LIETI NELLA SPERANZA
Canto eucaristico: Pane del cielo
ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI DIO
- Ecco qui, Signore, il nostro cuore è davanti a Te. Purificalo, santificalo, rendilo docile alla tua Parola, riscaldalo con il tuo amore.
- Tu sai che la vita ci logora e ci distoglie dai pensieri puri, ci assilla con le sue esigenze, ci carica di preoccupazioni, assorbe il nostro tempo che corre veloce.
- Accogli, almeno, come atto d’amore, tutto quello che la nostra condizione ci richiede di impegno e di fatica, perché il nostro lavoro non sia vano.
- Ritieni, come fatto a Te quanto facciamo per i nostri cari, e serva per pagare il nostro contributo di fatica, conseguenza giusta del nostro peccato. Amen.
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Dalla lettera ai Romani (Rm 12,10-18)
Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti.
RIFLETTIAMO INSIEME
La speranza è luce in fondo al tunnel della vita “Siate lieti nella speranza”. Ci dice S. Paolo. La speranza è legata alla fede. Avere fede non consiste solo nel credere che c’è Dio, ma che Dio è Amore e l’anima si volge a Lui con fiducia e abbandono. Più la fiducia cresce più la speranza diventa certa e più l’animo si volge al bene, a fare il bene, a volere il bene proprio e di tutti e per quanto è in suo potere, procura di non disturbare la pace di nessuno, vive l’amore che perdona, dimentica, non tiene in conto le volte in cui ha già perdonato e ridato la fiducia.
Questa scienza s’impara solo alla scuola di Gesù e sotto l’influsso dello Spirito Santo.
Abbandonare l’uomo vecchio per far emergere l’uomo nuovo sul modello che il Padre ci ha mandato: Gesù, è possibile, a patto che Gesù sia la nostra scuola permanente.
Per fortuna questo Maestro lo portiamo sempre con noi e ci assiste h 24 a tempo indeterminato, cioè fino a quando usciremo dal tempo per entrare nell’eternità.
Gli uomini ci possono insegnare cose che riguardano il tempo mutevole che viviamo in questo attimo di prova che è la nostra vita, ma Gesù ci porta dove il tempo diventa eternità e, a quella luce tutto ciò che è transitorio perde di importanza, vale solo ciò che oltrepassa il tempo e può venire con noi nell’eternità e questo è l’amore, l’unico bene che potremo portare con noi.
E allora: riempiamo il tempo che passa di amore che non passa e l’attimo fuggente diventerà eterno e la speranza diventerà certezza, possesso, beatitudine.
Canto: Signore fa’ di me
ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Catechesi 15.3.2017)
Sappiamo bene che il grande comandamento che ci ha lasciato il Signore Gesù è quello di amare: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente e amare il prossimo come noi stessi (cfr Mt 22,37-39), cioè siamo chiamati all’amore, alla carità. E questa è la nostra vocazione più alta, la nostra vocazione per eccellenza; e ad essa è legata anche la gioia della speranza cristiana. Chi ama ha la gioia della speranza, di arrivare a incontrare il grande amore che è il Signore. L’Apostolo Paolo, nel passo della Lettera ai Romani che abbiamo appena ascoltato, ci mette in guardia: c’è il rischio che la nostra carità sia ipocrita, che il nostro amore sia ipocrita.
L’ipocrisia può insinuarsi ovunque, anche nel nostro modo di amare. Questo si verifica quando il nostro è un amore interessato, mosso da interessi personali; e quanti amori interessati ci sono … quando i servizi caritativi in cui sembra che ci prodighiamo sono compiuti per mettere in mostra noi stessi o per sentirci appagati: “Ma, quanto bravo sono”! No, questa è ipocrisia! o ancora quando miriamo a cose che abbiano “visibilità” per fare sfoggio della nostra intelligenza o della nostra capacità. Dietro a tutto questo c’è un’idea falsa, ingannevole, vale a dire che, se amiamo, è perché noi siamo buoni; come se la carità fosse una creazione dell’uomo, un prodotto del nostro cuore. La carità, invece, è anzitutto una grazia, un regalo; poter amare è un dono di Dio, e dobbiamo chiederlo. E Lui lo dà volentieri, se noi lo chiediamo. La carità è una grazia: non consiste nel far trasparire quello che noi siamo, ma quello che il Signore ci dona e che noi liberamente accogliamo; e non si può esprimere nell’incontro con gli altri se prima non è generata dall’incontro con il volto mite e misericordioso di Gesù.
