i cattolici è il vicario di Cristo, successore di S. Pietro e come tale capo di tutta la Chiesa, infallibile quando parla ex cathedra di questioni di fede e di morale.
- le comunità luterane sono comunque guidate da pastori e vescovi, eletti dai fedeli: essi predicano e celebrano i due sacramenti che i luterani riconoscono: il Battesimo e l’Eucarestia, denominata Cena del Signore o Santa Cena. Anche le donne possono essere elette pastore e, da alcuni anni a questa parte, possono essere anche vescovo, almeno in alcune comunità.
- il Purgatorio non è ammissibile, proprio perché l’essere umano non può ottenere la salvezza con i propri meriti o con le proprie sofferenze né può intercedere per altri.
- poiché non è ammesso il culto della Madonna o dei Santi, all’interno delle chiese luterane non vi sono immagini né statue, così come del resto non c’è l’acquasantiera, il tabernacolo, i confessionali o gli inginocchiatoi.
- il culto viene celebrato ogni domenica o festa, ma non sempre comprende la Santa Cena. Inoltre, mentre noi cattolici crediamo che al momento della consacrazione il pane e il vino si trasformano in Corpo e Sangue di Cristo (transustanziazione), per i luterani il pane e il vino rimangono tali, ma –dopo la pronuncia delle parole dette da Gesù nell’Ultima Cena - insieme ad essi ci sono anche il Corpo e il Sangue di Cristo (consustanziazione). La Comunione viene sempre distribuita sotto le due specie e consumata interamente (non quindi conservata nel tabernacolo)
- Il Battesimo può essere dato sia ai bambini che agli adulti.
- La Confessione non è necessaria: basta pentirsi dei propri peccati prima di accostarsi alla Cena del Signore; non è necessario raccontarli al confessore, il quale comunque, non può dare l’assoluzione, ma solo conforto.
- Cresima, matrimonio, ordine, unzione degli infermi che per noi sono sacramenti, non sono considerati tali dai luterani (e in genere dai protestanti), ma semplici riti che caratterizzano alcuni momenti della vita di un cristiano.
Sebbene quindi cattolici e luterani siano accomunati dalla comune fede in Dio creatore, in Gesù Cristo e nello Spirito Santo, e basino la loro fede sulla Bibbia, numerose sono le differenze tra le due comunità cristiane, prima fra tutte quella che riguarda la cosiddetta ‘dottrina della giustificazione’: i luterani, come abbiamo visto, negano che l’uomo possa ‘cooperare’ alla propria salvezza. A questo proposito, tuttavia, il 31 ottobre del 2009, in seguito all’attività del movimento ecumenico iniziato con il Concilio Vaticano II, dopo numerosi incontri tra alti rappresentanti della Chiesa cattolica e del mondo luterano, è stato firmato un documento, la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione. Non è possibile qui riassumere un documento così lungo e complesso: basti dire che esso è ritenuto un notevole passo avanti sulla via della conciliazione perché mette in evidenza i punti in comune. Rimangono tuttavia degli ostacoli ancora molto rilevanti: la non accettazione del ministero petrino, il problema dell’Eucaristia, la confessione, il ministero sacerdotale e così via. Ultimamente inoltre, a questi elementi dottrinali, se ne sono aggiunti altri di carattere etico riguardanti problemi come la fecondazione assistita e l’omosessualità. Il dialogo comunque continua e ad ottobre del 2010 ha dato origine ad un nuovo documento congiunto, La speranza della vita eterna che mette l’accento, ancora una volta, su qualcosa che ci unisce, la certezza cioè che “la vita non termina con la morte” e che “ Dio, tramite Cristo, offre a ciascuno di noi la speranza della vita eterna”.
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Auguriamo a tutti una Quaresima santa,
all’insegna della vera conversione del cuore,
che conforti il Gesù nostro Salvatore e la Mamma nostra celeste.
Conversione, sacrificio, preghiera, opere di carità.
Questo è il programma che ci propone la Chiesa in questo tempo di grazia.
Le occasioni ci sono, viviamole con la consapevolezza di averne bisogno
per la nostra pace e per portare un po’ di luce al nostro mondo,
offuscato da tante tenebre.