Canto iniziale: Resta con noi, Signore la sera
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Gesù, siamo intorno al tuo altare, i nostri occhi non vedono lo splendore del tuo volto, ma Tu vedi i nostri volti e i nostri cuori, vedi le nostre anime nella loro realtà di miseria e di amore, sai che ti amiamo anche se il nostro amore è imperfetto. Ti ringraziamo per aver accettato di stare con noi, di ascoltare le nostre preghiere, di raccogliere le nostre sofferenze. Come i discepoli di Emmaus ti diciamo: “Resta con noi, Signore”.
Ti lodiamo, ti ringraziamo e ti adoriamo, Gesù nascosto nell'Ostia santa.
Gesù, mettiamo davanti a Te tutti i poveri della terra, tutti quelli che soffrono ingiustizie ed umiliazioni, tutti quelli che causano dolore e oppressione ai fratelli, tutti i fratelli e le sorelle che fanno del peccato una fonte di guadagno, tutti quelli che ricorrono al “Nemico” sperando di ottenere vantaggi terreni, tutti i giovani abbandonati a se stessi, senza una sana educazione alla fede, tutti i derelitti che sono i tuoi prediletti… Ma mettiamo davanti a Te anche i cosiddetti “potenti della terra”, quelli che fanno le leggi e decidono i destini dei popoli, le persone che Tu hai chiamato a dirigere la tua Chiesa, i religiosi e le religiose che devono tener vivo nel mondo il Regno che viene ed essere richiamo, con la loro vita, alle cose di lassù. In particolare ti mettiamo davanti tutte le famiglie della terra, quelle regolarmente sposate nel tuo nome e quelle unite in qualche modo, benedicile tutte, santificale, rendile capaci di educare alla fede le nuove generazioni.
MOMENTO PENITENZIALE
L'esperienza del male ci fa scoprire il tuo volto, Signore, un volto di Padre buono, di Padre e tenera Madre, che sempre accoglie, dimentica, perdona e non tiene il conto delle nostre infedeltà. Questo tuo volto, Signore, ci invita a sperare, a confidare che non saremo delusi, che dal profondo del nostro peccato, Tu vieni a prenderci come pecorelle smarrite, ci carichi sulle tue spalle, come ti caricasti della croce e ci porti alla luce, ci riconduci all'ovile e lì, al riparo da ogni pericolo, ci fai guardare avanti, ci presenti un futuro di luce, solo che noi lo vogliamo. Poi, poni il nostro cuore ferito sotto i raggi luminosi e rigeneranti dello Spirito Santo, perché delle nostre piaghe non resti che il segno, a ricordo della bruttura del peccato, per detestarlo e della grande fortuna del perdono, che ci permette di sperare ancora.
Signore, guarisci il nostro cuore, riaccendi in noi la speranza.
Tu, Gesù, che hai guarito il paralitico prima nell'anima e dopo nel corpo, guarisci anche noi dalla paralisi dell'apatia, della tiepidezza, della dipendenza dalle comodità. Guariscici dal rifiuto del sacrificio, che paralizza la nostra volontà e le nostre gambe, soprattutto quando siamo chiamati a venire da Te. Tu soffri vedendoci così pigri negli impegni religiosi, mentre siamo sempre pronti a recarci dove la nostra natura riceve soddisfazioni. A volte abbiamo anche la stolta presunzione che saremo di aiuto agli amici con la nostra presenza, ma come potremo essere di aiuto se prima non ci ricarichiamo nell'intimo contatto con Te? Come potremo essere lievito se non ci lasciamo fermentare da Te, Fermento vivo?
Liberaci, Gesù, dallo spirito di comodità e di pigrizia spirituale.
Gesù, Tu mettesti in guardia i tuoi Apostoli dal lievito dei Farisei. Oggi metti in guardia noi dalla TV, dai giornali, da ideologie e partiti che forse sono “i nuovi Farisei”, “sepolcri imbiancati”. Il tuo Vangelo stabilisce la vera gerarchia di valori, tutto ciò che si discosta da esso è un falso bene. Nessuno ama le sue creature più di Te, chi pensa di dare agli uomini leggi e norme di vita più comode è menzognero. Eppure, Signore, la tentazione di seguire questi falsi profeti è forte. Vieni in aiuto alla nostra debolezza e perdonaci se anche noi ci siamo lasciati fermentare dal lievito del Farisei.
Perdonaci, Signore, e non permettere che siamo fermentati dal lievito dei “nuovi Farisei”.
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
Canto: Spirito di Dio, scendi su di noi.
(Mentre invochiamo lo Spirito Santo, ci rechiamo all'altare
e ci segniamo con l'acqua battesimale, che ci ha liberati dal peccato)
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ASCOLTANDO LA PAROLA
IL LIEVITO ( Mt 13,33-34)
Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo”. (Sal 78,2)
(Momento di riflessione personale)
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MOMENTO DI RIFLESSIONE COMUNITARIA
Gesù, davanti a Te, che ti sei fatto lievitare dal Fermento vivo del Padre fino a farti Pane vivo non solo nella similitudine ma nella realtà, la nostra confusione è totale: Tu non hai avuto paura, diventando uomo, di perdere te stesso come Dio, noi abbiamo paura anche di una parola offensiva che lede il nostro buon nome.
