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NOVEMBRE 2010

     

 

IL SEMINATORE USCI’ A SEMINARE

 

Canto eucaristico: Pane del cielo

 

ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’ NELL’OSTIA SANTA

 

  • Gesù, seminatore divino, siamo qui riuniti nel tuo nome e mettiamo davanti a Te la terra del nostro cuore, perché Tu vi possa seminare la tua Parola. Tu vedi se il nostro cuore ha la durezza della strada, calpestata da tutti, se è piena di sassi che ostacolano la penetrazione della Parola, se è piena delle spine delle nostre passioni indisciplinate. Ti preghiamo, prima di spargere su di essi la tua Parola di Verità, manda il tuo Spirito a lavorarli, perché non la rifiutino.
  • Se il nostro cuore è duro, dissodalo con pazienza e bontà infinita, liberalo dalla superbia che lo rende intransigente, te lo diciamo con timore, ma se è necessario, lavoralo con il vomere dell’umiliazione, ma mentre lo lavori, sostienici con la tua grazia, perché l’orgoglio non si trasformi in disperazione.
  • Se vedi che il nostro cuore è pieno dei sassi delle nostre trasgressioni, che sono diventate abitudini e alle quali noi consentiamo per superficialità e tiepidezza spirituale, scuotici forte, Signore, perché riusciamo a prendere in seria considerazione la nostra conversione.
  • Se vedi che le nostre passioni si aggrovigliano togliendo al nostro cuore la luce del sole divino, estirpale e ripulisci questo terreno, perché possa rigenerarsi alla Tua luce e possa produrre frutti di bene, frutti di amore, frutti di speranza, frutti di bontà.

 

ASCOLTIAMO LA PAROLA

 

            Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.

Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda».

 

GESU’ SPIEGA LA PARABOLA

 

            Voi dunque intendete la parabola del seminatore: tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta». (Mt 13:1-9;18-23)

 

(Spazio per la riflessione personale)

Salmo 24

A te, Signore, elevo l'anima mia, Dio mio, in te confido: non sia confuso!

Non trionfino su di me i miei nemici! Chiunque spera in te non resti deluso,

sia confuso chi tradisce per un nulla.

 

Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.

Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza,

in te ho sempre sperato.

 

Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre.

Non ricordare i peccati della mia giovinezza:

ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore.

 

Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori;

guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie.

 

Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.

Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande.

 

Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire.

Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra.

 

Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza.

Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede.

 

Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice.

Allevia le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni.

 

Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.

Guarda i miei nemici: sono molti e mi detestano con odio violento.

 

Proteggimi, dammi salvezza; al tuo riparo io non sia deluso.

Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato.

 

O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce.

 

(Liberamente si può sottolineare la frase che ha toccato la sua anima)

 

Canto: Resta con noi, Signore la sera

 

RIFLETTIAMO INSIEME

 

  • Gesù, nella sua predicazione usa spesso parlare in parabole, non perché si tratta di una forma semplice comprensibile anche ad un uditorio poco colto, ma perché la parabola è una sorta di “sacramento di una verità”, come l’ostia nasconde e rivela la presenza di Gesù nell’Eucaristia, la parabola nasconde e rivela una verità.
  • In ogni parabola c’è il posto di Dio e il posto nostro, ma bisogna fermarsi a riflettere per trovarlo. In questa parabola Gesù non intendeva farci una lezione di agraria ma voleva parlarci della sua Parola. Essa è rappresentata dal seme che, pur essendo una piccolissima cosa, racchiude un progetto di vita, ha in sé una potenzialità nascosta, che può rivelarsi solo se ci sono le giuste condizioni.
  • Il Seminatore in assoluto è il Padre, che manda il Verbo e questi fonda la Chiesa a cui consegna il deposito della grazia meritataci con la sua vita donata e la sua Parola. Chiunque annuncia la Parola anche in maniera informale, si può identificare nel seminatore, ma tutti siamo anche terreno in cui la parola viene seminata.
  • A questo punto scatta la domanda: “Che tipo di terreno è il mio cuore?”, è duro come una strada, intransigente, prepotente, violento, ecc? Sono presenti in esso sassi che ostacolano al seme di attecchire, cioè ho fatto nella vita scelte sbagliate, che oggi m’impediscono di accogliere la Parola e vivere pienamente la fede in Dio? E’ un cuore occupato da passioni disordinate, che mi distolgono dall’ascolto della Parola, che me la fanno sentire come un rimprovero alla mia vita disordinata e quindi preferisco non ascoltarla?
  • Oppure posso dire di impegnarmi a vigilare sul mio cuore, di tenermi lontano da ogni tipo di peccato, di valermi di tutti gli aiuti spirituali che Gesù ha affidato alla Chiesa con i sacramenti, con la formazione permanente, che mi permette di tenere sempre sotto controllo il mio cuore, con la preghiera assidua, con la coerenza manifestata nelle mie scelte di vita, facendo tutte le opere buone che mi sono possibili?
  • Questa analisi mi farà capire di quali interventi ha bisogno il mio cuore per poter far fruttificare la Parola di Dio. La percentuale di frutto dipenderà dalla serietà con cui avrò fatto penetrare nel mio cuore questa verità, che Gesù ci ha rivelato con la Parabola del Seminatore.

