Canto eucaristico: Ai tuoi piedi
EFFATÀ – APRITI
- Gesù, siamo riuniti intorno a Te e come il sordomuto ti chiediamo: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di noi!” Le nostre orecchie sono ostruite dai pensieri e dagli affanni umani, che non ci fanno dare attenzione alle tue parole; la nostra bocca è muta, non sa che ripetere ciò che il mondo continuamente le pone sulle labbra.
- Signore buono, il male del mondo ci spaventa, Ti preghiamo, vieni in mezzo a noi, apri il nostro cuore e fuga con la tua luce tutte le tenebre, fa’ che circoli in esso aria e tepore primaverile, perché in noi rinasca la speranza e ci liberi dall’angoscia.
- Signore, abbi misericordia di questa umanità sorda ad ogni richiamo della grazia, muta e timorosa solo per annunciare Te, libera e disinibita per diffondere ciò che è male ai Tuoi occhi.
- Troppe cose brutte accadono ogni giorno, troppi fatti drammatici, troppe violenze, che ci rendono sospettosi gli uni degli altri. Ci sentiamo impotenti a fronteggiare il male. Le parole non bastano più a placare l’odio dei cuori, occorre un’effusione di Spirito Santo, su tutti noi.
- Signore Gesù, vieni, i tempi sono compiuti, il male ha raggiunto proporzioni troppo grandi perché Tu possa ancora tollerare che la tua creatura sia preda del maligno.
- Vieni, Signore Gesù! Vieni, Signore Gesù! Vieni, Signore Gesù!
(Spazio di silenzio adorante)
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Dal Vangelo di Marco (Mc 7:31-37)
Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
MEDITIAMO INSIEME
- Gesù, sono anch’io lungo la strada in attesa del tuo passaggio. Ti prego, non tardare, voglio vedere il tuo volto, ho bisogno di incontrarti, di parlare con te della salute dell’anima mia.
- Imponi anche sul mio capo la tua mano benedicente e opera il miracolo della mia conversione. Anch’io sono muto, non so parlare di Te, mi vergogno, mi sembra di essere invadente, di urtare la suscettibilità di chi mi sta vicino, mentre non ho problemi di affrontare ogni tipo di discorsi che la società accetta, anche se sconvenienti.
- Portami in disparte, lontano dal turbinio del mondo, perché io possa capire le tue parole e ammirare i prodigi che Tu operi nel mio cuore, nella mia mente, nel mio corpo.
- “Signore, apri le mie labbra”, ci fa dire la Chiesa all’inizio di ogni preghiera, ma immediatamente ci fa aggiungere: “Signore, vieni presto in mio aiuto”, perché sa che dalle nostre labbra affiora ciò che nasconde il cuore e questo non sempre è positivo, potrebbe ferire il fratello, potrebbe offendere Dio.
- Nella guarigione del sordomuto Tu hai operato un intervento creativo, creando l’apparato fonetico che nell’uomo era inesistente fin dalla nascita, in me opera la creazione di un cuore nuovo, che dia ragione della mia appartenenza a Te.
- Il dono del linguaggio è un privilegio che Tu hai dato alla creatura fatta a Tua immagine, ma quanto è difficile saperlo usare in maniera perfetta!
- Il Tuo apostolo Giacomo, educato alla Tua scuola ha imparato una lezione essenziale: per progredire nell’amore, occorre tenere a freno la lingua. Ascoltiamolo:
“Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo, poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. Infatti, ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei! Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce”. (Gc 3,1-12)
Canto: Donaci Signore un cuore nuovo
PREGHIERA LITANICA
- Gesù, dal tuo Cuore buono, anche nell’ora della morte sono affiorate sulle tue labbra parole di perdono, di assoluzione, di dono, di affidamento fiducioso nelle mani del Padre.
- Ti ringraziamo, Signore e ti chiediamo perdono per gli insulti, per le false testimonianze, per l’ingiusta condanna, per la flagellazione, la coronazione di spine, per i chiodi che hanno forato le tue mani e i tuoi piedi, per il colpo di lancia che ha trapassato il tuo Cuore.
- Anche Tu, Madre santa, ai piedi della croce, dal tuo Cuore buono hai tratto la forza del silenzio adorante, l’accettazione vittimale, la sostituzione di Gesù con noi crocifissori del Figlio amato.