S. Paolo dice ai cristiani di Filippi: “ Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre . (Filippesi 2:5-11)
Ma noi sappiamo che a Te non è bastato perdere la tua divinità ma hai accettato di perdere anche l'umanità, causando confusione in quelli che ti ascoltavano quando hai annunciato che ti saresti fatto carne da mangiare, vino da bere! Era il tuo progetto di annientamento totale, avresti nascosto la divinità e l'umanità in un piccolo pezzo di pane e in poche gocce di vino.
Nell'Eucaristia hai evidenziato, senza possibilità di equivoci, la legge della vita: non c'è vita superiore se non si sacrifica quella inferiore con il dono totale di sé.
E per farlo hai scelto il pane, frutto di mortificazioni progressive: il seme muore per dar vita alla spiga, la spiga muore per donare il grano, il grano muore per darci la farina, la farina muore per diventare pane, il pane muore per dar vita all'uomo e Tu, Dio d'amore, muori anche come uomo, per dare Vita divina a quel pane che nutra l'uomo, perché le tue creature teneramente amate, attraverso il pane, non abbiano solo la vita fragile e fugace del corpo ma quella eterna ed immortale dell'anima! Potevi fare qualcosa di più?
Gesù, Tu ci stupisci con il tuo annientamento! Noi, tanto attaccati a questa povera vita che muore istante dopo istante, non accettiamo neanche la legge dell'invecchiamento, permessa da Te perché finalmente ci arrendiamo a perdere noi stessi per entrare nella catena della Vita. Quante cure per questo povero corpo! Quanti stratagemmi per rendere meno evidente il passaggio degli anni, come vorremmo nascondere l'età, le rughe, i malanni, l'usura di questo nostro povero corpo! E non pensiamo a ciò che non muore, alla vita che dura eternamente.
Tu, Gesù, vuoi che anche noi diventiamo lievito tra i fratelli, ci vuoi coinvolgere nella Tua sublime missione perché ci ami e noi stentiamo a capirlo; Tu vuoi che a contatto con Te, Fermento vivo, acquistiamo forza lievitante e la esercitiamo presso i nostri simili, ma spesso sono loro che riescono nell'intento e fanno lievitare in noi pensieri, parole, opere e omissioni che non generano vita ma morte, che uccidono i fermenti vivi e portano virus di cancrena spirituale, di paralisi della fede, di anemie dell'anima…..
Gesù buono, questa sera siamo qui davanti a Te presente nello stadio più avanzato del dono di Te, ma vivo più che mai e più che mai capace di rinnovarci nell'intimo. Ti chiediamo la grazia di aprire il nostro intelletto alla comprensione della Tua Parola, perché possiamo arrenderci al Tuo messaggio e accettare senza paura la legge della morte, per divenire fecondi per la vita dell'anima e portare fermento di vita nuova a tanti fratelli non ancora raggiunti dalla consapevolezza delle realtà soprannaturali.
(Chi vuole può fare una sua riflessione personale sulla parabola di Gesù)
MOMENTO DELLA PREGHIERA COMUNITARIA
Ad ogni invocazione diciamo: Gesù, rendici lievito di Vita nuova.
PREGHIAMO PER L'ELEZIONE DEL SANTO PADRE
Canto: Il Signore è il mio pastore
Dagli Atti degli apostoli (Atti 12:1-23)
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi. Fattolo catturare, lo gettò in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. E l'angelo a lui: «Mettiti la cintura e legati i sandali». E così fece. L'angelo disse: «Avvolgiti il mantello, e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione.
Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si dileguò da lui. Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei». Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera. Appena ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per sentire chi era. Riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse ad annunziare che fuori c'era Pietro. «Tu vaneggi!» le dissero. Ma essa insisteva che la cosa stava così. E quelli dicevano: «È l'angelo di Pietro». Questi intanto continuava a bussare e quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti. Egli allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: «Riferite questo a Giacomo e ai fratelli». Poi uscì e s'incamminò verso un altro luogo.
Fattosi giorno, c'era non poco scompiglio tra i soldati: che cosa mai era accaduto di Pietro? Erode lo fece cercare accuratamente, ma non essendo riuscito a trovarlo, fece processare i soldati e ordinò che fossero messi a morte; poi scese dalla Giudea e soggiornò a Cesarèa.
Egli era infuriato contro i cittadini di Tiro e Sidone. Questi però si presentarono a lui di comune accordo e, dopo aver tratto alla loro causa Blasto, ciambellano del re, chiedevano pace, perché il loro paese riceveva i viveri dal paese del re. Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. Il popolo acclamava: «Parola di un dio e non di un uomo!». Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò.
Parola di Dio.
