LA VITA NASCOSTA DI GESÙ'
Canto - Gloria a Tè, Cristo Gesù
• Gesù, Tu sei proprio diverso da noi: noi amiamo il chiasso, i riconoscimenti, gli apparati sontuosi, gli applausi, le maschere per nascondere le nostre povertà... Tu, Dio eterno, immerso nell'unione trinitaria, ti presenti a noi nel segreto di un utero vergine, nella casa di un'umile ragazza orfana e senza protezione, nasci in un rudere abbandonato, noto solo agli animali, ai tuoi angeli e a pochi umili pastori.
• Eppure sei l'Eterno! Cosa vuoi insegnarci con questo. Signore? Giovanni, capace di penetrare il mistero, così ti presenta:
Dal vangelo di S. Giovanni Apostolo (gv 1,1-18).
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere d’uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Parola di Dio.
- Tu, Gesù, scendi dal sommo dei cieli all'infimo della terra. Non è il luogo o il tempo che crea l’evento, l’Evento per eccellenza sei Tu. La tua presenza trasforma il rudere dove sei nato in una reggia, il giorno della tua nascita in una festa per tutta la terra, per il cielo e per il purgatorio.
- Tu, Dio vivo, vieni nella notte e la trasformi in giorno. Per Maria è estasi, per Giuseppe è stupore e preghiera, per i pastori è giubilo e tenerezza premurosa, per i grandi del tempo non è nulla, non si accorgono.
- Nella Trinità Tu sei la Parola, la Voce che rompe gli arcani segreti per rivelarsi a noi, ma il primo suono che esce dalla tua bocca è un vagito di bimbo! Forse vuoi dirci che sei presente in tutti i bambini innocenti?
- Parla, Gesù, parla. Verbo del Padre, che noi, tuoi servi ti ascoltiamo. Insegnaci con la Parola e con gli esempi di vita. Educaci alla sobrietà, al silenzio, al raccoglimento. Aiutaci a cogliere il mistero che ci avvolge e ci permea, mentre noi restiamo insensibili e indifferenti.
- Ma Tu, Gesù, sai che noi siamo uomini e non angeli, siamo impastati di materia, siamo suscettibili a tutti gli stimoli della carne e del sangue, della psiche e della mente, ma incapaci di cogliere le aspirazioni dell'anima, che anela a Te.
- Scuotici, Gesù, da questo torpore, rendici attenti alla tua Parola. Rendici sordi al chiasso del mondo, rendici sensibili al vento leggero dello Spirito, avvolgici nella tua pace.
- Tu sei Luce, illumina la nostra mente. Illumina il mondo che, oggi come ieri, cammina nelle tenebre dell'errore e del neopaganesimo. Muoviti a compassione delle tue pecorelle disperse, abbandonate, che vagano alla mercé dei tanti mercenari, che girano per il mondo, a rovina delle anime.
- Tu sei Via, la sola via che conduce alla casa paterna, prendici per mano come facesti con i discepoli di Emmaus, cammina con noi, spiegaci il senso di ciò che accade, soprattutto spiegaci il perché del dolore. Tu che sei venuto a piangere con noi, nell'umile Bambino di Betlemme.
- Tu, Germoglio vivo, che sei venuto ad innestarti nella nostra povera umanità, resa sterile dal peccato, nel seno vergine di Maria. Risana la nostra vita, perché possiamo portare frutti d'amore.
- Maria è una di noi. Lei ti ha saputo accogliere, ti ha fatto germogliare. Lei orto sigillato, ti ha protetto dalle insidie, ti ha custodito nel vivaio di Nazareth, al riparo da occhi indiscreti, da cuori superbi, che avrebbero potuto svellerti e rovinare il tuo progetto.
- Vergine santa, quale compito grande hai ricevuto da Dio! E come sei stata fedele nel custodire il silenzio anche con Giuseppe tuo sposo, nonostante i pericoli che correvi nei riguardi degli uomini. La tua fede, il tuo abbandono, la tua completa fiducia in Dio ti rendono grande.
Insieme:
Santa Maria, donna del silenzio,
donna del sì coraggioso, donna dell'assoluto di Dio.
Tu non ti sei lasciata travolgere dalle emozioni,
ma sei rimasta fortemente fiduciosa in Dio,
la cui onnipotenza sconfina oltre i limiti umani;
Tu non hai temuto il disonore e la lapidazione
a motivo della tua gravidanza
e non hai aperto la tua bocca neanche con Giuseppe,
che avrebbe potuto proteggerti,
ma hai confidato nella protezione di Dio
che arriva sempre oltre il tempo massimo,
oltre il terzo giorno, oltre la prova della fede.
Insegnami, Mamma, il silenzio orante,
il silenzio paziente,
il silenzio che rafforza la fede,
il silenzio che rende salda la speranza,
il silenzio che custodisce la carità
nello scrigno d'oro dell'abbandono fiducioso in Dio,
Signore della Vita, Dio Eterno,
Dio Santo, Dio Sapiente, Dio onnipotente.
