Vita nuova Serena Treglia
Io, Serena, un giorno.... Per caso... Ti ho incontrato e grazie alle tue semplici parole, lettera e rilette attraverso i tuoi libri, ho cominciato a comprendere le cose belle della vita.
Essere malata, soprattutto di una malattia un po' particolare come la mia, non è facile affrontare la vita, non perché non ci sono le cure, anzi per fortuna la medicina sta facendo grandi passi, ma perché il mondo sembra crollarti addosso all' improvviso.
Non è stato facile per me, per mio marito, per la mia famiglia accettare tutto ciò, come credo non è facile per nessuno, ma a me è accaduto un miracolo come lo definisco io, un miracolo spirituale.
Ho conosciuto per caso Madre Speranza, e da lì ho iniziato il mio cammino. Ho iniziato a farmi molte domande e alcune anche egoistiche, ma poi ad un tratto ho iniziato ad avere delle risposte, risposte che mi stanno cambiando, risposte che mi stanno dando la forza di combattere, di lottare. Questa forza mi viene data da Dio, Dio che mi ha cambiata, mi ha fatto riscoprire una nuova Serena, una Serena diversa dalla precedente, una Serena che vede come elemento vincente la Preghiera. E pensare che io non ho mai pregato, mai letto i libri di Santi, io che non parlavo mai di Dio, io che andavo a messa solo alle classiche ricorrenze: Pasqua e Natale!
Dio per me ha in serbo tanti compiti, alcuni li sto svolgendo, altri cercherò di portarli a termine. Mi sono iscritta all'Azione cattolica, ma spesso vengono persone a casa a parlare; sono diventata la segretaria di un' associazione onlus, cerco di far capire a tutti che Dio è un Padre buono non un giudice severo, ma soprattutto cerco di far capire alle persone che non devono essere arrabbiate con Dio perché Lui ama tutti...
Tempo addietro ho fatto un sogno molto strano ma allo stesso tempo bellissimo: credo di aver sognato il Paradiso. Io praticamente ero rinata in cielo, c'era tantissima gente, tanti bambini, anziani, tanti cavalli che correvano liberi tra i prati, tante farfalle colorate, fiori, aquile. Erano tutti felici, pazienti e sereni. Io, siccome mia suocera dice spesso che secondo lei il Paradiso non esiste, dovevo assolutamente andarle in sogno è con gentilezza mi rispose una bellissima ragazza che sarei dovuta andare in un sentiero. Mentre mi incammino notai un lago, detto il lago del pianto, praticamente tutte le persone che piangono su questa terra riempiono il lago lì, e c' erano tantissime persone attorno tutte umide … (da allora cerco di piangere di meno ma consolo altre persone). Arrivata in questo sentiero, vidi che c'era una fila immensa, tutti dovevano chiedere il permesso per andare in sogno ai propri cari, ma attendevano tutti con pazienza. Ad un tratto si gira con i suoi splendidi occhi color del mare una ragazza, che io non avevo avuto l'onore di conoscere, ma conosco la mamma (fa parte della stessa mia associazione “L'arcobaleno della speranza), infatti questa ragazza si mostrò a me con il volto della mamma ma con i suoi bellissimi occhi e mi disse che si doveva attendere parecchio. Da lassù c'era un panorama bellissimo, cascate, arcobaleno, prati. Ma soprattutto c'era la felicità c'era il sorriso....
Il Paradiso esiste e sta dentro noi stessi.... Questo sogno l’ho fatto 3 giorni prima che andassi a fare un esame importante, che purtroppo non è andato bene. Ma io sono qui, lotto e cerco di insegnare l'amore per la vita agli altri, tramite la mia esperienza, ma soprattutto cerco di rafforzare quel filo conduttore tra me e Dio. Perché noi iniziamo il cammino ma lui lo finisce. Credo che questo è il compito che il Signore ha scelto per me.
Baci a tutti e cerchiamo di pregare molto, perché la Preghiera ci dà la forza e perché attraverso la Preghiera apriamo il cuore al buon Gesù.
Altro dolore illuminato dalla fede:
Carissima mamma mia,
purtroppo da ieri non sei più con noi. Le nostre strade si sono separate per sempre, tu mi hai lasciato in questo mondo, ma è come se una parte di me è morta con te, se n’è andata via; perché non mi hai portato con te? Dopo aver combattuto tanto te ne sei andata ed io mi chiedo perché?, proprio a me che sono sola ed ho già sofferto abbastanza non avevo altro che te e papà vicinissimi oltre alle mie sorelle e fratello. Ma io ho bisogno di te perché è successo tutto questo, che ancora non mi rendo conto? Tu con un sorriso mi hai accolto 57 anni fa e con un sorriso oggi mi hai lasciata, la consolazione è che almeno non hai sofferto molto. Come sei bella mamma anche da morta sei perfetta, dicono che c’è una ragione per tutto questo e che anche se la persona amata se ne va rimarrà sempre il ricordo e tutto l’amore che hai saputo donare. E tu mamma sei stata dolce, altruista, hai saputo dare tanto e portare pace ovunque, c’è n’era bisogno, eri una donna stupenda, lo dicono tutti; tutte le persone che ti vengono a salutare. Come mi mancherai e mi manchi già ora. Quando mi chiedevi di farti i capelli e la tinta e i gelati che ti portavo, eri così contenta e le nostre seratine seduti tutte e tre a vedere la televisione, mi mancheranno tutte quelle piccole cose che oggi hanno preso un’importanza. Ricordo sempre le tue parole di raccomandazione per papà; non ti preoccupare che fino a quando potrò io starò vicino a papà dandogli forza per andare avanti, spero solo di esserne capace. Ci sosterremo insieme anche a tutti gli altri, per questo cammino che abbiamo dinanzi a noi che si presenterà tortuoso. Tu dall’alto illuminami, vigilami e fai in modo che io capisca dove e come devo andare e agire d’ora in avanti. Ora spero d’incontrarti nei miei sogni, non vedo l’ora di vederti. Prego affinché il Signore Misericordioso e la Madonnina a cui ti affidavi tanto, ti abbiano accolta nella tua nuova vita, un giorno, lo so, ti ritroverò e quel giorno sarò felice, ma ora devo pensare a papà a tutti i miei, sono sempre la maggiore e tu da me volevi questo, dammi la forza mammina, ti voglio tanto bene, addio mamma,
tua figlia Emilietta
Taranto,16-11-2015