Giornata mondiale della pace
A Dominick, mio orgoglio nascosto
"Ed ecco sul far della sera, la colomba tornò a lui: essa aveva nel becco un ramoscello d'ulivo. Noè comprese allora che le acque si erano ritirate dalla terra."
Da quel momento l'ulivo simboleggia la pace e la riconciliazione di Dio con l'umanità-
E mi torna in mente... quella mattina.
Quella mattina, nel tormento delle doglie, per la tua nascita imminente, cercavo intensamente un segno, un qualcosa, che mi aiutasse a vivere quell'evento in modo più distaccato dal dolore fisico e da quel sudore che sempre più spesso mi imperlava la fronte. Ma la fatica del travaglio, il susseguirsi delle contrazioni uterine, sempre più intense e frequenti, lasciavano poco spazio ai sentimenti ...però...
Ci fu un attimo, solamente un attimo, in cui mi parve di vedere, come in una visione crepuscolare, la Madonna e, subito dopo, il volo di una colomba nel cielo terso e gelido di quella mattina di fine Aprile. Ma come dicevo, c'era sempre meno tempo per i pensieri, i desideri e forse chissà, quella visione , fu solo la proiezione di un desiderio nascosto che risaliva prepotentemente da dentro, forse una richiesta d'aiuto, un atto di fede di fronte a quel evento straordinario che stavo vivendo.
Le ore si susseguirono in un andirivieni di contrazioni che assorbirono e cancellarono tutto in un groviglio di dolore. Trascorse il giorno, poi venne la notte, interminabile, ed infine spuntò l'alba che ci trovò entrambi in faticoso impegno per la realizzazione di un progetto Supremo- La maternità.
La dolcezza di una meraviglia che non si può né si deve rifiutare con l'atto omicida dell'aborto-
Ora ricordo il gran cuore di tuo padre! così grande da essere allegoricamente, anche madre, molte volte nell'esercizio della sua professione.
"Dottò! questo è un vostro figlio, quello che io non volevo far nascere perché... per mille motivi. Vedete quanto è bello!
Così ho sentito tante donne, incontrate, dopo anni, per la strada, nei supermercati, per caso. Donne che erano tornate dalla sala operatoria, sconvolte, come quando si è evitato l'orlo del baratro all'ultimo minuto; donne con le lacrime agli occhi, contente, convinte di non volere più abortire dopo aver ascoltato le parole del cuore di tuo padre. " Vedrai , dopo, quando i momenti difficili saranno passati, questo figlio, sarà la luce dei tuoi occhi." Che fede quell'uomo! Così seminava figli lungo il suo percorso di medico obiettore di coscienza. Ora è lì con te a godere il premio del giusto nella pace luminosa del Signore. Padre e madre di tanti bambini, quasi destinati a non nascere mai, perché sai Dominick, non sempre è stato facile convincere ragazzine immature, capricciose, giovani donne sole, senza famiglia, senza sostegno affettivo o economico, o anche solamente donne virtuose ma troppo soffocate dai mille problemi della vita, ad accettare quella gravidanza indesiderata. Troppo difficile, a volte solo parole scivolate nell'acqua del rifiuto ostinato.
Eppure c'è voluto il Sì incondizionato di Maria, alla sua Maternità verginale, perché l'umanità trovasse l'approdo nel progetto salvifico Dio
Tu figlio, che non torni, mi hai resa madre. Il tuo primo vagito, la tua presenza vitale, la tua meraviglia nel creato.
Fu allora in uno slancio d'amore straripante che pensai all'ulivo. Volevo donarti subito qualcosa, oltre a tutta me stessa, qualcosa che ti legasse alla terra e che sapesse di cielo.
L'ulivo! Mi ricordai di Virgilio il grande poeta che sognava da bambino sotto la sua ombra, della colomba di Noè, della pace, la continuità della vita.
Le acque si prosciugarono e la terra si preparava a nuove fioriture con l'alternarsi delle stagioni, nell'armonia dell'uomo con la natura.
L'ulivo, il sempreverde, col soffio del suo silenzio, con l'umiltà della sua chioma argentea, con la preziosità dei suoi frutti, con le radici forti e tenaci per esprimere fortezza nel dolore, perseveranza e fiducia, stimolo a rialzarsi, quando si cade, perché la vita respira le meraviglie del creato. Perché il silenzio della notte, seda e ristora, perché il giorno torna sempre, come il sole che risorge, come la quiete dopo la tempesta.
Tutti questi pensieri coronarono la tua nascita, tanto che feci piantare, lo stesso giorno, un albero d'ulivo, nell'orto dietro la casa al paese, perché cresceste insieme in virtù e bellezza.
Il tuo ulivo ora è lì, come altro tuo respiro, come le tue poesie, i semi invisibili che parlano al cuore e illuminano la mente. Così quel giorno fatidico, col tramonto a mezzogiorno, sei tornato alle tue radici per dormire il sonno profondo del giusto.
"Il tuo ulivo era lì fermo / col suo gran cuore paterno / Fu di un istante l'abbraccio tra i rami / perché ti avvinse tenace / con radici profonde / di vita, di pace."
Non così per noi.
Il mondo è sempre più tormentato, da guerre fratricide, e l'uomo sempre più ingordo di potere, è diventato un ventre gigante di ingiustizia, un fuoco che divampa e brucia sentimenti, emozioni, valori.
Cosa aspettarci dal nuovo anno? Quali i proponimenti?
Forse l'auspicio di un cammino di vita, come quello tracciato dai Re Magi, in umiltà di offerta, in condivisione e nel desiderio di pace sotto la stella della fede, per non perdere mai di vista il cielo.
Per noi mamme orfane, foglie ingiallite nel vento del dolore, il desiderio della luce della preghiera per rinverdire i giorni che ci restano.
Ti abbraccio forte forte la mamma
L'ulivo
Tu sei
distesa di cielo
sul piano assolato
magia d'infinito
di valli ridenti
chioma d'arcano fruscio
di colli e di monti
Tenace affondi
tra zolle e pietraia
le antiche radici
a narrar della vita
perseveranza e fatica.
Sinuoso sul tronco
annodi il sudore
e con teneri rami
in tripudio d'amore
t'innalzi all'Osanna
Sotto un cielo velato
di trapassi e misteri t'addolcisci
con l'umile manto
in bellezza feconda
Oggi t'ascolto!
Voce d'argento
di luce e silenzio
nel tremolio di preghiere
dei lumini nel Tempio
nella goccia ambrata
sul pane spezzato
per un mondo di pace.
Ascolto quest'oggi nel vento
l'amorevole accento
dono di un Padre
eternamente Presente-
La mamma di Dominick.