Amen.
Canto: Perla di luce
Donna di luce, frutto del silenzio di un Dio che crea solo per amore,
offri certezza nei valori eterni ad ogni uomo che vuoi vivere davvero.
Madre di luce, frutto del silenzio di un Dio che salva solo per amore,
offri speranza per un mondo nuovo ad ogni figlio che vuoi camminare
Madre di Cristo, Madre dell'uomo, Tu, perla di luce per l'umanità! (bis)
Ave, Maria, frutto del silenzio di un Dio che crea solo per amore.
Ave. ave. ave!
DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
SILENZIO
Ricordiamo che il silenzio è un mezzo per raggiungere la perfezione. Consideriamo i vantaggi, le occasioni per mortificarci e le situazioni che ci offre questa virtù.
Il silenzio è mortificazione della lingua, da custodire per non peccare. E’ molto utile per imparare a parlare convenientemente con le persone, perché fa dimenticare il linguaggio volgare del mondo e ci dà tempo di riflettere sul corretto modo di parlare. E’ utile per imparare a parlare con Dio nella preghiera, dato che il rumore delle parole e delle conversazioni ci impedisce di elevarci a santi pensieri e di ascoltare le ispirazioni divine. Inoltre ci impedisce di svuotare, attraverso la bocca, il cuore, l’anima e il fuoco della devozione.
Il silenzio favorisce la preghiera e la contemplazione, e questa a sua volta favorisce il silenzio stesso.
Il silenzio è un mezzo molto efficace per la perfezione. Infatti, quando c’è silenzio nelle case religiose, ognuno svolge i propri impegni di lavoro senza lamentele, mormorazioni o mancanze di carità, e l’anima può restare attenta alle ispirazioni della grazia per chiedere ciò che le è necessario.
Ricordiamo che è impossibile possa diventare spirituale e contemplativo un consacrato loquace. Perché incomincerà con parole buone, poi passerà a quelle inutili, quindi alle dannose e infine parlerà solo di sé per esaltarsi, disprezzando gli altri.
Il silenzio è triste per chi non apprezza le cose spirituali, ossia per le anime vuote; invece è gioia e soddisfazione per chi vuole parlare con Dio. Per costoro il mondo è un carcere e il convento un paradiso; infatti intrattenersi con Dio dà più gioia che stare con le creature.
I modi per osservare il silenzio sono: parlare quando è giusto, perché la virtù del silenzio non consiste nel tacere sempre, ma nel parlare quando è doveroso e conveniente, considerando prima ciò che si deve dire, l’intenzione che ci spinge a parlare, a chi, di che cosa, davanti a chi e il tempo in cui si parla, stando attenti a non interrompere nessuno, come le persone maleducate; ad usare modi corretti e un giusto tono di voce; a non fare smorfie con la bocca o con le labbra, evitando espressioni che causino sorpresa e meraviglia.
I vantaggi del silenzio sono: non proferire o ascoltare mormorazioni e non mentire; evitare le parole inutili, ridicole, graziose o comiche; che i nostri discorsi siano su Dio e non su noi stessi; non servano cioè ad esaltarci e a vantare virtù e qualità che non possediamo. A tal fine è necessario amare molto Dio, prediligere le cose spirituali, coltivare pensieri santi; preparando argomenti edificanti per quando dovremo stare in parlatorio, nelle ricreazioni o fuori di casa.
E’ molto necessario che le conversazioni dei consacrati vertano su Dio, il suo amore e sulla carità, per edificare, non soltanto il prossimo, ma anche noi stessi; poiché ci infiammano di amor di Dio.
SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE
- Ad ogni invocazione diciamo: Maria, ottienimi il dono del silenzio orante.
- Maria, il mio animo è debole, vacilla ad ogni vento d'incomprensione e di disprezzo e seppellisce la fede sotto una valanga di giustificazioni umane. Donami la forza di porre la mia fiducia solo in Dio. Preghiamo.
- Mamma Vergine, la critica e la calunnia mi spaventano e mi fanno fuggire dai fratelli, quasi che la veste d'ignominia di cui mi coprono, sia davvero umiliante e più importante per me della veste di verità che mi copre al cospetto di Dio. Mamma, ottienimi il dono del santo distacco. Preghiamo.
- ......preghiere personali.....
"SI CHIAMERA’ GESU’”
Dal Vangelo di Luca (Lc 2:21-40)
Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
PARLANDO CON GESU’
- “Gesù, Salvatore nostro”, questo è il tuo nome, questa la tua essenza, questa la tua intima natura. Ed io sono un tuo salvato, un frutto del tuo Amore Misericordioso, uno dei liberati dalla morte, una delle creature infinitamente amate da Te, per la quale Tu non hai esitato a dare la vita.
