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PREGHIERA DEL CUORE

MARZO 2004

     

"IO SONO COLUI CHE SONO"

Canto eucaristico: Davanti al Re

· Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Vogliamo accostarci a Gesù eucaristico, come Mosé si accostò al Roveto ardente, vogliamo ascoltare la Sua Parola con la sua stessa riverenza adorante. Noi non gli chiederemo il suo nome, perché sappiamo che è "Colui che è", e sappiamo anche che è l'Amore Misericordioso, il Dio che cerca la sua creatura con amore instancabile e sembra non poter fare a meno di lei. Grazie, Gesù, per questo amore tenero e appassionato, grazie perché ci ami più di quanto noi sappiamo amare Te.

LETTURA INTRODUTTIVA

Dal libro dell'Esodo (Es 2:1-10)

Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi.La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. L'aprì e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e disse: "È un bambino degli Ebrei". La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: "Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?". "Và", le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. La figlia del faraone le disse: "Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario". La donna prese il bambino e lo allattò.
Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: "Io l'ho salvato dalle acque!".

ATTO PENITENZIALE

· Dio del Sinai, abbi pietà di me.
· Gesù, questo bimbo, per decreto del Faraone, era destinato alla morte, ma per decreto del Re del cielo e della terra era destinato alla vita. Quanto sono vani i disegni degli uomini, di fronte ai disegni di Dio! Quanto sono saggi coloro che si affidano completamente a Te e non temono di nulla. Io tante volte sono stato preso dal timore di non riuscire, di fallire, di cadere nelle mani degli scaltri… e non mi sono ricordato che la mia vita era nelle tue mani e non avevo nulla da temere. Dio del Sinai, Dio dei nostri Padri, Dio di Gesù, Dio della Chiesa, abbi pietà di me.
· Dio del Sinai, abbi pietà di me.
· Mosè era un bimbo portatore di un progetto di salvezza per tutto il popolo, perché Tu ami scegliere tra gli uomini i tuoi collaboratori, come un padre associa i figli al suo lavoro. Egli, sulla corrente del fiume era sicuro, perché là c'eri Tu a guidare quel piccolo cestino, e la figlia del Faraone, il re che aveva decretato la sua morte, diventa la sua salvezza. Quanto è fragile il pensiero dell'uomo, rispetto al pensiero di Dio! La vera mamma diventa la sua nutrice, la figlia del Faraone si prende cura della sua educazione. Veramente tutto torna a bene di coloro che confidano nel Signore, anche quelle che sembrano sventure. Signore, la mia fede è piccola e fragile, non è sufficiente a spostare le montagne di paure che si accumulano nelle mia mente e nel mio cuore di fronte agli imprevisti della vita. Aumenta la mia fede, perdona la mia poca fede e la mia speranza insignificante.
· Dio del Sinai, abbi pietà di me.
· Dio potente, che lavori nei cuori e tessi la tua storia con gli uomini, usando le loro astuzie come sapienti intrecci per realizzare disegni preziosi, dacci la serena incoscienza di Mosè nel cesto di vimini, che lo portava alla deriva, facci capire che tra il cesto e l'acqua c'è la Tua mano che ci sostiene a galla e ci guida alla salvezza. E' la mano di un Padre e di una tenera Madre, perché temere? E anche se perdessimo questa vita, chi può strapparci a quella mano che ci salva per la vita eterna? Solo il nostro peccato può strapparci dalla tua mano. E allora ti diciamo, Signore, liberaci dal nostro peccato.
· Dio del Sinai, abbi pietà di me.

(Ci si segna con l'acqua santa)

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

Spirito di Dio riempimi, Spirito di Dio battezzami,
Spirito di Dio consacrami, vieni ad abitare dentro me
· Spirito di Dio, sono una povera creatura impastata di peccato, ho bisogno della tua azione divina per essere illuminata e purificata. Scendi nel mio cuore, penetra fin negli angoli più bui della mia anima, dove si annida l'egoismo, l'attaccamento morboso al piacere in tutte le sue forme e risana, fortifica, dona generosità a questa tua creatura, che vuole vivere l'amore vero verso Dio e verso i fratelli.
Spirito di Dio, guariscimi, Spirito di Dio rinnovami,
Spirito di Dio consacrami, vieni ad abitare dentro me.
· Spirito di umiltà, insegnami a dare un nome ai miei peccati, a non temere il disprezzo degli uomini, a non tener conto delle parole dette contro di me. Insegnami a celebrare nella vita, ogni giorno, la festa del perdono, che viene da Te e passa attraverso me per arrivare ai miei fratelli. Libera la mia mente da ogni risentimento, libera il mio cuore da ogni acredine nei confronti di chi ha ferito la mia suscettibilità. Liberami soprattutto dall'orgoglio, che mi fa ingigantire ogni indelicatezza.
Spirito di Dio riempici, Spirito di Dio battezzaci,
Spirito di Dio consacraci, vieni ad abitare dentro noi. (bis)

