1 Le conseguenze dell'aborto
«Colui che ha sparso il sangue dell'uomo, dall'uomo vedrà sparso il proprio sangue, perchè è a propria immagine che Dio ha creato l'uomo» (Genesi, 9, 6)
D. 1: Che cosa è un aborto?
R. 1: L'aborto è il procedimento volontario che interrompe lo sviluppo del bambino durante la gravidanza nell'utero materno, fatto con lo scopo di sopprimerne la vita. «Aborto significa l'espulsione di un feto o embrione vivo di una donna allo scopo di sopprimerlo» (Legge francese del 1975 sull'aborto). Benché la morte involontaria di un nascituro sia definita, in termini medici, come «aborto spontaneo», questa tragedia, chiamata con maggior compassione «falso parto», non è l'argomento di questo libro; qui ci occupiamo solo dell'aborto volontariamente provocato. Quando il nascituro viene ucciso nell'utero materno, si tratta di un vero e proprio assassinio, tanto che si può parlare di omicidio prenatale. Tuttavia, quando il bimbo, essendo nato vivo, viene ucciso dopo il parto, si tratta di un infanticidio.
D. 2: Quali sono i metodi usati per uccidere il nascituro durante i primi tre mesi della sua vita uterina?
R. 2: I metodi per abortire i nascituri entro il termine fissato dalla legge comprendono gli abortivi, l'espulsione per aspirazione e quella per raschiamento.
D. 3: Che cos'è un abortivo?
R. 3: Un abortivo è ogni prodotto farmaceutico, chimico, od ogni dispositivo che provoca la morte del nascituro, talvolta intossicandolo direttamente. In questa categoria sono compresi la «pillola del giorno dopo», la «spirale» e la pillola RU 486.
D. 4: La pillola RU 486 è una facile soluzione alla controversia sull'aborto?
R. 4: In Francia e in Gran Bretagna, un potente steroide sintetico è stato utilizzato per provocare l'aborto nelle madri incinte da 5 a 7 settimane. Negli Stati Uniti, l'Ufficio per il Controllo Farmaceutico e Alimentare ha pubblicato una nota di allarme riguardo la pillola RU 486, proibendone l'importazione ad uso personale, poiché essa comporta un pericolo per la donna. Ancora poco tempo fa, prima di cedere il brevetto della pillola, la casa farmaceutica che la produceva (la francese Roussel Uclaf) raccomandava di usarla solo tenendo pronto l'occorrente per una eventuale rianimazione d'urgenza.
«La RU 486 non è di facile uso», ammetteva Edward Saking, ex P.D.G. della Roussel Uclaf, «una donna che voglia porre fine alla propria gravidanza con questo metodo, deve "vivere" col proprio feto abortito durante almeno una settimana. Si tratta di una spaventosa prova psicologica».
D. 5: Come viene praticato l'aborto mediante aspirazione?
R. 5: Nel metodo mediante aspirazione, l'orifizio esterno del collo uterino viene progressivamente allargato; una cannula vuota viene introdotta all'interno dell'utero, allo scopo di estrarre il nascituro mediante aspirazione, espellendolo all'esterno. Questa aspirazione è prodotta da un apparecchio simile all'aspirapolvere domestico, ma molto più potente. La morte del nascituro viene provocata smembrandogli le braccia e le gambe. I resti fetali vengono trasformati un una marmellata sanguinolenta. Questo è il metodo più frequentemente usato.
D. 6: Cos’è il raschiamento?
R. 6: Nel metodo di dilatazione e raschiamento, un lungo strumento, la cui estremità forma un affilato cucchiaino, viene introdotto nell'utero per raschiarne le pareti eliminandone così il contenuto. Questo metodo, a volte aiutato dall'aspirazione, viene utilizzato per curare chirurgicamente le emorragie delle donne non gravide. Esso quindi non è di suo abortivo.
D. 7: Quali metodi vengono usati per uccidere i nascituri dal terzo al nono mese di vita uterina, in alcuni Paesi che lo autorizzano?
R. 7: I procuratori di aborti usano vari metodi per uccidere i nascituri durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Essi comprendono dilatazione ed espulsione, iniezione di una soluzio- ne ipertonica di sale, uso delle prostaglandine, isterotomia e aborto mediante nascita parziale.
D. 8: Come funziona il metodo di aborto mediante dilatazione ed espulsione?
R. 8: Nel caso della dilatazione ed espulsione, il collo uterino viene dilatato a forza. L'apertura deve qui essere maggiore di quella adoperata nel metodo per aspirazione usato nel primo trimestre di vita, in quanto la vittima da smembrare ha già dalle 13 alle 24 settimane e quindi è di maggiore taglia. Siccome le ossa del nascituro sono più solide, si usano pinze per smembrarle (dapprima braccia e gambe, poi la schiena). Infine viene frantumato il cranio, per poter estrarre la testa mediante aspirazione. I resti fetali possono essere estratti con un forcipe ad anello.
Durante questa procedura, nessuna anestesia viene praticata sul nascituro, poiché l'agonia di questa vittima indifesa deve ad ogni costo essere negata.
D. 9: Come può essere usata, per provocare un aborto, una soluzione ipertonica di sale?
R. 9: Questo metodo consiste nell'iniezione di una soluzione ipertonica di sale (comunemente ma scorrettamente detta salina). Un ago lungo 8 centimetri fora la parete dell'addome e quella dell'utero, estraendo 60 cl. di liquido amniotico e poi iniettando 200 cl. di soluzione ipertonica di sale nella cavità che racchiude il nascituro.
Abituato al piacere di bere il liquido nel quale è immerso, il nascituro fa l'esperienza del gusto amaro del fatale veleno. A poco a poco il sale gli brucia la pelle, la gola e gli intestini; egli cerca invano di fuggire, rivoltandosi da un lato all'altro dell'utero con violente contorsioni. La sua atroce agonia può durare delle ore. Infine, il feto viene espulso dalle viscere materne; il suo corpo appare rosso dalle bruciature, per cui alcuni procuratori di aborto parlano di «effetto caramello».
D. 10: Che cos'è un aborto mediante prostaglandine?
R. 10: Le prostaglandine sono ormoni che provocano le contrazioni del parto. Esse possono essere iniettate nel liquido amniotico o somministrate sotto forma di compresse vaginali.
Di conseguenza la madre subisce un parto prematuro, generando un feto natomorto oppure troppo piccolo per poter sopravvivere fuori dall'utero. A questo punto il bimbo viene semplicemente lasciato senza cure e quindi muore.
D. 11: Come può una isterotomia diventare una pratica abortiva?
R. 11: Nel caso di una isterotomia, come per quello del parto cesareo, l'addome e l'utero materni vengono aperti chirurgicamente. Ma mentre il taglio cesareo viene praticato per salvare la vita del nascituro, l'isterotomia viene invece praticata per sopprimerla. Alcuni medici usano la placenta per soffocare il bimbo.