I RAGAZZI DEL MURETTO NON CI SONO PIÙ
Gabriele Soliani (sessuologo)
I ragazzi del muretto non ci sono più. Diciamo meglio: i ragazzi e le ragazze.
Non stiamo parlando di decenni fa quando era una moda per ragazzi e ragazze adolescenti trovarsi insieme seduti su un muretto e sugli scooter per “parlare”. Si, parlare. Cioè scambiarsi confidenze, scherzare, ascoltarsi, confrontarsi, ridere, programmare. Spesso con un chiacchiericcio simpatico parlandosi uno sull’altro. Specialmente sotto sera era possibile imbattersi in questi gruppi dove la simpatia contagiava anche i passanti. Gli adolescenti facendo gruppo costruiscono la loro identità specifica. Sembra che sia omologazione “di gregge”, perché visti dall’esterno vestono, dicono e fanno le stesse cose, ma non è così. Il confronto con gli altri è continuo e nel mondo interiore si delineano le scelte e i gusti futuri. L’esperienza infatti dice che dopo l’adolescenza “in gruppo” le strade si dividono a tal punto che non ci si ricorda quasi più delle persone incontrate.
E oggi ?
E’ triste dirlo ma non è più così.
Oggi ruota tutto intorno al telefonino che non abbandonano mai, nemmeno quando si parlano (poco).
Lo squillo o la vibrazione dello smartphone devono avere subito risposta o lettura. Non importa se in quel momento si sta parlando o ascoltando. E’ più “interessante” e “intrigante” il telefonino, tenuto sempre in mano o al massimo nella tasca, che fatica ad ospitarlo perché più grande. I gruppi di adolescenti sono silenziosi perché manca la gioia di stare insieme e vicini. Sono “soli” con il loro telefonino. Non manca poi la birra e a volte anche vino e super alcolici. Allora il clima cambia un poco perché c’è più euforia, ma l’amicizia non aumenta. (Molte vote le bottiglie vuote sono lasciate per strada). Anche le ragazze spesso partecipano. Con il telefonino ovviamente, ancor più accanite a dare risposta ai messaggi. Osservandoli si nota che manca la gioia giovanile e le fresche risate.
Lo smartphone crea dipendenza, lo sappiamo, con le musichette e i video. Il desiderio di stare insieme e vicini rimane sempre una caratteristica degli adolescenti ma con l’abitudine ad avere in mano il telefonino si rovina tutto.
Ci sono esperienze di gruppi in vacanza per qualche giorno che hanno come regola l’assenza totale del telefonino. Chi ha partecipato racconta d’aver riscoperto la gioia del dialogo, lo scherzo, le risate e una amicizia più profonda. Ma ritornati nel quotidiano le abitudini sono dure a cambiare. Noi adulti dovremmo dare l’esempio, specialmente quando siamo con loro. I “ragazzi del muretto” di una volta hanno bei ricordi.