CON GESU’ AL POZZO DI SICAR
Canto d’inizio: Acqua, sole e verità
ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’
- Gesù, sei qui nell’Ostia Santa. Lo Credo anche se non ti vedo. I miei occhi vedono le apparenze e non la sostanza, ma so che sei qui per me, Sorgente d’acqua viva, per ristorare la mia anima assetata d’infinito e di eterno.
- Che dirti, Gesù? Aumenta la mia fede, accendi di desiderio la mia speranza, riscalda il mio cuore perché sappia amare.
- Gesù, vorrei qui, davanti a Te, tutte le persone che amo, tutti i fratelli e le sorelle di comunità, tutti i sofferenti, tutti i poveri, tutti gli emarginati, tutti i malati, tutti gli anziani, tutti i bambini, tutti i sacerdoti, tutti i peccatori, tutti i santi…. Vengano i loro angeli custodi ad adorarti con adorazione perfetta, preghi con noi Maria Mediatrice di grazia e di salvezza, insieme a Madre Speranza per distribuire a tutti l’acqua viva che viene dal tuo Cuore.
COMUNIONE SPIRITUALE
- Gesù, desidero riceverti nel mio cuore. Non potendolo fare sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente a ravvivare la mia anima:
(Accogliamo Gesù, che si comunica a noi spiritualmente)
E ora, che sei venuto, non permettere che io ti lasci ancora. Resta con me, Signore
Canto: Resta, resta con noi
RINGRAZIAMO GESU’
- Anima di Cristo, santificami.
- Corpo di Cristo, salvami.
- Sangue di Cristo, inebriami,
- Acqua del costato di Cristo, lavami.
- Passione di Cristo, confortami.
- O buon Gesù, esaudiscimi.
- Dentro le tue piaghe, nascondimi.
- Non permettere che io mi separi da Te.
- Dal maligno nemico, difendimi.
- Nell’ora della mia morte, chiamami.
- Comanda che io venga a Te, affinché ti lodi con i tuoi santi, nei secoli dei secoli. Amen.
ASCOLTIAMO LA PAROLA
- Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5-42)
In quel tempo Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?». La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?». Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
… Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e dicevano alla donna: «Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
A TU PER TU CON GESU’
- Gesù, Tu continui a camminare sulle strade del mondo in cerca delle tue pecorelle smarrite. Questa sera ti siedi sull’orlo del pozzo del mio cuore e mi chiedi da bere. Ti fai mendicante d’amore, del nostro povero amore umano, Tu, che dell’Amore sei l’essenza.
- Come la peccatrice, mi accosto con il mio secchio vuoto e Tu mi tendi la mano e il cuore. Ma io, insensibile, comincio con le mie lamentele: Mi manca questo, mi manca quello, voglio raggiungere quell’obiettivo, quella persona m’infastidisce… e Tu sei lì che implori solo un po’ d’acqua e mi dici:
- “Anima da me teneramente amata, dammi il tuo cuore, dammi il tuo amore, poi io ti darò l’acqua viva e tu non sentirai più sete di queste povere cose umane che mi chiedi. Vedi? Le cose materiali io te le do in abbondanza ogni giorno, ma tu hai ancora sete di “avere”, di “piaceri”, di “potere”… queste brame non si saziano. Tutti i convertiti lo sanno a cominciare da Agostino: “Ci hai fatti per Te, Signore e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te”. Perché inquieto? Perché sempre alla ricerca di altre soddisfazioni: dopo aver gustato di quell’acqua aveva ancora sete, anzi aveva ancora più sete, l’oggetto del desiderio si era spostato davanti a sé, anzi si era allontanato ed egli correva per afferrarlo, ma era solo un miraggio. Perché vuoi soffrire anche tu lontano da me? Vivi solo per me ed avrai l’acqua viva”.
- Tu, l’assetato, desti da bere alla donna samaritana la tua acqua, inducendola ad un esame della sua coscienza. E lei vide il disordine della sua vita e capì che aveva bevuto a cisterne avvelenate. Ma il desiderio dell’acqua viva fu sincero e Tu la dissetasti per la vita eterna.