- Madre Santa, noi ti ringraziamo per averci accolti e ti chiediamo perdono per la grande sofferenza che ti abbiamo procurato.
- Angeli della passione, che avete sostenuto la sofferenza del Figlio di Dio e lo avete adorato e consolato, mentre Lucifero prendeva il suo effimero trionfo.
- Noi vi ringraziamo e vi chiediamo di stare anche vicino al nostro dolore piccolo o grande, perché riusciamo a trasformarlo in offerta come ha fatto Gesù.
- Madre Speranza e voi, anime sante, passate e presenti, che avete unito la vostra offerta vittimale a quella di Gesù, per aiutarlo a salvare le anime più ricalcitranti alla Sua grazia.
- Noi vi ringraziamo e vi chiediamo di intercedere per noi presso Dio, affinché anche noi riusciamo a superare la prova della vita, senza macchiarci il cuore con l’ingratitudine.
- Per tutte le volte che non abbiamo vigilato sul nostro cuore e ci siamo attardati ad alimentare sentimenti di divisione, di insofferenza, di incomprensione dei fratelli.
- Perdonaci, Signore, e donaci un cuore nuovo.
- Gesù, per tutte le volte che sulle nostre labbra sono affiorate parole che hanno ferito, deriso, umiliato i fratelli, e non ci siamo ricordate che Tu un giorno ci dirai: “L’hai fatto a me”.
- Perdonaci e cancella col tuo Sangue prezioso tutte le nostre mancanze d’amore.
(Spazio di revisione personale sull’uso della lingua)
- Chiediamo perdono a Dio per i peccati commessi con la lingua: Atto di dolore...
Canto: Dammi un cuore docile
Dammi un cuore docile,
dammi un cuore semplice,
dammi un cuore umile
che teme il tuo nome;
dammi un cuore povero,
dammi un cuore mite,
dammi un cuore puro o Signore. (bis)
ASCOLTIAMO LA PAROLA DELLA MADRE
Cari figli, consideriamo oggi la guarigione da parte di Gesù del sordomuto, o meglio, l’insegnamento di questo evento o ciò che opera questo miracolo. Il sordomuto è l’immagine della sordità spirituale, cioè della mancanza di orazione e confessione, dato che la sordità è la causa della mutezza, poiché dove non c’è fede non vi può essere preghiera né confessione.
Gesù prese il sordomuto per la mano e lo tirò fuori dalla turba, per insegnarci che il primo rimedio per curare l’anima radicata in abitudini peccaminose, è tirarla fuori dalle occasioni di rumore del mondo, nel silenzio e nella solitudine. Gesù infilò le sue dita nelle orecchie del sordomuto, indicandoci il secondo rimedio per curare l’anima, e cioè rafforzare i sentimenti con il dito di Dio e con la grazia dello Spirito Santo, chiuderli alle vanità e che non si aprano al mondo.
Gesù toccò con il suo dito bagnato di saliva, il sordomuto, per indicare la grazia che doveva governare la sua lingua; poi Gesù guardò verso il cielo, per indicarci che il terzo rimedio per l’anima, è cominciare a guardare le cose celesti. Sospirò esprimendo con questo che il quarto rimedio per curare l’anima è aspirare alle cose celesti. Gesù disse: “Effatà – Apriti” e all’istante si aprirono le orecchie e si annullò l’impedimento della lingua, infatti una volta che l’anima sia curata, già Gesù può dirle: “Apri, sposa mia” e può entrare da lei, immergendola nelle cose del cielo.
Impariamo, figli miei a fuggire dal turbinio del mondo, amiamo il silenzio e la solitudine, chiudiamo i nostri occhi alla vanità, guardiamo al cielo e bramiamo le cose celestiali, apriamo il nostro cuore a Dio e chiediamogli che entri nella nostra anima e sia Lui a regnare in essa per sempre.
(El pan 684 – 687)
RIFLETTIAMO CON LA MADRE SPERANZA
1° grado: distacco dal mondo
- Gesù, attira la nostra anima a Te, staccala dalle suggestioni della terra, come hai fatto con il sordomuto, non permettere che il rumore del mondo ci renda sordi ai Tuoi richiami. Fa’ che sappiamo vivere il tempo che ci hai dato come un dono prezioso, da non sciupare nelle vanità terrene. Il mondo tesse continuamente la sua rete per catturarci, ma il Tuo salmo dice: “Il laccio si è spezzato e Tu mi hai liberato” Spezzali, Gesù, questi lacci che ci legano, libera la nostra anima, perché possa volare verso di Te.