ASCOLTIAMO LA PAROLA

La vocazione di Mosè
Dal libro dell'Esodo (Es 2:22-25;3:1-15)
Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero.
Il roveto ardente
Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: "Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?". Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: "Mosè, Mosè!". Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!". E disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Missione di Mosè
Il Signore disse: "Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. Ora và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!". Mosè disse a Dio: "Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti?". Rispose: "Io sarò con te. Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte".
Rivelazione del nome divino
Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?". Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi". Dio aggiunse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.

MEDITIAMO LA PAROLA
· Tu, Dio d'Israele, nostro Re, salvi Mosé dalla mano omicida e lo proteggi da ogni insidia nella stessa casa del Faraone. Sei un Dio sapiente, stupisci la nostra mente. E dopo averlo salvato lo prepari per la missione. Le persone che Tu scegli a noi sembrano sempre le meno adatte: Mosé era balbuziente e inoltre era fuggito per timore di essere giustiziato dal Faraone, avendo ucciso un egiziano; ma Tu persegui il tuo intento senza badare alle nostre idee. Tu ci conosci e non ti sono nascosti i nostri pensieri.
· Chiami Mosè dal Roveto ed egli viene a Te; mantieni la tua promessa di generazione in generazione, le ore, gli anni e i secoli per te hanno lo stesso valore, Tu sei l'eterno. Ti fai vicino e nello stesso tempo mantieni le distanze, castighi e usi misericordia, sei paziente ma nulla sfugge alla tua giustizia…. Che mistero!
· Il popolo aveva pagato per le sue infedeltà, subendo la condizione di schiavitù sotto il Faraone, ma ora il suo grido è giunto alle tue orecchie e Tu, misericordioso, ti sei preso cura di lui e hai deciso di salvarlo dall'oppressore con mano potente e braccio teso… e dalla terra di schiavitù, lo porti nel paese dove scorre latte e miele.
· In questo Paese che Tu da sempre hai pensato per lui, vuoi guidarlo Tu stesso. Ma prima vuoi che impari a conoscerti, a fidarsi di Te, ad amarti.
· Per questo gli riveli il tuo nome, cioè ti fai conoscere come il fidanzato si fa conoscere alla sua fidanzata. Ti presenti a lei come l'eterno presente, Colui a cui nulla sfugge, Colui nelle cui mani sono le sorti della vita, Colui che sceglie con giudizio insindacabile chi vuole e lo conduce dove vuole, fin nel profondo del tuo mistero.
· Dio grande, Dio forte, Dio immortale, abbi pietà di noi.
· Gli Angeli ti acclamano:
· Santo, Santo, Santo, Dio dell'universo, i cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
· E tutti i santi rispondono:
· Gloria al Padre, gloria al Figlio, gloria allo Spirito Santo.
· Signore, Dio dell'universo, i cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
· Gloria al Padre, gloria al Figlio, gloria allo Spirito Santo.
· Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
· Gloria al Padre, gloria al Figlio, gloria allo Spirito Santo.

Canto di gloria: Gloria a te, Cristo Gesù. (Prime tre strofe)

Dal libro dell'Esodo (Es 16:1-8)
Dio dà la manna e le quaglie
Gli israeliti levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto.
Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: "Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine".
Allora il Signore disse a Mosè: "Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno".
Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: "Questa sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; domani mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?". Mosè disse: "Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore".