- Anch’io, Gesù, ho fatto l’esperienza della samaritana e, raggiunto da Te, eterno, instancabile pellegrino, ho pianto il mio peccato ed ho deciso di non bere ad altra fonte che non sia la tua. Ma Gesù, quanta incongruenza nella mia vita! Per le grazie che ho ricevuto da Te, dovrei essere un serafino, ma continuo ad essere solo una povera creatura, invischiata nel materialismo, nell’edonismo, nella melma dei rapporti umani convenzionali, vischiosi se non fangosi.
- Non so riconoscerti in quelli che avvicino e li tratto da stranieri invece che da fratelli, come faceva con Te la Samaritana; cioè non li considero parte di me, sangue del mio sangue soprannaturale, vita della stessa vita donataci dall’unico Padre.
- E, come la Samaritana, ti chiedo dove adorare Dio, se sul Monte o nel Tempio, mentre Tu mi stai mostrando dove adorarti, servirti, amarti e mi dici: “Adorami nel tuo cuore, servimi nei fratelli. Qualunque cosa avrai fatto al fratello, l’avrai fatto a me”. Tu mi dai l’acqua del tuo amore e vuoi che io sia il secchio che porge ai fratelli l’acqua viva. Gesù, salva il mio cuore dalla grettezza del “minimo indispensabile”.
- Gesù, metti nel mio cuore questa fonte di cui mi parli, che zampilla per la vita eterna. La fonte viva sei Tu. Stabilisciti nel mio cuore, perché io possa dissetare i miei fratelli. La Samaritana lo fece. Andò in paese ad annunciare che Tu eri al pozzo e tutto il Paese corse da Te. Io mi trattengo anche dal fare il segno della croce di fronte ai fratelli!
- Gesù, abbi misericordia della mia pusillanimità e dammi il coraggio della testimonianza aperta. Fa’ risuonare nel mio cuore la tua Parola: “Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio”. Signore, è terribilmente vano l’apparire del mondo; avrò la forza di scegliere Te e di mettermi al tuo servizio?
(Spazio di silenzio adorante)
ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA
Care Figlie, oggi desidero spiegarvi come Gesù porta soavemente alla conversione l’anima peccatrice. Egli, Buon Pastore e Padre, dimenticando se stesso, senza badare a sofferenze, fatiche e stanchezze, disprezzi, solitudine e alla stessa morte, tutto affronta volentieri pur di salvare i suoi figli, le pecorelle smarrite!
- Gesù, comunica a noi la tua passione per la salvezza delle anime.
Meditiamo, figlie mie, sulla chiamata che rivolge alla Samaritana. Egli cerca quest’anima presso il pozzo, dopo aver camminato a lungo, oppresso dal caldo soffocante del sole. Ci vuole insegnare così ad andare, infiammati dalla sua carità e a costo di grandi stanchezze e fatiche, in cerca dei peccatori, anche se si trovano sprofondati nel pozzo dei più grandi vizi. Gesù conduce la Samaritana verso la conversione con soavità, non con asprezza, in malo modo, rinfacciandole i suoi peccati, per insegnare a noi, che abbiamo il compito di guidare le anime, come dobbiamo farlo.
- Gesù, donaci la sensibilità misericordiosa nell’avvicinare le anime.
La Samaritana gli nega l’acqua naturale che si dà a chiunque, come il peccatore che non corrisponde alla grazia, ed Egli ricambia questa cattiveria, rivolgendole un nuovo invito: con la presenza di Dio che è la prima condizione per la conversione, richiama la sua attenzione sul fatto che ha dinanzi a sé Gesù e le parla delle proprietà che possiede l’acqua viva della vita eterna. Queste sono: estinguere per sempre la sete delle altre acque e dei beni della terra ed essere generata da una sorgente che non si estingue mai, dato che nell’anima abita costantemente lo Spirito Santo che la produce ed è la fonte della grazia. Per il fatto che scaturisce nell’intimo dell’anima zampillando e slanciandosi verso il cielo, dispone l’anima a volgersi con slancio, attenzione e gioia alle cose celesti, e quindi alla vita eterna.
- Gesù, spegni in noi la sete di altre acque, abita in noi con il tuo Spirito.
Avendole Gesù parlato dell’acqua soprannaturale, ella risponde all’invito con un desiderio sincero, perché non vuole avere più sete, come il peccatore che si pente. Gesù premia la sua corrispondenza, nel momento che manifesta il desiderio di possedere l’acqua viva, dandole quest’acqua insieme alla conoscenza di Dio ed alla fede, e non accompagnando il dono con il rimprovero, il castigo ed il disprezzo. Facciamo anche noi così con le nostre sorelle e gli assistiti?