2° grado: rafforzare i nostri sentimenti con l’aiuto di Dio.
- Dio, Tu ci hai dato la libertà, ma ci hai dato anche l’intelligenza per usarla al fine di conseguire il bene eterno, ma se vedi che non la usiamo bene, toglicela; così pregava Madre Speranza, così pregava Maria Goretti e tanti altri santi piccoli e grandi. Vogliamo venire a Te, unico Amore sicuro, unico Bene assoluto, unico Amico, Sposo, Fratello di cui possiamo fidarci ciecamente. Con la sposa del Cantico ti diciamo: “Attiraci dietro a Te, corriamo” mettici al riparo nella rupe del tuo Cuore, perché niente e nessuno possa turbarci.
3° grado: guardare alle cose celesti
- Tu, Gesù, prima di ridare l’udito e la parola al sordomuto, hai guardato verso l’alto, nella ricerca del consenso del Padre tuo nel liberare questo figlio dal suo impedimento di comunicare. L’importante non è comunicare ma come comunicare e con chi comunicare, quali interlocutori scegliere perché la relazione sia arricchente e guardando verso l’alto ci hai indicato tutti gli amici del cielo. Vogliamo acquisire con loro la stessa familiarità che avevi Tu. Aiutaci a realizzare questo nostro desiderio.
4° grado: aspirare alle cose celesti
- Gesù, quando Tu avrai curato la nostra anima e le avrai ridato udito e parola, fa’ che anche noi sentiamo la Tua dolce voce che c’invita: “Apri, sposa mia” e, trovando il nostro cuore pronto Tu possa entrare da noi e immergerci completamente nelle cose del cielo. Si compia, Gesù, questo Tuo e nostro desiderio. Amen
Canto: Ascolterò la tua Parola
Ascolterò la tua Parola,
nel profondo del mio cuore, io l’ascolterò
e nel buio della notte
la Parola come luce risplenderà.
Mediterò la tua Parola,
nel silenzio della mente la mediterò.
Nel deserto delle voci
la Parola dell’amore risuonerà.
E seguirò la tua Parola
sul sentiero della vita io la seguirò.
Nel passaggio del dolore
La parola della croce Mi salverà
SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE
- Ad ogni invocazione diciamo: Donaci, Signore, un cuore nuovo.
- Completiamo la nostra preghiera con l’invocazione allo Spirito Santo
- Spirito di Sapienza, donaci la saggezza.
- Spirito di mansuetudine, donaci l’umiltà.
- Spirito di consiglio, facci capire la volontà di Dio.
- Spirito di fede, conferma quanto hai operato in noi.
- Spirito di speranza, illumina con la tua luce la gloria che ci attende.
- Spirito di fortezza, rendici decisi nel respingere il male.
- Spirito di pietà, risveglia nei nostri cuori l’amore verso Dio.
- Spirito di purezza, concedici il dono della castità perfetta.
- Spirito di discernimento, donaci l’autocontrollo.
- Spirito di mitezza, poni sulle nostre labbra le Tue parole.
Canto eucaristico: Abbà, Padre
- Sii benedetto, Padre, che ascolti sempre Gesù ed esaudisci le sue richieste in nostro favore.
- Sii benedetto, Gesù, che ti muovi a compassione di noi tuoi fratelli peccatori.
- Sii benedetto Spirito Santo, che agisci nell’intimo della Trinità per renderla Amore.
- Sii benedetta Maria, Mamma nostra, che ti fai Mediatrice presso il Padre in nostro favore.
- Siano benedetti gli angeli del cielo, che lottano continuamente contro le forze del male.
- Siano benedetti tutti i santi, che pregano perché l’umanità si apra alle cose celesti.
- Siano benedetti i sacerdoti santi, che annunciano con amore la Parola ai fratelli.
- Siano benedetti i genitori che testimoniano ai figli la loro fede e la loro speranza in Dio.
- Saremo benedetti anche noi, se sapremo ascoltare e mettere in praticala Parola.
Canto finale: Salve Regina
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