Paolo ci invita a riconoscere che siamo peccatori, e che anche il nostro modo di amare è segnato dal peccato. Nello stesso tempo, però, si fa portatore di un annuncio nuovo, un annuncio di speranza: il Signore apre davanti a noi una via di liberazione, una via di salvezza. È la possibilità di vivere anche noi il grande comandamento dell’amore, di diventare strumenti della carità di Dio. E questo avviene quando ci lasciamo guarire e rinnovare il cuore da Cristo risorto. Il Signore risorto che vive tra noi, che vive con noi è capace di guarire il nostro cuore: lo fa, se noi lo chiediamo. È Lui che ci permette, pur nella nostra piccolezza e povertà, di sperimentare la compassione del Padre e di celebrare le meraviglie del suo amore. E si capisce allora che tutto quello che possiamo vivere e fare per i fratelli non è altro che la risposta a quello che Dio ha fatto e continua a fare per noi. Anzi, è Dio stesso che, prendendo dimora nel nostro cuore e nella nostra vita, continua a farsi vicino e a servire tutti coloro che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino, a cominciare dagli ultimi e dai più bisognosi nei quali Lui per primo si riconosce.
Abbiamo bisogno che il Signore rinnovi continuamente questo dono nel nostro cuore, attraverso l’esperienza della sua infinita misericordia. E allora sì che torneremo ad apprezzare le cose piccole, le cose semplici, ordinarie e saremo capaci di amare gli altri come li ama Dio, volendo il loro bene, come Gesù fa con ciascuno di noi quando siamo lontani da Lui, di piegarci ai piedi dei fratelli, come Lui, Buon Samaritano, fa con ciascuno di noi, con la sua compassione e il suo perdono. Cari fratelli, questo che l’Apostolo Paolo ci ha ricordato è il segreto per essere «lieti nella speranza».
PREGHIERA LITANICA PER LE AUTORITA’
Per il Papa Spirito di Dio illuminalo e santificalo
Per i cardinali Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per i Vescovi della Chiesa Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per i sacerdoti Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per i religiosi e le religiose Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per i catechisti Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per il Presidente della Repubblica Spirito di Dio, illuminalo e santificalo
Per il capo dello Stato Spirito di Dio illuminalo e santificalo
Per i Senatori e i deputati Spirito di Dio. Illuminali e santificali
Per gli scienziati Spirito di Dio illuminali e santificali
Per i responsabili delle comunicazioni sociali Spirito di Dio illuminali e santificali
Per gli insegnanti Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per gli educatori Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per i genitori Spirito di Dio, illuminali e santificali
Per tutti i componenti delle famiglie Spirito di Dio, illuminali e santificali
Te lo Chiediamo, Spirito di Dio per i meriti di Gesù nostro Signore, di Maria nostra Madre immacolata, a nome di tutti gli angeli e santi del cielo. Amen.
ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA
La speranza
Consideriamo, figlie mie, ciò che racchiude la virtù della speranza. È questa una virtù per la quale attendiamo con sicura fiducia la beatitudine futura e utilizziamo i mezzi per conseguirla. Oggetto primario della speranza è la felicità eterna, cioè Dio stesso, in quanto è Lui che noi possiederemo nella gloria celeste; l'oggetto materiale secondario sono tutte le cose create, naturali o soprannaturali, mediante le quali ci prepariamo a possedere Dio.
La nostra speranza è fondata sulla misericordia di Dio, sulla sua fedeltà nel dare compimento alle promesse e sulla sua onnipotenza, che ne costituiscono l'oggetto formale. Il soggetto prossimo della speranza è la volontà, infatti, dato che l'oggetto di essa è il bene non sensibile ma soprasensibile, il desiderio che produce gli atti o i movimenti verso quel bene non può essere che un desiderio razionale, di volontà.
Care figlie, insegnate alle figlie e ai bambini che la speranza è una virtù divina che ci fa superiori sia ai beni che ai mali di questo mondo; essa infatti ci mostra di lontano, al termine della nostra esistenza mortale, una vita perenne, un avvenire di felicità, di beatitudine eterna.