- Gesù, fa’ che anche noi ci convertiamo a Te come la Samaritana.
La Samaritana corrisponde al dono ricevuto; infatti, illuminato il suo intelletto dalla fede, infiammata la sua volontà con il desiderio dell’acqua viva e ricolma la sua anima di grazia, abbandona la brocca, dimentica delle cose temporali, e con gioia corre a portare la notizia ai suoi concittadini, affinché vengano, vedano e partecipino dello stesso bene. E lo fa con umiltà, senza badare a quello che diranno e a che cosa le potrà succedere: si riconosce peccatrice e con fervore spinge molti ad andare a bere quell’acqua viva.
- Gesù, donaci lo zelo missionario della Samaritana.
Corriamo noi a portare le anime a Gesù come la Samaritana, con umiltà e fervore, dopo che abbiamo ricevuto la grazia di conoscere il nostro Dio e il suo amore, la sua chiamata a lavorare nella sua vigna e l’invito, attraverso l’obbedienza, a pascere le pecore che ci ha affidato? Che cosa gli risponderemo il giorno che Egli, come Padrone e Signore, ci chiederà conto della prosperità di queste anime?
- Gesù, donaci l’umiltà del cuore, che ci renda consapevoli delle nostre povertà e ci faccia astenere da ogni giudizio.
(Intenzioni di preghiera personali)
- Ad ogni intenzione diciamo: Gesù, donaci l’acqua viva del perdono e dell’Amore Misericordioso
Messaggio di fiducia e di speranza da parte della Madonna a Don Stefano Gobbi
Nonostante le difficoltà e le sofferenze che la Chiesa è chiamata a sopportare e le ore dolorose di agonia e di passione che segnano il tempo della sua sanguinosa purificazione, per essa si sta preparando il momento di un rinnovato splendore e di una seconda Pentecoste.
Figli miei tanto amati, non perdete mai la fiducia e la speranza. Sotto il grande e vasto clamore che il male riesce a diffondere ovunque, nel silenzio e nel nascondimento, stanno sbocciando tanti germogli di bontà e di santità.
Questi preziosi germogli di nuova vita vengono coltivati ogni giorno nel giardino segreto del mio Cuore Immacolato.
Fate però attenzione a tre grandi pericoli che minacciano la vostra crescita nel bene: quello di allontanarvi dalla vera fede, seguendo errori che oggi vengono insegnati; quello di staccarvi dalla interiore unità della Chiesa a causa della contestazione al Papa e alla gerarchia, che ancora si diffonde all’interno della vita ecclesiale; quello di diventare vittime del secolarismo e del permissivismo morale, che vi conduce ad arrendervi nella lotta quotidiana contro il male e il peccato.
Se vi lasciate condurre da me, camminate sulla strada sicura dell’amore e della santità.
E’ un messaggio di conforto e di consolazione. Affidatevi tutti alla vostra Mamma Celeste per essere consolati. Nella grande battaglia che state combattendo lì trovate forza e conforto e non vi perdete mai di coraggio di fronte alle difficoltà che incontrate.
Invocazione alla Madonna
- Sotto la tua protezione, cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, Vergine gloriosa e benedetta.
BENEDIZIONE EUCARISTICA
Canto: Ai tuoi piedi
- Benediciamo il Padre, che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio diletto.
- Benediciamo Gesù, che si è messo sul nostro cammino, per salvarci da noi stessi e dal male.
- Benedetto lo Spirito, che nel silenzio dei cuori va creando la santità della Chiesa.
- Benedetta Maria, Regina della Pace e Mediatrice di grazia, per la sua materna sollecitudine.
- Benedetti gli Angeli, che guidano gli uomini sui passi di Dio.
- Benedetti tutti i santi che hanno saputo aprire il cuore a Gesù.
- Benedetta la Samaritana, che ha lasciato nel Vangelo una pagina stupenda di conversione.
- Benedette tutte le creature che non negano a Gesù l’acqua della consolazione.
- Benedetti tutti i convertiti, che hanno saputo dare un corso nuovo alla loro vita.
- Benedetti noi se sapremo aiutare Gesù a cercare le anime smarrite nei meandri della vita.
- Benedetta la Trinità Santa, che non ci lascia soli nel cammino della vita.
Canto finale: Santa Maria della Speranza
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