PREGHIERA COMUNITARIA
Padre santo, donaci Gesù, manna viva discesa dal cielo;
donacelo oggi e anche domani;
dallo a tutti i fratelli che hanno fame e si tuffano su cibi nocivi che intossicano e non saziano;
dallo ai bimbi privi di tenerezza, ai ragazzi che cercano amicizia, ai giovani che cercano amore;
dallo agli uomini e alle donne delusi dalla vita, che cercano senso al loro darsi da fare;
dallo agli anziani che popolano di ricordi la loro solitudine;
donalo ai consacrati, che anelano al cibo degli angeli….
Donalo a tutti, Padre buono, perché tutti abbiamo fame.
E Tu, Gesù, che ti sei fatto pane, vieni a sfamarci, vieni a fortificarci. Siamo stanchi e sfiduciati, vieni a rinvigorirci;
siamo malati e feriti nel corpo, nella psiche e nello spirito, vieni a guarirci;
siamo segnati dal peccato, vieni a dissetarci col Sangue che rende vergini e puri di cuore;
siamo circondati da tante insidie e calamità, Tu, viandante divino, vieni al nostro fianco e cammina con noi lungo le strade della vita.
Abbiamo voglia di purezza, di bontà, di semplicità, di candore, di serenità, di gioia…. Gesù, vieni a darci un anticipo del tuo Regno. Stabiliscilo questo Regno di luce nel nostro cuore, perché possiamo respirare fin da quaggiù aria di Paradiso a pieni polmoni. Amen.

Canto di gloria: Gloria a Te, Cristo Gesù. (strofe 7 e 8)

IMPEGNO
· Ed ecco, Gesù, il nostro impegno: Vogliamo accogliere i tuoi comandamenti, sono la via che Tu hai tracciato per noi.
· Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori di me.
· Dio del Sinai, vogliamo credere in Te, sperare in Te, amare Te e seguire i tuoi insegnamenti.
· Non nominare il nome di Dio invano.
· Mai più dalla nostra bocca usciranno parole che offendono il tuo nome e imprecano contro il cielo.
· Ricordati di santificare le feste.
· Vogliamo onorarti tutti i giorni con la preghiera costante, con la S. Messa domenicale, santificando il tempo che ci dai con le opere di carità.
· Onora il padre e la madre.
· Vogliamo onorare Te, Dio e Padre nostro e servire i nostri genitori con bontà e amore filiale.
· Non uccidere.
· Vogliamo impegnarci non solo a non fare il male, ma anche a non diffamare, a non diffondere con la critica e il pettegolezzo ciò che non onora i nostri fratelli.
· Non commettere atti impuri.
· Vogliamo rispettare il nostro corpo e trattarlo come tempio dello Spirito Santo, senza permetterci azioni che lo degradano.
· Non rubare.
· Non solo non vogliamo rubare, ma vogliamo dare "a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio", aiutando il prossimo in difficoltà.
· Non dire false testimonianze.
· Vogliamo seguire anche in questo il tuo insegnamento: "Dite sì se è sì, no se è no"., testimoniando la verità con coraggio e carità.
· Non desiderare la donna d'altri.
· Vogliamo purificare la nostra mente, il nostro cuore, i nostri occhi, per non desiderare ciò che non ci appartiene.
· Non desiderare la roba d'altri.
· Perché il nostro cuore non si attacchi alle cose, Ti chiediamo di liberarlo da ogni desiderio smodato di ricchezze e di comodità.

· Insieme al popolo del Sinai anche noi diciamo:

· "TUTTO CIO' CHE IL SIGNORE HA DETTO, NOI LO FAREMO!"

Canto eucaristico: Pane del cielo
· Dio sia benedetto.
· Benedetto il suo nome santo.
· Benedetta la mente divina, che ci ha dato il decalogo.
· Benedetto il suo Cuore che ci ha dato il Salvatore.
· Benedetto Gesù, che ci ha meritato il perdono.
· Benedetta la Vergine santa, che ha consegnato il suo Figlio alla croce senza vendicarsi.
· Benedetti i Patriarchi e i Profeti che ci hanno trasmesso la Pensiero di Dio.
· Benedetto lo Spirito, che rinnova sull'altare la presenza eucaristica di Gesù.
· Benedetti gli angeli e i santi che pregano per noi e lodano Dio in vece nostra.
· Benedette tutte le anime fedeli, che trattengono la giustizia di Dio.
· Benedette tutte le persone, che s'impegnano a diffondere l'Amore Misericordioso.
Canto finale: Santa Maria del cammino


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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