PRIMO ANNIVERSARIO DELL’INTITOLAZIONE DELLA BIBLIOTECA
DELL’I.C.S. “G.N.D’AGNILLO” A DOMINICK FERRANTE
Agnone, 28 aprile 2010
Cara Elena,
Mentre scrivo, rivolgo lo sguardo amorevole a mio nipote Riccardo accovacciato ai miei piedi, intento ad incastrare costruzioni. Il mio pensiero corre oltre questo tempo.
Lo vedo alunno curioso e intelligente; lo vedo varcare l’ingresso della Scuola Media e leggere una targa “Biblioteca Dominick Ferrante”.
Spero di esserci per poterlo istruire su chi è Dominick Ferrante a da quali nobili animi ha ricevuto i geni e di quali tesori è custode nella sala che conserva anche un po’ del mio respiro.
Credo non per emotività, che egli è in questa Biblioteca.
Indubbiamente egli dimore nella Sezione Cultura e Civiltà Molisana, armadio 6, palchetto 4, con numeri compresi dal 92 al 100.
La sua presenza, porta in questo luogo una ventata di tenerezza. Uno spirito giovane tra i giovani, un grande tra i grandi che con generosa azione ed eccezionale intelletto, lascia impronte nel futuro del mondo.
Con questo scritto che è un ATTO di AFFIDAMENTO, consegno fin da ora l’Educazione delle menti dei miei cari Riccardo di tre anni e Alice di cinque anni a Dominick e con loro lo sviluppo dell’intelligenza di tutti gli alunni che attraverseranno la “D’Agnillo”.
Ho condensato questi pensieri semplici in semplici versi dal titolo
CRESCO CON TE
Prigioniera tra grigie mura e campanili,
la mia curiosità ha sete.
Allievo sono, senz’ali. Cerco la guida.
Non parlarmi di ceneri e onde perverse.
Il mortale va quando è l’ora.
Aprimi la porta della stanza
dove aleggia il tuo spirito.
Voglio ascoltare le voci singolari
delle menti sublimi.
Al suono di elette virtù
voglio danzare tra le parole.
Avvicinami alla comprensione del tuo genio,
fammi abitare spazi infiniti,
nutri il mio cuore e rendimi libero.
Non permettere, domani,
ch’io passi indifferente davanti al tuo uscio.
Mercede
Come il poeta Dominick Ferrante amava Agnone, la città della su infanzia.
OMAGGIO AD AGNONE
Di Elena Salvatore Ferrante
Carissimi Agnonesi!
E’ trascorso un anno da quando la città di Agnone, sempre molto accorta, sensibile e generosa, ha voluto dedicare a mio figlio Dominick Ferrante, la Biblioteca scolastica dell’Istituto Comprensivo “G.N.D’Agnillo”, a ricordo del suo gesto di estremo sacrificio presso il Lido di Ostia. Era il 28 aprile 2009, giorno del suo “32° compleanno”.
Io e mio marito Domenico Ferrante (già primario ginecologico dell’spedale di Agnone negli anni ottanta), qualificate rappresentanze istituzionali, politiche amministrative, civili, militari, religiose e scolastiche (sia locali che regionali) abbiamo partecipato con forte commozione alla cerimonia d’inaugurazione e, per quello che mi riguarda, ho vissuto attimi di sogno in una dimensione di tempo “indefinito”.
Il 28 aprile 2010 tornerò per salutarvi tutti, ma sarò da sola perché nel frattempo mio marito ci ha lasciati “sgomento di un buio improvviso” in una fredda giornata della scorsa estate. Sono certa però, e il cuore me lo dice, che quel giorno alla scuola D’Agnillo ci saranno entrambi, padre e figlio, con una presenza tangibile e forte; come la fede, come l’affetto che ci lega a quel luogo di ricordi felici e di sentimenti veri. Veri come… le note delle campane, come la luminosità-speranza antica ed eterna sospesa nel cuore delle “Ndocce” come il fuoco che arde in ogni vostro focolare, come “l’incontaminato” odore che cercava Dominick nell’aria delle viuzze del paese, senza farsi riconoscere, per viverlo intensamente.
E il modo più caro per ritornare da voi e ringraziarvi sempre è quello di donarvi la poesia di Dominick dedicata proprio ad Agnone “Luogo d’infanzia” dove, con dolci e struggenti note di rimpianto per un “incrocio fuggito”, un bimbo-uomo vive immortale la sua storia nell’amore segreto di una favola racchiusa ora tra i libri di una Biblioteca.
Vi abbraccio tutti con grande affetto.
LUOGO D’INFANZIA
di Dominick Ferrante
Quando ti guardo ti sogno ancora
Mio.
Incrocio fuggito.
Sfioravi i passi ancora a ciondoli
e ridevi di me, sorprendendomi freddo.
Non so. Perché sono fuggito.
Ma resti la favola. Non la mia storia.
Non so. Ché non voglio vederti.
Reale.
Non so. Non capisco ma t’amo.
Lontana.
Salvata e nascosta in un bimbo segreto.
Immortale sospiro nel ricordo di un uomo.