“TENEVANO OGNI COSA IN COMUNE” (At 2,42-48)
Canto d’inizio: Dov’è carità e amore
ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’
- Gesù, Tu sei in mezzo a noi, bene supremo che appaga il cuore; e noi siamo con Te, attratti dalla Tua bellezza, dalla Tua bontà, dalla Tua sapienza, dal Tuo amore…
- Questo era la prima comunità di Gerusalemme: una comunità d’amore; questo siamo noi: una piccola comunità di anime che Ti amano. Non vediamo il Tuo volto, ma ci piacerebbe sapere come ci vedi Tu, se i nostri sentimenti corrispondono alla verità.
- Il nostro amore non è perfetto, e per questo Ti chiediamo perdono, ma, come creta in mano al vasaio, ci mettiamo tra le Tue mani, perché Tu ci plasmi a Tua immagine.
- Gesù, rendi docile il nostro cuore con la contrizione sincera, rendilo docile con l’umiltà, rendilo profumato con la castità, rendilo saldo con la fede, rendilo forte con l’amore.
- Vogliamo che Tu possa compiere in noi l’opera d’arte che hai in mente, senza opporre resistenza, senza costringerti a riplasmarci ad ogni ostacolo che poniamo con la nostra incorrispondenza alla Tua grazia.
- Ascoltaci, Signore, ed esaudiscici.
PREPARIAMO IL CUORE CON UN ATTO PENITENZIALE
Suggerito da Gesù stesso a Maria Valtorta
- Gesù, infinita misericordia, che perdonasti a Levi e lo chiamasti a Te,
- perdonaci i nostri peccati, perché l’averti offeso è il nostro dolore.
- Gesù, infinita misericordia che perdonasti alla Maddalena e la unisti alle donne sante e fedeli, perdonaci i nostri peccati, perché l’averti offeso è il nostro dolore.
- Gesù, infinita misericordia che perdonasti a Zaccheo e ne facesti un tuo discepolo,
- perdonaci i nostri peccati, perché l’averti offeso è il nostro dolore.
- Gesù, infinita misericordia, che perdonasti all’adultera e soltanto le desti il divino comando di non più peccate,
- perdonaci i nostri peccati, perché l’averti offeso è il nostro dolore.
- Gesù, infinita misericordia, che perdonasti al ladrone pentito, conducendolo teco in Paradiso, perdonaci i nostri peccati, perché l’averti offeso è il nostro dolore.
- Gesù, infinita misericordia, che perdonasti a Pietro d’averti rinnegato,
- perdonaci i nostri peccati, di infedeltà, perché l’averti offeso è il nostro dolore.
- Gesù, infinita misericordia, che dall’alto della Croce invocasti il perdono del Padre per i tuoi nemici e crocifissore,
- ottienici il perdono del Padre, perché di averlo offeso è il nostro dolore.
- Gesù, infinita misericordia, che tanto perdonasti agli Apostoli da ottenere per essi dal Padre lo Spirito Santo da essi offeso non amando Dio sopra ogni cosa – Te, Dio incarnato, vilmente da loro abbandonato – e il prossimo loro – Te, Amico e Maestro perfetto, –
- ottienici il perdono dello Spirito Santo per le nostre colpe contro il duplice amore, Perché di aver offeso l’Amore, essenza stessa di Dio, noi ci doliamo.
- Perdonaci, Gesù – Tu, Specchio del Padre, Tu, Frutto del Divino Amore – di tutte le nostre colpe contro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, perché l’aver offeso la Triade Santissima è il nostro dolore, e Tu solo ci puoi lavare le macchie delle colpe, perché per rendere monde le nostre anime hai versato tutto il tuo Santissimo Sangue. Amen
-
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Dagli Atti degli Apostoli (At 2:42-48)
Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. Parola di Dio.
(Spazio di silenzio contemplativo. Immaginiamoci insieme alla prima comunità)
RIFLETTIAMO INSIEME
- Gesù, questa Tua prima comunità era assidua nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli, riuniti in fraternità, per condividere non solo il cibo, ma la luce che ricevevano dallo Spirito.
- Soprattutto il collante che li teneva uniti era l’Eucaristia, alimento sostanziale di comunione. L’amicizia, la solidarietà, la cittadinanza, la nazionalità, sono valori importanti che favoriscono la comunione ma la comunione al Tuo Corpo e Sangue, Cristo, crea la vera comunione, fa circolare nelle nostre vene lo stesso Tuo Sangue, la stessa Tua vita.