 

PREGHIERA LITANICA

 

  • Gesù, Seminatore divino,
                   apri il mio cuore all’ascolto attento della tua Parola.
  • Maestro di Verità,
                    non permettere che io lasci cadere invano la tua Parola.
  • Coltivatore dei cuori,
                    estirpa con pazienza dal mio cuore tutte le erbe cattive.
  • Amore Misericordioso,
                    perdona tutti i miei peccati, e anche le imperfezioni.
  • Mio vero padre spirituale, 
                    prenditi cura della mia anima, con pazienza infinita.

 

LA PAROLA A MADRE SPERANZA

 

            Se può così tanto nell’anima a volte, la parola di una brava mamma, di un saggio molto stimato, di un bravo amico e di un santo e saggio sacerdote, cosa non produrrà nell’anima, specialmente se ama, la Parola di Dio?

            Se c’è una parola viva ed efficace che arrivi più direttamente al cuore che una spada a doppio taglio, per ferire nel più profondo, nelle fibre dell’anima, è proprio la Parola di Dio. La fecondità di questa Parola divina non dipende solamente da se stessa, ma anche in gran parte, dalla fertilità del terreno nel quale tale celeste semente viene seminata e dalla cura con cui viene coltivata.

            Una di voi mi chiede: “Madre, cosa vuol dire che la Parola di Dio comunica e restituisce la vita della grazia, quella parola che era tanto prodigiosa nei tempi passati, che seppe sistemare l’umiltà su di un trono, che introdusse la penitenza e il disprezzo al centro della ricchezza e arrivò a piantare nel mondo più pericoloso e mondano, virtù degne degli anacoreti, mentre oggi non produce più nelle anime questi effetti? Quale la causa? La causa è che oggi essa è indebolita e quasi svigorita dal comportamento di chi invece la dovrebbe accogliere, far fruttificare e insegnare con l’esempio, ossia dai cristiani e dalle persone consacrate.

            Impegniamoci al massimo per far tesoro della Parola divina; ascoltiamola e accogliamola con disposizioni di sincerità, umiltà e con vivo desiderio di viverla e di farla vivere da quanti ci avvicinano. Da questo momento diciamo: “Signore, ecco la tua ancella, comanda”.

            E siate certi che se l’ascoltiamo seriamente e la mettiamo in pratica sarà a vantaggio nostro e del prossimo e sperimenteremo le dolcezze inesplicabili che costringono l’anima ad esclamare fuori di sé: “Non avrei mai immaginato che potessero essere così dolci le comunicazioni divine. Oh, Dio mio, perché per tanto tempo ho sciupato questo tesoro!”.

            Per i peccatori ostinati e ribelli la Parola di Dio è amarezza, che non perdona nessun errore, né diletta le passioni, né alcuna debolezza, ma per i giusti non è così e neanche per i peccatori pentiti e umiliati alla presenza del Signore. Questo lo sperimentarono ogni giorno le anime fedeli e innamorate di Gesù, che non fidandosi della parola vana, ripongono tutta la loro fiducia e delizia nella Parola di Colui che è totale Verità, sapienza, amore, bontà, carità e santità. Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la vivono fedelmente)

 

(Spazio di riflessione silenziosa sulla parola della Madre)

 

Canto: Il Signore è il mio Pastore.

