FRANCIA, SÌ ALLA NASCITA DI BAMBINI SENZA PADRE,
APPLAUSI AL PARLAMENTO
Leone Grotti 16 ottobre 2019
Approvata all’Assemblea nazionale la “Pma senza padre”. D’ora in poi i figli in Francia si faranno dal notaio, che dovrà certificare la volontà delle coppie di donne o donne single di riconoscere il bambino che nascerà dalla fecondazione
Con 359 voti a favore, 114 contrari e 72 astensioni la “Pma per tutte” è stata approvata in prima lettura all’Assemblea nazionale in Francia tra gli applausi dei deputati. Esulta la maggioranza del partito di Emmanuel Macron (Lrem) ringraziando tutti per il «dibattito sereno». La misura, contenuta nella legge di bioetica, prevede l’estensione della fecondazione alle coppie di donne lesbiche e alle donne single, permettendo così a spese dei contribuenti la nascita di bambini senza padre.
I FIGLI SI FANNO DAL NOTAIO
La legge passa ora al Senato, dove Lrem non ha la maggioranza. Ma il presidente gollista del Senato, Gérard Larcher, ha già dichiarato di essere «piuttosto aperto» nei confronti della legge, che dovrebbe vedere la luce prima dell’estate 2020.
Sganciata dal suo naturale alveo biologico, la filiazione verrà stabilita davanti a un notaio, che dovrà apporre il suo timbro sulla dichiarazione di intenzione di filiazione anticipata delle donne. A stabilire i legami di filiazione, che si tradurrà in un atto di nascita con sopra riportato “madre” e “madre”, non sarò più la biologia ma l’intenzione della coppia di avere un figlio. La volontà degli aspiranti genitori dovrà essere certificata prima di sottoporsi alla fecondazione.
NUOVA MANIFESTAZIONE DEI FRANCESI A GENNAIO
Il collettivo “Marchons Enfants”, che ha già portato in piazza 600 mila persone a Parigi il 6 ottobre per protestare contro la “Pma senza padre”, ha annunciato una nuova manifestazione nazionale il 19 gennaio, accusando il governo di «non aver ascoltato» la volontà dei francesi e il parere negativo degli esperti. Secondo diversi sondaggi, la stragrande maggioranza dei francesi sono contrari alla legge.
Come ricordato in un intervento sul Figaro dall’arcivescovo di Parigi, monsignor Michel Aupetit, «nessuno è padrone della vita, tanto meno dei suoi figli. La vita si trasmette, non ci appartiene. Mio figlio viene da me, ma non è un “mio bene”. Non posso rivendicare un diritto al figlio come un diritto alla casa. Un bambino è sempre un dono che bisogna accogliere senza trasformarlo in un oggetto prodotto dalla tecnologia dell’uomo e sottomesso al potere del denaro. Bisogna imparare a essere figli, cioè a capire che la nostra vita non viene da noi stessi, la riceviamo e dobbiamo imparare ad abitarla. Solo così possiamo essere veri genitori. Non si può strumentalizzare un bambino per soddisfare un desiderio individuale. Mi felicito del coraggio di chi si oppone alla falsa evidenza di un apparente progresso che costituisce invece una profonda regressione della nostra umanità. C’è un legame intimo tra il delirio tecnologico che porta alla distruzione del nostro pianeta nel nome del progresso e la follia tecnicista del desiderio che rivoluziona l’antropologia e la natura profonda della nostra umanità. Non spetta a me convincere tutti, ma spetta a me dirlo».