- Se l’appartenenza alla razza umana ci dà dignità di creature superiori, perché fatte a immagine di Dio, il Battesimo ci fa figli adottivi del Padre celeste e fratelli tuoi, Gesù, l’Eucaristia apre il flusso della divina figliolanza, immettendo in noi il Sangue divino sparso per noi.
- Fare la comunione significa proprio attivare nelle nostre vene la conduttura divina, immettere la linfa della Vera Vite, che ci fa crescere come tralcio su di essa e portare frutti di amore filiale nei riguardi del Padre, di amore fraterno nei Tuoi riguardi, Gesù, e nei riguardi dei nostri simili.
- Nella prima comunità di Gerusalemme il frutto buono prodotto dalla comunione spirituale fu la condivisione dei beni. Questo frutto dell’amore sembrò logico, perché se avevano in comune la stessa vita, vivevano una parentela spirituale che li accomunava anche nella condizione terrena.
- Ma quante cose abbiamo dimenticato noi cristiani del terzo millennio!
- Invochiamo lo Spirito Santo, perché ce le ricordi e ce ne convinca non solo a parole ma nei fatti.
Canto: Resta con noi, apri i nostri occhi
PREGHIERA LITANICA ALLO SPIRITO SANTO
- Spirito di Sapienza, donaci la saggezza evangelica.
- Spirito di mansuetudine, donaci l’umiltà e la vera fraternità.
- Spirito di consiglio, facci capire la volontà di Dio che è volontà d’amore.
- Spirito di fede, conferma quanto hai operato in noi.
- Spirito di speranza, illumina con la tua luce la gloria che ci attende.
- Spirito di fortezza, rendici decisi nel respingere il male.
- Spirito di pietà, risveglia nei nostri cuori l’amore verso Dio. e verso i fratelli.
- Spirito di purezza, concedici il dono della castità perfetta.
- Spirito di discernimento, donaci l’autocontrollo.
- Spirito di mitezza, calma la nostra ira.
- Spirito di comunione, fa’ che riusciamo a realizzare la vera comunità cristiana, basata sulla Paternità di Dio, sulla fraternità in Gesù, sulla comunione dei cuori, opera tua, o Spirito Santo.
DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
Che precetto sublime la carità! Dal cuore del buon Gesù è germogliato questo comandamento “amatevi gli uni gli altri”. Come vorrei vedere inciso in tutti voi questo comandamento! Vorrei che tutti amaste i fratelli fino al sacrificio, dimentichi di voi stessi. Solo allora le vostre case sarebbero il fedele ritratto della casa di Nazareth: i poveri sarebbero serviti meravigliosamente, vivrebbero in santa allegria e nella casa si respirerebbe amore e carità; non ci sarebbero discussioni, ognuno rinuncerebbe al proprio parere per non turbare la pace degli altri; si farebbe del bene a tutti senza distinzione, e non ci sarebbe altro desiderio che la felicità altrui.
Chiedo al buon Gesù che faccia crescere in tutti voi la fiamma della sua carità e voi chiedete la stessa cosa per questa vostra Madre che tanto vi ama e non vi dimentica un solo istante (El Pan,20,44).
Devo dirvi che senza carità non c’è perfezione né santità. La santità, infatti, consiste essenzialmente nell’amare Gesù e questo amore ha come parte essenziale il riferimento al prossimo. Ne deriva che, per sapere se veramente amiamo Gesù, basta che verifichiamo l’amore per il prossimo; la grandezza di questa fiamma sarà la misura del nostro vero amore. La carità deve essere il nostro distintivo e deve portarci ad amare i poveri come noi stessi.
In questi tempi nei quali l’inferno lotta per togliere Gesù dal cuore dell’uomo, è necessario che ci impegniamo assai perché l’uomo conosca l’Amore Misericordioso di Gesù e riconosca in Lui un Padre pieno di bontà che arde d’amore per tutti e si è offerto a morire in croce per amore dell’uomo e perché egli viva.
Ricordiamo alle persone adulte e facciamo vedere loro che Dio non è un Padre desideroso di castigare, ma un Padre pieno di misericordia che ci attende per perdonarci. Anche se fossimo i maggiori peccatori non dovremmo temere, perché il suo Cuore misericordioso ci perdona e ci ama con amore infinito.
Sforziamoci di praticare la carità, l’amore al prossimo e di vivere uniti a Gesù dimentichi di noi stessi.
