L'ora del crepuscolo
Aveva camminato a lungo, per ore, senza meta, in preda a pensieri sempre più barcollanti tra dubbi, incertezze e delusioni, nell'aridità di un silenzio penetrante e greve, col cuore perso in una dimensione senza speranza.
Il dolore, per quella perdita improvvisa, marcava profondi i solchi sulla sua fronte e, da quello sguardo velato, chiuso alle voci di fuori , al mondo che lo sfiorava indifferente, traspariva solo una grande sofferenza.
La solitudine del cuore continuava a crogiolare quel dolore sterile e vizioso, in camere murate e pericolanti, come paludi di sabbie mobili che inghiottiscono , sprofondando in un tempo senza luce.
Camminava così la donna nel suo vuoto interiore, tra le nebbie crepuscolari di un giorno interminabile.
D'un tratto le si stagliò davanti il Tempio; le porte ancora aperte, quasi un richiamo, un invito! Accelerò il passo e decisa, entrò. Lentamente, al suono dei suoi passi che scandivano il silenzio di quel luogo sacro, si avviò verso l'altare, bianco di candore, incensato di sacralità. Gonfiò il petto, emise un profondo sospiro, accese una candela e, a capo chino e mani giunte, iniziò a pregare. Confusamente!, intercalando invocazioni e lamenti, pensieri rabbiosi e pentimento sincero; il cuore pulsante al ritmo di danza della candela che ardeva di aneliti segreti, in un assolo silente con i movimenti tremolanti delle sue labbra, in comunione profonda con i suoi pensieri. Le ombre tutt'intorno si confondevano col suo respiro e, in quel silenzio sacro, il tempo scorreva, tuffandosi in una dimensione d'infinito. Le due statue adiacenti l'altare, dapprima ferme e compiacenti, ognuna nella propria nicchia, pian pianino iniziarono a prendere forme dinamiche e, con movimenti sinuosi, quasi in assenza di attrazione gravitazionale, sembrava le venissero incontro, come a volersi confondere con la sua persona. Tentò di stropicciarsi gli occhi, di togliere di dosso quella nebbia confusionale, volgendo lo sguardo verso l'alto, ma tutto sembrava evolvere rapidamente in un' atmosfera surreale di profonda intensità. Guardò la candela, per cercare nel suo linguaggio di caldo tremolio, una spiegazione a quel suo sentirsi avvolta in questa nuova realtà sensoriale fatta di movimento e di staticità, di turbamento e di certezze, d'attesa e di punto d'arrivo, di tenebre e di luce. Ma essa continuava ad ardere e, lambendo se stessa, si consumava in rivoli di cera mentre di tanto in tanto, gocce bianche, come lacrime calde, cadevano sul piano di marmo, a comporre petali bianchi, corone d'albe, raggi di sole.
All'improvviso si sentì nuovamente in cammino, pervasa da un profondo scoramento, da quell'angoscia che intrappola il cuore e chiude gli occhi alla verità; a discutere con se stessa , sul senso di certi eventi che travolgono ogni speranza, sbriciolando progetti di vita, facendo svanire sogni a lungo accarezzati.
Così ancora, anche oggi, si trovava a ripercorrere quel sentiero scosceso, tra pietre traballanti e ombre sconcertanti, dove ritrovava tutto il suo dolore; l'incedere lento, i pensieri avvolti da tenebre esistenziali. Quante, quante volte aveva smarrito la via della fede, la luce della speranza che riscalda il cuore e illumina la mente? Quante altre volte le capiterà di smarrirsi nel labirinto dei dubbi? Traballava così, in questa instabilità, la sua mente fino a perdersi tra i i fumi dell'incenso...
...Il giorno volgeva al tramonto; gli ultimi fasci di luce si diradavano lentamente dietro un orizzonte opaco e nebuloso, cedendo il passo alla sera che avanzava mesta, proiettando ombre qua e là. quasi a riflettere lo stato d'animo dei due uomini che, da Gerusalemme, sulla via di Emmaus, stavano tornando a casa, immersi nella tristezza e nella delusione più profonde per via di certi tragici accadimenti e, ancor di più, per lo sconcerto suscitato da voci sparse da alcune donne.
Tutto ciò in cui avevano creduto, sperato, si era concluso in una scandalosa tragedia; quel Gesù Nazareno che aveva conquistato il loro cuore come anche il cuore di una moltitudine di gente derelitta, era morto sulla Croce, scomparso dal Sepolcro e riapparso Vivo, il terzo giorno, ad alcune donne che lo avevano cercato presso il sepolcro per profumare il corpo con gli aromi. Poi... lungo il cammino, un altro viandante si era unito a loro e aveva cominciato ad argomentare con loro; invitato a trattenersi per la notte e a cenare con loro, Egli si rivelò spezzando il pane... aprendo i loro occhi alla verità e illuminandoli di gioia.
Mentre si perdeva in questa visione, la donna trattenne il respiro, per immergersi tutta in quel magnetismo spirituale, cercando di aprire il cuore e di travasare tutta la sua sofferenza, sull'altare, ora scintillante di gloria.
Allora. come per incanto, si sentì invasa da un flusso caldo, amorevole, scossa da un sussulto che partiva da dentro , ma veniva da fuori; qualcuno le camminava accanto penetrandole dentro; Qualcuno che parla , ma che si mette anche in ascolto, aspettando con pazienza che tu, anche nella cecità più assoluta, apra la porta del tuo cuore per farlo scaldare dalla sua Luce; Qualcuno che si dona Vita Vera, ogni volta che ci si accosta a quel Corpo Mistico germogliato dal tronco di Croce e da quel Sangue che, in infiniti rivoli d'amore, scorre eterno nel tempo dell'uomo.
La sveglia suonò interrompendo il sogno. La donna si rigirò pigramente nel letto. rincorrendo, nel torpore del risveglio, le emozioni forti e luminose di un sogno che andava svanendo al suono delle campane a festa che riempivano l'aria di luce allargando il cuore a orizzonti infiniti di pace.
La Pasqua di Risurrezione.!
C'è un vento che soffia perenne dentro di noi che si chiama Amore; abbandoniamoci a Lui perché, anche se tra tempeste burrascose o deserti sconfinati, Egli condurrà, per certo, sempre in oasi di pace.
La mamma di Dominick