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MAGGIO 2019

     

LA SANTITA’ QUOTIDIANA

 

Canto eucaristico: Davanti al Re

 

ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’

  • Gesù, la tua azione santificatrice ordinariamente avviene nel silenzio del dono di Te a quanti ti cercano con cuore sincero.
  • Nel tabernacolo aspetti paziente che i tuoi figli vengano a nutrirsi di Te e soffri se non vengono, come una mamma che ha latte per il suo bambino e questi non vuole succhiarlo.
  • Gesù buono, esci dal Tabernacolo, rincorrici nella nostra corsa folle verso il precipizio, togli dalla nostra bocca le parole blasfeme che fanno di Te un Dio volubile, che si aggiorna secondo le nostre voglie egoistiche. Rendici saggio, salva questo mondo sedotto dal male.
  • Signore, in questo momento di grazia, purifica la nostra bocca col carbone ardente, come facesti con Isaia Is 6,4-7), perché possiamo portare il messaggio del tuo Amore Misericordioso nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nel nostro lavoro, nella nostra Chiesa.
  • Signore, abbi pietà del tuo popolo, in questo tempo di grande confusione e vieni a salvarci. Vieni, Signore Gesù!

ASCOLTIAMO LA PAROLA

Dal vangelo secondo Luca (3,10-14.18)

Le folle [che andavano da Giovanni a farsi battezzare, lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?».Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto».2Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

RIFLETTIAMO INSIEME

  • “Cosa devo fare?”
  • Questa è la domanda che ogni giorno ognuno di noi deve fare al Signore. “Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta”. Come devo affrontare, in questo giorno, le opportunità che mi verranno date? Dammi la grazia attuale, perché io riesca ad unire tutto quello che mi accadrà, al calice di ogni eucaristia che si celebrerà sulla terra. Che nulla vada sciupato ma tutto sia offerta a Te gradita per la salvezza dei fratelli, in special modo dei sacerdoti.
  • Se ho due tuniche, è certo, Signore, che una la voglia dare a Te, che ogni giorno mi rivesti della tua grazia; se ho cibo in eccedenza, è certo che voglia darne a Te, che ogni giorno mi nutri del tuo Corpo; è chiaro che se offro il mio servizio, non voglio chiedere nulla oltre il dovuto, perché Tu, ogni giorno allunghi le tue braccia sulla croce e paghi il prezzo del mio peccato, gratuitamente.
  • Se ho un compito di comando, non voglio schiacciare i miei subalterni col mio fare autoritario, perché Tu, Signore del cielo e della terra, sei venuto nell’umiltà e hai accettato l’umiliazione del disprezzo, del rifiuto, dell’ingiusta condanna, senza mostrare il minimo disgusto, lo hai fatto per amore, sicuro che trasformando tutto in amore, meritavi che io riuscissi nel difficile perdono, che dimentica e non toglie la fiducia all’offensore.
  • Gesù, sii Tu lo specchio della mia vita; inserendo la mia via crucis nella tua, riuscirò anch’io a vivere la Tua Parola senza sconti di comodo. Manda, Signore, su di me, il tuo Spirito di Sapienza.

ASCOLTIAMO LA PAROLA DEL PAPA

Papa Francesco

  • Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali.[14]
  • Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità. Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo. Non ti scoraggiare, perché hai la forza dello Spirito Santo affinché sia possibile, e la santità, in fondo, è il frutto dello Spirito Santo nella tua vita (cfr Gal 5,22-23). Quando senti la tentazione di invischiarti nella tua debolezza, alza gli occhi al Crocifisso e digli: “Signore, io sono un poveretto, ma tu puoi compiere il miracolo di rendermi un poco migliore”. Nella Chiesa, santa e composta da peccatori, troverai tutto ciò di cui hai bisogno per crescere verso la santità. Il Signore l’ha colmata di doni con la Parola, i Sacramenti, i santuari, la vita delle comunità, la testimonianza dei santi, e una multiforme bellezza che procede dall’amore del Signore, «come una sposa si adorna di gioielli» (Is 61,10).

 

Canto: Pane del cielo

ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA

Qual è il mezzo più pratico per santificarsi? Il mezzo più pratico ed efficace è quello di soprannaturalizzare le nostre azioni, perché in tal modo l'anima sale rapidamente verso le vette della santità. Ciascuna delle opere così realizzate è un germe di grazia che fa nascere e crescere nell'amore. È anche un germe di gloria, perché ci dà, nello stesso tempo, maggior diritto alla beatitudine celeste.

Per rendere meritorie le nostre opere, un mezzo molto pratico è quello di raccogliersi un momento prima di cominciare l'azione e rinunciare, per amore a Dio, ad ogni intenzione naturale, egoistica o di vanità. È quello di unirci al buon Gesù, modello e mediatore nostro, confessando la nostra nullità, ed offrire per mezzo di Lui le nostre azioni al Padre, per la sua gloria e per il bene delle anime.