Aiutiamoci scambievolmente con carità, amore, fiducia fraterna, senza cercare altro che la gloria di Gesù. Baciamo con amore la croce e l’ostia ad essa unita che riposa sul nostro petto per ricordarci che dobbiamo offrirci a Gesù come vittime e ostie viventi. Non ci sembri duro il sacrificio, anzi desideriamolo sempre e sia questa la prova più sicura dell’amore a Gesù. (El Pan,2,60-63).
(Riflettiamo in silenzio sulle parole della Madre Speranza)
RIMANETE NEL MIO AMORE
«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri. (Gv 15:1-17)
Canto: Resta con noi, Signore, la sera
RIFLETTIAMO INSIEME
- “Amatevi!” E’ il tuo testamento, Gesù, la tua raccomandazione prima che la morte oscuri la tua umanità santa sulla terra. Che delitto, Gesù mio, la tua morte! Uccidere Dio! Come può l’uomo osare tanto? Ma Tu sei Amore e trasformi gli abissi del male in sorgenti di luce.
- La tua morte è divenuta vita per Te e per noi: Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione, ci hai salvati dalla morte e continui a salvarci ad ogni Eucaristia, ad ogni Riconciliazione! Tu sei davvero Amore Misericordioso!
- Gesù, insegnaci ad amare, cambia la nostra mente per cambiare il nostro cuore. “Donaci occhi limpidi, che vincano le torbide suggestioni del male, donaci un cuore puro, fedele nel servizio, ardente nella lode. Donaci un linguaggio mite, che non conosca i fremiti dell’orgoglio e dell’ira”. Così ci fa pregare la Chiesa al calar della sera.
- Vogliamo farti vivere nel nostro cuore, Gesù, vogliamo portarti per le strade del mondo tra i fratelli distratti ed angosciati, che s’affannano per raggiungere traguardi effimeri e quando li hanno raggiunti, restano delusi, perché il loro cuore cerca ancora ciò che non ha.
- E’ l’esperienza del tuo Agostino, è l’esperienza di ciascuno di noi. Ma Tu ci dici: “Se voi tralci non rimanete uniti alla Vite, non avrete la linfa divina della grazia e il vostro cuore cercherà invano nelle pozzanghere del mondo, ciò che solo io, vostra Vera Vite, posso darvi”.
- Gesù, le potature fanno male ma sono utili, dì al Padre di prendersi cura di noi come meglio crede nella Sua sapienza infinità. Noi abbiamo paura di soffrire, ma se la sofferenza è necessaria, non tenga conto del nostro pianto, anche il tralcio potato manda fuori le sue lacrime, ma quando vede nuovi germogli è felice e quando sente il peso dei grappoli maturi ti rende lode.
- Concedici di portare frutti di amore per darTi gloria, perché Tu possa compiacerti di noi tue creature e benedirci col chiamare tanti figli prodighi nella Tua Chiesa e sul Tuo Cuore.
SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE
- Ad ogni invocazione diciamo: Signore, insegnaci ad amare.
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Concludiamo con la preghiera della Madre:
“Concedimi, Gesù mio, la grazia di elevarmi dalle creature a Te e di vedere Te, mio Dio, presente in tutte le tue opere, in tutte le cose, in tutte le persone, in ogni avvenimento. Amen. Padre nostro…
Canto eucaristico: Il Signore è il mio Pastore
- Benedetto sii Tu, Padre, che hai permesso a Gesù di umiliarsi nell’Ostia santa, per rimanere con noi e nutrirci di Sé con la comunione.
- Sii benedetto, Gesù, che dopo aver umiliato la Tua divinità facendoti uomo, ti sei annientato facendoti pane per i nostri denti, vita della nostra vita.
- Benedetto Tu, Spirito d’amore, che agisci nella Trinità Santa, perché l’Amore Misericordioso trionfi sulla meschinità dell’uomo a gloria di Dio.
- Benedetta sei Tu, Maria, consolazione della Trinità, nostra Avvocata e Mediatrice, che stai continuamente con le braccia aperte per implorare perdono per tutti noi.
- Benedetto tu, Giuseppe, uomo giusto, servo fedele del Signore, che sei stato accanto a Gesù e Maria, umilmente, rinunciando ad ogni tuo progetto umano.
- Benedetti gli Angeli del cielo, che intercedono per noi e placano la giustizia divina, lavorando nei nostri cuori, supplendo con la loro preghiera alle nostre deficienze.
- Benedetti tutti i Santi, che danno gloria a Dio e pregano per noi che siamo sulla terra.
- Benedetti tutti i cristiani che con le preghiere e i sacrifici sorreggono le braccia dell’Amore Misericordioso, perché si plachi la giustizia e trionfi la misericordia.
Canto finale: Salve Regina
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