“Il cielo incompiuto”
Il destino amaro di sopravvivere ad un figlio porta con sé, oltre al dolore indicibile ed incommensurabile, tutto lo smarrimento di un vuoto improvviso ed incolmabile che solo il sostegno della fede e la potenza della preghiera possono rendere accettabile, illuminandolo di speranza e continuità di vita.
Ma se è vero che ogni morte prematura è inaccettabile, è altrettanto vero che il rispetto che si deve alla vita stessa, pretende, da chi resta a contare i propri passi, volontà e impegno a conservare viva la memoria affinché ogni nuovo giorno possa respirare ancora di quella voce, di quel nome che il ricordo affina e che ne testimonia il passaggio di quel soffio di pensiero.
Ecco perché, caro Dominick, oggi parliamo di te e del tuo Cielo incompiuto.
E' il tuo squarcio di cielo sull'onda del tempo imperfetto, dove io madre, ti ho visto volare nel vigore luccicante dei tuoi anni, forte di passioni, bramoso d'infinito. E' in questo modo che tu continui il tuo volo nel nostro susseguirsi dei giorni, come scia di un silenzio che s'illumina soffiando semi nel vento di nuove primavere.
Questo libro, con la prestigiosa prefazione di Gian Ruggero Manzoni che è stato presentato a Montecilfone il 05/08/2012 e di cui parleranno ancora autorevoli critici e poeti nel luogo che tu hai tanto amato e dove tante persone ti hanno conosciuto e voluto bene, non è solo una raccolta delle tue poesie (in verità non tutte), ma esprime tutta la tua breve vita consumata nel fuoco sacro della poesia che ti ardeva dentro, voce profonda di guizzi di luce tonante che hanno fatto di te un suono infinito.
Voce narrante, tenera o ironica, dolce o stridula e sferzante, canti i sentimenti dell'anima e le stagioni della vita nelle sue varie sfaccettature cristallizzandoli in click di lirica fotografica.
Così, la tua voce è melodia struggente nel dolore che travolge, luce scintillante nello sguardo spento dell'identità smarrita, voce sconosciuta e tormentosa che viaggia eterna nella spirale del pensiero dell'uomo e del suo continuo peregrinare, noia irrequieta nel vuoto alienante.
E' sospiro nascosto del cuore che soffre, è stupore dell'innocenza fanciulla, è anelito di solidarietà e amore.
E'... è ancora...tutto quello che non vorrò dire.
Sei... sei... il figlio che ritrovo sempre sospeso in questo lembo di cielo e che in sogno teneramente accarezzo e dove, fra schegge di cuore, intravedo le tue orme luminose e gocciolo amore nella trama che sfiora il mistero.
E in questo sogno immagino la tua voce
“ Tu madre
non ombra sei alla mia luce
ma nettare d'amore
per le mie orme nel tempo”
da “ Elegia d'amore ” .
La tua mamma, Elena Salvatore Ferrante
Autunno
Sapora l'aria
tenerezza antica
dolce tepore
di ninna nanna
che avvince e culla.
Veli fluttuanti
fasciano suoni e,
profumi di sorrisi nascosti
in silenzi cromatici
adornano
la terra bruna.
Tenere
su coltri di foglie dormienti
esitano tremule
goccioline di pioggia
come ultima soffice carezza
sulla gota bagnata.
Alberi spogli
aprono mute le braccia
a raffiche sibilanti e,
ultime rare foglie sul ramo
scintillano, ancora un istante,
all'abbraccio del timido sole.
Come ultimi bagliori
di pensieri
nel cuore dell'addormentamento.
Cade la prima neve.
Fiocchi danzanti
sfarfallano allegri
nell'aria che pizzica
creando magia.
Rapito lo sguardo
saltellano i bimbi
nasino ciliegia all'insù
porgendo le labbra
al candido bacio.
Autunno
respiro ovattato
preludio di sonno
di un dolce risveglio.
Elena Salvatore Ferrante