Con questa offerta, rinnovata continuamente, possiamo essere certi che tutte le nostre azioni, benché piccole, si convertiranno in atti di abnegazione, umiltà, amore a Dio e al prossimo. Possiamo dire quindi, senza timore d'ingannarci, che è un cammino breve per arrivare alla perfezione. Questa è l'unica cosa che ci deve interessare e dobbiamo chiedere costantemente al buon Gesù che ci aiuti ad agire solo per Dio e per la sua gloria, e a non fare nulla per ambizione, per il nostro onore, o per il desiderio che ci lodino ed abbiano di noi grande stima. El Pan 16,149-151

L'anima consacrata si impegnerà per acquistare l'abitudine di agire rettamente, ricordando che il progresso nella vita spirituale e nella perfezione consistono nel fare bene le comuni azioni quotidiane. Solo se saremo capaci di far bene le piccole cose, arriveremo poi alle grandi imprese.

Infatti proprio queste azioni ordinarie, stabilite dalle nostre amate Costituzioni e dall'obbedienza, sono quelle che Gesù vuole e ci manifestano la sua Volontà.

Per realizzare bene le cose comuni è necessario: 

  1. farle col massimo impegno per amore di Dio e per la sua maggior gloria; 
  2. farle solo per suo amore, mai per le creature o per vanità.

 

ATTO DI ABBANDONO ALLA VOLONTA’ DI DIO

Gesù alle anime:

  • Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.
  • Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l'agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo vi faccia trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, nell'altra riva. 
  • Quello che vi sconvolge e vi fa un male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.
  • Quante cose io opero quando l'anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi: "pensaci tu", chiude gli occhi e riposa! Avete poche grazie quando vi assillate per produrle, ne avete moltissime quando la preghiera è affidamento pieno a me. Voi nel dolore pregate perché io operi, ma perché io operi come voi credete... Non vi rivolgete a me, ma volete voi che io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma, che gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: "Sia santificato il tuo nome", cioè sii glorificato in questa mia necessità; "venga il tuo regno", cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo; "sia fatta la tua volontà", ossia PENSACI TU.
  • Se mi dite davvero: "sia fatta la tua volontà", che è lo stesso che dire: "pensaci tu", io intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse. Ecco, tu vedi che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: "Sia fatta la tua volontà, pensaci tu". Ti dico che io ci penso, che intervengo come medico, e compio anche un miracolo quando occorre. Tu vedi che l'infermo peggiora? Non ti sconvolgere, ma chiudi gli occhi e di': "Pensaci tu". Ti dico che io ci penso.
  • E' contro l'abbandono la preoccupazione, l'agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto. E' come la confusione che portano i fanciulli, che pretendono che la mamma pensi alle loro necessità, e vogliono pensarci essi, intralciando con le loro idee e le loro fisime infantili il suo lavoro. 
  • Ci penso solo quando chiudete gli occhi. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, confidando solo negli uomini. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane, o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento. E' questo che intralcia le mie parole e le mie vedute. Oh, come io desidero da voi questo abbandono per beneficarvi, e come mi accoro nel vedervi agitati! Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda delle iniziative umane. Confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto. Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me, e del nessuno pensiero di voi; io spargo tesori di grazie quando voi siete nella piena povertà! Se avete vostre risorse, anche in poco, o, se le cercate, siete nel campo naturale, e seguite quindi il percorso naturale delle cose, che è spesso intralciato da satana. Nessun ragionatore o ponderatore ha fatto miracoli, neppure fra i Santi. 
  • Opera divinamente chi si abbandona a Dio.
  • Quando vedi che le cose si complicano, di' con gli occhi dell'anima chiusi:
  • "Gesù, pensaci tu". 

 

Canto: Resta con noi Signore la sera

SALMO 39

Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido.

Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude;

i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio.

Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore.

            Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi,

né si volge a chi segue la menzogna.

Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,quali disegni in nostro favore:

nessuno a te si può paragonare. Se li voglio annunziare e proclamare

Sono troppi per essere contati.

 Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto.

Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. Allora ho detto: «Ecco, io vengo.

Sul rotolo del libro di me è scritto, che io faccia il tuo volere.

Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore».

Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea;

vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.

Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea.

            Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia,

 la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre,

poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere.

Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno.

Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto.

Vergogna e confusione per quanti cercano di togliermi la vita.

Retrocedano coperti d'infamia quelli che godono della mia sventura.

Siano presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono.

Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: «Il Signore è grande»

quelli che bramano la tua salvezza.

Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore.

Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare.

 

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

Ad ogni invocazione diciamo: “Padre, io mi abbandono in Te”

**************************************

Padre nostro che sei nei cieli,                                                                       Io mi abbandono in Te.

Sia santificato il tuo nome,                                                                           Io mi abbandono in Te.

Venga il tuo Regno,                                                                                      Io mi abbandono in Te.

Sia fatta la tua volontà,                                                                                 Io mi abbandono in Te.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano            ,                                                          Io mi abbandono in Te.

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,        Io mi abbandono in Te.

Non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal male. Amen.                 Io mi abbandono in Te.

 

Canto eucaristico: Ai tuoi piedi

 

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

Dio sia benedetto… finale: Salve Regina

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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