- Tu, piccolo Bimbo, tra le braccia del vecchio Simeone, riaccendi la speranza per l’umanità intera. In Te si realizzano le promesse di Dio, anche se l’attesa è stata lunga e l’animo pavido degli uomini di allora e di ora poteva e può lasciarsi prendere dallo sconforto.
- Se il tuo nome è Gesù, il nostro nome dovrebbe essere: Gioia, Pace, Fiducia, Attesa, Vigilanza, Purezza, Amore, Gratitudine…. Sono queste le caratteristiche di chi si sente salvato da un pericolo grave, da un pericolo eterno. Grazie, Gesù, per essere venuto a salvarci.
- Con Te, Gesù, si raggiunge la pienezza dei tempi, sei Tu che dai pienezza al tempo. Ma da allora sei sempre in cammino verso di noi, continui a cercare la nostra compagnia, ci vieni a trovare nell’intimo di noi stessi, bussi alla porta del nostro cuore, ti siedi e ci parli di Dio senza fretta.
- Non sei come noi, sempre affaccendati, sempre occupati e preoccupati; Tu non hai altro da fare che trattenerti con la tua creatura teneramente amata. Ma spesso siamo noi a uscire di casa e a lasciarti solo. Non ti portiamo con noi. Con noi portiamo le nostre vanità, la preoccupazione del giudizio degli uomini, la maschera per nascondere le nostre povertà.
- Che errore, Gesù, non portarti con noi! Eppure sarebbe bello fare tutto con Te. Tu ci aiuteresti nelle scelte, ci faresti compagnia, ci proteggeresti da incontri pericolosi, ci guideresti nei tratti incerti della nostra strada.
- Che stoltezza, Gesù, non averlo fatto fino ad ora! Ma da oggi in poi voglio farlo. Ti voglio sempre con me, dovunque vada, con chiunque mi trovi, perché la tua compagnia mi darà serenità e mi metterà al riparo dai pericoli che sono in agguato sulle strade del mondo.
- Maria e Giuseppe andarono con Te al tempio. Maria e Giuseppe tornarono con Te a Nazareth; la loro vita non sarebbe stata facile, glielo avevano predetto il santo vecchio Simeone e la profetessa Anna, ma con Te non ebbero paura di compiere la loro delicata missione, Tu e i tuoi angeli li avresti protetti.
- Sì, Gesù, voglio camminare con te. Tu sei venuto proprio per stare con me. Non ti voglio lasciare più solo, non voglio affrontare le mie giornate senza il conforto della tua presenza, senza la tua protezione e quella dei tuoi angeli.
Canto: Resta qui con noi
PROPOSITO MENSILE
Non lasciare mai Gesù solo.
Portarlo con noi ovunque andiamo e qualunque cosa facciamo.
Chiedere a Gesù di benedire tutte le persone che incontriamo.
Comportarci come veri tabernacoli viventi.
CONTEMPLANDO LOSTIA SANTA
Gesù, sono davanti a Te, ti apro il mio cuore e ti chiedo:
Guardalo, Gesù, questo mio cuore, con Amore Misericordioso,
penetra fin negli angoli più bui, dove si nasconde la mia incoerenza.
Illuminalo tutto con il tuo Santo Spirito.
Fammi capire quello che non gradisci,
quello che non approvi, quello che ti dà dolore.
Conquista con il tuo amore questo mio cuore,
infondi in esso il fuoco del tuo santo zelo
per la gloria del Padre e per il bene dei fratelli.
Voglio consolarti, Gesù, voglio che Tu ti senta a tuo agio dentro di me.
Purifica ciò che è impuro, riscalda ciò che è freddo, drizza ciò che è sviato.
Insegnami il silenzio orante. Amen.
Canto eucaristico: Pane del cielo
BENEDIZIONE EUCARISTICA
- Benedetto il Padre celeste, che ci ama con amore infinito.
- Benedetto Gesù, Verbo eterno del Padre e Salvatore nostro.
- Benedetto lo Spirito Santo che li unisce nell’amore.
- Benedetta Maria, donna del silenzio orante.
- Benedetto S. Giuseppe, che ha collaborato al progetto divino della redenzione.
- Benedetto Giovanni Battista, che ha preparato le vie al Salvatore.
- Benedetto Simeone, che ha saputo aspettare con speranza la venuta del Cristo.
- Benedetta la profetessa Anna, che ha parlato a tutti del Dio Bambino.
- Benedetti tutti gli angeli, che hanno cantato sulla culla di Gesù.
- Benedetti i santi che contemplano il volto di Dio e intercedono per noi.
- Benedette tutte le persone che sanno accogliere Gesù in un cuore puro.
- Benedetti tutti i sacerdoti santi, che esercitano il loro ministero con amore.
- Benedetto Dio e tutta la sua corte celeste.