 

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE.

 

  • Ad ogni invocazione diciamo: Gesù, semina la tua Parola nel mio cuore.

 

********************

 

PREGHIERA LITANICA

 

  • Gesù, se il mio cuore è duro come terra battuta,               
    ti prego, dissodalo.
  • Se la superbia mi rende intransigente e altezzoso,  
    ti prego, umiliami con la tua grazia.
  • Se è superficiale e distratto come banderuola,                   
    ti prego, rendilo attento.
  • Se lo vedi confuso dalle idee del mondo,              
    ti prego, conquistalo con il tuo fascino.
  • Se è pieno dei sassi delle mie trasgressioni,                       
    ti prego, perdonalo e convertilo.
  • Se si trova in situazioni di peccato irreversibile,                 
    ti prego, aprigli sentieri di speranza.
  • Se è imbrigliato nelle passioni disordinate,             
    ti prego, liberalo.
  • Se è povero di virtù che sono il sale della vita,                  
    ti prego, rendilo sapiente.
  • Se è arido e poco irrorato dalla grazia,                             
    ti prego, inondalo di benedizioni.
  • Se anela a Te giorno e notte,
    semina in esso la tua Parola e fa’ che produca frutto abbondante.

 

  • Gesù, sommo ed eterno Sacerdote, guarda con amore ai tuoi sacerdoti in questo momento di smarrimento e di purificazione. Rianimali nell’intimo, perché non siano sopraffati dallo spirito del mondo. Torna a pregare per loro come facesti nell’ultima cena, perché nessuno di loro si perda, e il volto della Chiesa, superata la prova, possa tornare a splendere di bellezza, per le virtù riconquistate. Amen.          

 

IMPEGNO DI RIPARAZIONE PER LE PAROLE SENZA CARITA’

 

  • Signore, quante parole escono dalla mia bocca senza senso o con senso distorto dai miei pregiudizi! Parole che offendono il prossimo, che lo fanno vedere in una luce non vera, che lo fanno apparire agli occhi degli altri come io lo vedo e non come lo vedi Tu. In questa sera, illuminato dalla Tua presenza, sento il bisogno di chiederti perdono e di benedire i fratelli e le sorelle, che io ho danneggiato con i miei giudizi senza carità e senza amore. Se occorre una riparazione, permettimi di poter rettificare il mio giudizio, parlando positivamente di loro e prendi, come riparazione l’impegno a recitare un Rosario per loro. Forse è poco, ma la Mamma del cielo aggiunga la Sua intercessione e mi ottenga l’assoluzione dal mio debito d’amore verso il mio prossimo.

 

  • Concludiamo con la preghiera di Gesù: Padre nostro…

 

  • Canto eucaristico Ai tuoi piedi.

 

  • Il Signore ci benedica, ci protegga da ogni male e ci custodisca per la vita eterna.

 

  • Sia benedetto il Padre, che sparge la sua Parola su tutti i cuori.
  • Benedetto Gesù, Verbo divino, che ci rivela il cuore del Padre.
  • Benedetto lo Spirito, che fa penetrare nel nostro cuore la Parola di Gesù.
  • Benedetta Maria, Madre del Verbo e incarnazione perfetta della Parola.
  • Benedetti gli Angeli, che portano al trono di Dio i frutti maturati in noi dall’ascolto della Parola.
  • Benedetti tutti i Santi, che vivendo la Parola, sono diventati modelli di vita evangelica.
  • Benedette tutte le persone che, animate dalla Parola, vivono l’amore in tutte le sue espressioni.
  • Benedetti i medici santi, gli insegnanti responsabili, gli operatori dei servizi sociali sapienti.
  • Benedetti tutti i genitori, che impostano sul Vangelo l’educazione dei loro figli. 
  • Benedetti noi, se sapremo ascoltare con amore la Parola e ci lasceremo rinnovare nell’intimo.

 

Canto finale: Salve Regina


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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