Senza questa luce del cielo che ci svela l'orizzonte infinito dell'eternità, che cosa sarebbe la presente misera esistenza che trasciniamo per alcuni giorni sulla faccia della terra? Ah, figlie mie! come è sventurata quella creatura per la quale non brilla la luce della speranza cristiana! Se non ci fosse il cielo, se il suo ricordo pieno di ineffabile dolcezza non infondesse coraggio nei nostri cuori, se la nostra vita dovesse terminare con la morte, quanto meglio sarebbe stato per l'uomo non essere nato! Se l'uomo nasce è per non morire; la morte è solo una separazione temporanea dell'anima dal corpo. Io sono immortale: il mio spirito non può perire, né il mio Dio vuole distruggerlo. Sopravviverò alla dissoluzione del mio corpo per essere eternamente felice, o eternamente sventurata. So che c'è un cielo, e un inferno. La mia eterna dimora sarà nel luogo della felicità infinita? Oppure si chiuderà il cielo per me? Quale orrore!
Quando il cuore è preso da un tale orrore, dalla sofferenza causata da neri presentimenti, la religione, e attraverso di essa lo stesso Gesù eterno amico e salvatore dell'uomo, si avvicina a questo cuore infelice, disperato e gli parla con tale soavità e incanto che solo può essere apprezzato da uno spirito oppresso dalla miseria. "Alzati! - gli dice - alza gli occhi al cielo e abbi speranza! Lo vedi? quel magnifico cielo è la patria dell'eterna beatitudine, è la tua patria, è il luogo a cui ti ha destinato il tuo Padre e Creatore, il tuo Dio che ti ha creato dal nulla per farti felice.
Vuoi andare in cielo? Ecco lo puoi, solo che tu lo voglia. Io che sono il tuo Salvatore l'ho conquistato per te. Nonostante la tua debolezza, le tue cadute, la rabbia del demonio tuo nemico, tu puoi andare in cielo. Gesù, che ti ama davvero e vuole la tua salvezza, ti provvederà mezzi abbondanti ed efficaci perché tu possa conseguirlo". In questo modo, figlie mie, la virtù della speranza rianima ogni cuore tormentato dall'ombra nera del dubbio e della disperazione.
SALMO 24
(A cori alterni, maschi e femmine)
A te, Signore, elevo l'anima mia,
Dio mio, in te confido: non sia confuso! Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque spera in te non resti deluso, sia confuso chi tradisce per un nulla.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato.
Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre.
Non ricordare i peccati della mia giovinezza: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, S.
Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie.
Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande.
Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire.
Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra.
Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza.
Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede.
Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice.
Allevia le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni.
Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.
Guarda i miei nemici: sono molti e mi detestano con odio violento.
Proteggimi, dammi salvezza; al tuo riparo io non sia deluso.
Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato.
O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce.
(Ognuno sottolinea il versetto che più lo interessa)
SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE
Ad ogni invocazione diciamo. Signore, in te speriamo.
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Concludiamo con alcuni potenti versetti biblici per affrontare le sfide di ogni giorno
- Deut. (31,6-8) Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà. Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo!
- Giosuè (1,9) Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada».
- Sir. 34.14 Chi teme il Signore non ha paura di nulla, e non teme perché egli è la sua speranza.
- Sl. 27,7-8 Il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie. Il Signore è la forza del suo popolo, rifugio di salvezza del suo consacrato.
- Prov. (3,5-6) Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri.
Canto eucaristico: Il tuo popolo in cammino
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna
- Benedetto Dio che ci ha dato la speranza della vita immortale nella gloria.
- Benedetto Gesù che ci ha riscattati dal nemico infernale e ci ha riaperto il paradiso.
- Benedetto lo Spirito Santo, consolatore perfetto, dolcissimo sollievo
- Benedetta Maria, speranza nostra che ha schiacciato il capo del maligno.
- Benedetta Madre Speranza, che insieme ai santi ornano il paradiso e aiutano noi viandanti.
- Benedetti i nostri angeli custodi che ci allontanano dal male e ci assistono con amore.
- Benedetti tutti i santi del cielo e della terra che pregano per noi e ci indicano il cammino..
Canto finale: Salve Regina