Signore, come hai salvato la chiesa primitiva, liberando il suo Pastore dalla mano di Erode, guarda anche alla Chiesa del terzo millennio. Il nostro tempo è ricco di possibilità ma anche di miserie, di violenza, di ribellione al Vangelo. Tu che non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva e, dall'alto della croce hai pregato per i tuoi crocifissori impetrando per loro il perdono, ora impetra per tutti noi la conversione. Concedi ai nostri giorni la pace, la serenità, la saggezza evangelica. Ascolta la preghiera che da tanta parte della Chiesa si leva a Te, come richiesta di benedizione e di sostegno spirituale sul nuovo Sommo Pontefice e fa' che tutti sappiamo accoglierlo come Padre e Pastore. Mostra anche ai nostri giorni i prodigi della tua bontà e della tua sovranità. Fa' che tutti ti riconoscano Re dei cuori, Re delle famiglie, Re delle nazioni, Re eterno, Sovrano dell'universo.
Rendi santi i tuoi ministri, dona loro spirito di amore e obbedienza filiale verso il Sommo Pontefice, perché vivendo in comunione, possano dare al mondo un esempio di armonia nell'ordine stabilito da Te.
Se Tu vuoi che il rinnovamento della Chiesa passi per le famiglie, benedicile, Signore. Oggi sono fragili e deboli, incapaci di resistere agli influssi di una cultura laica e indifferente ai valori religiosi. Fa' che le nuove generazioni possano vedere un'era di pace, di saggezza, di armonia nell'ordine. Signore, non ci abbandonare. Noi meriteremmo un castigo, lo sappiamo, ma sappiamo anche che il tuo Amore Misericordioso è più grande del nostro peccato ed è capace di assolverci e di rigenerarci nell'amore. Facci assistere ai miracoli della tua grazia. Siamo stanchi di disordini, vieni a portare la pace nei cuori, nelle famiglie, nelle comunità delle Chiese, nelle nazioni, tra i popoli. Amen.
PREGHIERA PER IL SANTO PADRE
Signore Gesù, la Chiesa vive un momento importante della sua vita.
Tu hai preso con Te Giovanni Paolo II, che per circa 27 anni ti ha rappresentato sulla terra,
vivendo momenti difficili di incomprensione e di rifiuto.
Tu gli hai conservato la vita che menti malsane e mani sacrileghe volevano togliergli
ed egli ti ha servito, consacrandoti i giorni e gli anni che Tu gli hai concesso.
Ora è presso di Te nella gloria
e noi ci rallegriamo per la ricompensa che Tu gli dai
e per la forza di intercessione che ha acquistato presso di Te per il sacrificio santificato.
Siamo sicuri che nel tuo Cuore di Padre c'è già il nuovo Papa Benedetto XVI.
Noi lo affidiamo al tuo Amore Misericordioso
perché abbia il coraggio necessario per affrontare i problemi del nostro tempo
e cambiare la cultura di morte con la cultura della risurrezione, che Tu ci hai dato
mediante la tua vittoria sulla morte e sul peccato.
Donagli forza per resistere a tutte le insidie tese alla tua Chiesa, luce soprannaturale
per non cedere alla tentazione di un Vangelo comodo,
che non servirebbe a renderci più forti e più felici,
donagli la sapienza della Tua Croce, che diventa sempre trofeo di vittoria. Amen.
Canto eucaristico: Il pane del cammino
- Padre Santo, Fermento che dà vita ai cuori Noi ti adoriamo
- Gesù, che hai annientato la tua divinità per farti uguale a noi “
- Redentore nostro, lievito di salvezza sulla croce “
- Maestro nostro, che con la tua Parola fermenti i nostri cuori “
- Gesù, che umiliato e disprezzato rimani con noi nell'Eucaristia “
- Spirito Santo, che disponi i cuori all'ascolto “
- Brezza soave, che ci fai sperimentare la gioia della fecondità “
- Colomba divina, che scendi su quanti t'invocano “
- Maria, donna del sì Intercedi per noi
- Madre Santa, che hai accolto nel tuo seno il Fermento vivo “
- Vergine pia, che hai custodito nel cuore la Parola “
- Santa Madre di Dio, che sei stata educatrice attenta di Gesù “
- Madre nostra celeste, che vuoi educare anche noi alla vita divina “
- Sposa Santa dello Spirito, che hai unito indissolubilmente la tua vita a Dio “
- Regina del cielo, che presenti al Re i figli tuoi “
- Angeli santi, che siete stati fedeli a Dio Intercedete per noi
- Santi tutti del cielo, che lodate Dio e godete nel contemplare il suo volto “
- Anime purganti, che sospirate nell'attesa di unirvi per sempre a Dio “
- Anime pie, che camminate sulla terra nella fedeltà e nell'amore benedite con noi il Signore.
BENEDIZIONE
Padre Santo, Gesù, Figlio diletto, Spirito Divino, benedite noi figli del vostro amore, benedite le nostre famiglie, le nostre comunità, la Famiglia dell'Amore Misericordioso, tutta la gerarchia ecclesiale. Stendete la vostra mano santa su tutti i poveri, su tutti i derelitti, su tutti i peccatori. La benedizione divina ci ottenga luce, forza, coraggio per deciderci a donarci completamente a Te, Trinità santa, per lodarti, ringraziarti, obbedirti e benedirti oggi e sempre. Amen.
Canto finale: Salve Regina