PER QUESTO DAVANTI AL COORDINATORE …
Canto eucaristico: Davanti al Re
ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI DIO
- Signore, Tu sei con noi e questo ci riempie di gioia. Il nostro mondo ci angoscia con le sue proposte stolte, tanto che abbiamo l’impressione di trovarci in un mare in tempesta. Ma noi abbiamo Te, nostra ancora di salvezza e di serenità.
- Signore, vieni in nostro soccorso, come facesti con i tuoi apostoli quando li vedesti in pericolo, alza la tua mano e imponi la calma. I tuoi apostoli si stupirono vedendo il miracolo, ma noi, dopo duemila anni di cristianesimo sappiamo che Tu sei il Dio a cui nulla può resistere.
- Abbassa i piccoli orgogli umani, che credono di poter decidere le sorti del mondo secondo la loro vista miope e il loro cuore arido, salvaci dalla nostra superbia, facci riconoscere i limiti consentiti alla nostra condizione di creature, donaci l’umiltà, perché sappiamo accogliere il tuo dono d’amore.
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Dal Vangelo di S. Matteo Ap. (Mt 23,16-22)
Guai a voi, guide cieche, che dite: «Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l'oro del tempio, resta obbligato». Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? E dite ancora: «Se uno giura per l'altare, non conta nulla; se invece uno giura per l'offerta che vi sta sopra, resta obbligato». Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o
l'altare che rende sacra l'offerta? Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
Dagli Atti degli Apostoli (At 15,22-26)
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo.
RIFLETTIAMO INSIEME
- Signore, Tu hai voluto perpetuare la tua presenza tra noi mediante la Chiesa, organizzata in forma piramidale da Pietro ai sacerdoti e poi ancora fino all’ultimo battezzato, che con la sua testimonianza e con la sua parola esercita il compito che hai a lui assegnato fin dal seno materno, con umiltà e fedeltà.
- Tu, Dio grande, hai detto a Mosè: “Io sono il Signore Dio tuo” e hai stabilito così il principio di autorità. “Io sono il Signore”, ogni altra autorità è servizio delegato.
- Il compito che ognuno di noi deve esercitare ci viene assegnato con la chiamata vocazionale o con la missione che siamo tenuti a svolgere. Così i coniugi sono chiamati a servirsi l’amore reciprocamente e, insieme a prendersi cura di allevare ed educare i figli.
- L’autorità genitoriale è importante, da essa dipende in gran parte l’impostazione della personalità dei figli e quindi la loro serenità o infelicità.
- L’inserimento nella Chiesa con il Battesimo ci dà il mandato di profeti, re e sacerdoti, del sacerdozio dei fedeli, che qualifica ogni nostro servizio richiesto dalla famiglia, ogni nostro intervento educativo, nei riguardi dei figli, elevandoli alla dignità sacerdotale, cioè all’esercizio di un mandato in nome di Dio.
- La chiamata all’ALAM ci abilita a servire nella Chiesa il carisma dell’Amore Misericordioso, cioè a mettere in evidenza il Cuore misericordioso di Dio, con una vita che vive la carità senza limiti, il perdono, l’accoglienza degli umili e, se eletti, anche a compiere gli umili servizi richiesti dall’organizzazione della comunità.
- Il “Tutto per amore” ci richiede di non sciupare nessuna circostanza della vita, trasformando tutto in offerta gradita a Dio.
- Il “Costi quel che costi” della nostra Madre Speranza, ci sollecita a non risparmiarci sacrifici e incomodi nell’esercizio della carità, senza altri limiti che l’impossibilità morale.
- “L’impossibilità morale” ci responsabilizza nelle nostre scelte, cioè, ci stimola a lasciarci guidare sempre dalla retta coscienza. L’impossibilità morale scatta quando riconosciamo che quello che ci viene proposto offende Dio, trasgredendo la sua legge.
- Così facendo non saremo noi “le guide cieche” di cui parla Gesù, al contrario, pregheremo per le guide cieche, perché, recuperando la vista, diano gloria a Dio, assolvendo con impegno il compito loro affidato.
Canto: Dov’è carità e amore
PREGHIERA LITANICA
- Signore, ti preghiamo oggi per tutte le guide che Tu hai posto sul nostro cammino fin dal concepimento. Innanzitutto dei nostri genitori, ai quali hai affidato la cura materiale e spirituale della nostra vita, sapendo che i piccoli semi che avrebbero gettato nel nostro cuore sarebbero diventati le linee guida della nostra vita.
- Ricompensali per il bene che ci hanno fatto e perdonali se non hanno saputo darci i giusti orientamenti religiosi, più preoccupati delle insidie del mondo che della protezione divina.
- Signore, ti preghiamo oggi per tutte le guide che Tu hai suscitato nella Chiesa per educarci alla fede a cominciare dai nostri catechisti, dai sacerdoti che ci hanno amministrato il Battesimo, la Riconciliazione, l’Eucaristia, la preparazione al matrimonio, la formazione al carisma dell’Amore Misericordioso.
- Gesù, ricompensali con la tua gloria se sono già con Te, con la pace e la serenità se sono ancora qui con noi.
- Gesù, ti supplichiamo per il Papa. i vescovi, i sacerdoti; se tra loro vedi delle guide cieche che conducono il tuo gregge verso la perdizione, blocca il loro camino come facesti con S. Paolo.
- Illuminali con la tua grazia, falli cadere dal cavallo dell’insubordinazione che stanno cavalcando, perché illuminati dall’alto tornino a Te con tutto il cuore e non lascino scoperto il ruolo che Tu avevi loro affidato.
- Signore, Tu ci chiami alla santità e ci chiedi la fiducia di lasciarci guidare dai fratelli che Tu hai chiamato a compiere nel tuo nome questo servizio d’amore.
- Aiutali ad accettare il compito che Tu hai scelto per loro, con sollecitudine e umiltà e dà anche a noi la grazia di saper accettare le decisioni buone che ci vengono proposte.
- Signore, ti preghiamo per tutti coloro che sono chiamati a svolgere un servizio per la società umana, sia in campo politico che in campo professionale.
- Fa’ che sentano di aver ricevuto un investimento dall’alto e perciò s’impegnino con amore e tremore per non errare.
- Signore, a tutte le guide concedi il dono del discernimento per prendere decisioni che piacciono a Te.
- Dona anche a noi il sano discernimento per saperci orientare nella vita senza cedere alle insidie del mondo. Amen.
Canto: Donaci Signore un cuore nuovo
ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA
Nota: questo scritto della Madre, è indirizzato alle Ancelle e ai Figli quando vengono nominati Superiori, perché imparino ad essere madri e padri, e pertanto non è completamente applicabile al caso nostro. Possiamo, però, adattare al caso laicale lo spirito e l'atteggiamento paterno che la Madre raccomandava ai responsabili delle comunità. Ci fa capire anche come i membri della comunità devono guardare al responsabile.
Ogni Superiore deve avere cura nel vigilare per le anime a lui affidate poiché dovrà renderne stretto conto al Nostro Dio.
Io credo – e di questo devono esserne persuasi tutti i Superiori – che il Nostro Dio, quando un religioso viene scelto come Superiore, gli dice queste parole: "Figlio, questa Comunità è come un regno nel quale Io conservo sempre la prima e suprema autorità, però voglio condividerla con te. Io qui sono il Padrone e il Signore di tutto e voglio che sia tu il mio primo rappresentante perché nessuno potrà fare né intraprendere alcuna cosa senza il tuo ordine; con questo ti rendo partecipe del mio potere e a te tutti dovranno rivolgersi per avere consigli e ricevere l'assistenza della quale hanno bisogno; sarà compito tuo: vigilare, comandare, istruire, correggere, orientare, amare e consolare in mio nome; se sarai fedele e corrisponderai ai progetti che ho sopra di te, avrai da Me luce, aiuto e la grazia necessaria per disimpegnare con fedeltà i tuoi obblighi di Superiore".
Non vi dimenticate, figli miei, che è stato il Nostro Dio che vi ha invitato, per mezzo della obbedienza, ad abbracciarvi con la pesante croce e con la responsabilità del vostro ufficio; fatelo con allegria e con la piena fiducia che Lui vi aiuterà; così non perderete il tempo e non vi tormenterete lo spirito pensando al risultato del vostro incarico, poiché Lui, vincitore del mondo e del demonio, sarà sempre al vostro fianco come un fedele amico, sempre che voi siate generosi con Lui e vi decidiate a cooperare con Lui nell'impegno della santificazione delle anime a voi affidate.
(Perché imparino a essere madri e padri - 1943, nn. 16-18)
Salmo 138
(a cori alterni: maschi e femmine)
Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie; la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra e intorno a me sia la notte»;
nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio;
se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora.
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita.
(Sottolineiamo il versetto che ci colpisce di più)
SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE
Ad ogni invocazione diciamo: Signore, custodiscici nel tuo amore.
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Concludiamo con la PREGHIERA DEI GENITORI
0 Padre, ci hai donato l’immensa gioia di essere genitori, ci hai concesso il grande dono di continuare la tua Creazione nella vita dei nostri figli. Noi siamo i custodi del tesoro più prezioso del mondo! Quante gioie abbiamo nell’accompagnarli nel loro percorso, quante preoccupazioni nel vederli crescere. Ci sentiamo così inadeguati ad un compito così importante. Eppure lo hai chiesto a noi, e te ne siamo grati. Insegnaci ad amare, insegnaci ad essere educatori, insegnaci a vedere nel volto dei nostri figli la scintilla divina che Tu hai messo in loro. Insegnaci a non aver mai paura, insegnaci a trovare in Te il modello, insegnaci a trovare in Te forza, gioia e coraggio.
O Maria, come è stato anche per Te, aiutaci ogni giorno a scoprire il progetto d’amore che Dio Padre ha per i nostri figli. Amen
Canto eucaristico: Ai tuoi piedi
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
- Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che fin dal seno materno ha fatto un progetto su noi.
- Sia benedetto Gesù, modello di obbedienza perfetta al Padre, che ci ha insegnato a vivere nell’amore.
- Sia benedetto lo Spirito Santo che ha fondato la Chiesa scendendo sugli Apostoli e su ciascuno di noi nel Battesimo, nella Riconciliazione e rende presente Gesù nell’Eucaristia.
- Sia benedetta Maria, Madre di Dio e Madre nostra, che geme sotto la croce invocando da Gesù la nostra salvezza.
- Siano benedetti gli angeli che servono con amore Gesù, nel difficile compito di stabilire il Suo Regno sulla terra.
- Siano benedetti i Santi che danno gloria a Dio nel cielo e pregano per noi, ancora viandanti sulla terra.
- Siano benedetti tutti gli uomini di buona volontà, che tra difficoltà e tentazioni, cercano di stabilire sulla terra la civiltà dell’amore.
- Benedetti noi, se sapremo rimanere nell’amore di Dio, nonostante le nostre debolezze. Amen.
Canto finale: Giovane donna