IL PADRE LO VIDE E COMMOSSO GLI CORSE INCONTRO
Canto eucaristico: Abbà, Padre
- Signore, siamo qui con Te per riflettere sulla tua bontà misericordiosa e imparare da Te l’arte di amare. Solo Tu sai amare di amore perfetto, il nostro amore è sempre intriso di egoismo, di falsi sensi di dignità, di giudizio facile e spesso temerario. Signore insegnaci ad amare.
- Il nostro perdono, quando riusciamo a darlo e sempre con riserva. Ci riserviamo sempre di verificare se possiamo fidarci dopo quello che è successo. E probabilmente forse c’è stata solo una parola offensiva che ha ferito il nostro orgoglio. Signore, insegnaci l’umiltà.
- Signore, noi non sappiamo scendere nel nostro profondo, per riconoscere i nostri modi sbagliati di porci nei confronti dei fratelli, che sono quelli che collaborano con Dio per raffinare la nostra natura e farci santi come Tu sei santo. Signore, grazie per le persone che mi hai messo accanto.
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. (Luca 15:20).
Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. (Matteo 18:21-22).
INTERIORIZZIAMO LA PAROLA
- Gesù, quel figlio che torna sconfitto dalle battaglie della vita sono io, che tante volte mi sono allontanato dalla Casa paterna facendo prevalere il mio giudizio inaffidabile sul Tuo sicuro. Ora torno confuso ai tuoi piedi per chiederti perdono ma ti vedo commosso e felice per il mio ritorno.
- Non solo, ma mi stringi sul tuo Cuore e mi baci! Eppure io ti ho fatto soffrire, ho tradito le tante promesse fatte nel corso degli anni! Io sarei stato severo se mio figlio mi avesse fatto questo perché non so dominare i sentimenti, mi lascio turbare dalla fragilità altrui ed emetto giudizi di condanna.
- Tu soffri quando ci allontaniamo da Te ma continui ad amare di amore sofferente e ti adoperi perché io ritorni. Tu soffri vedendo il mio degrado e ti metti alla porta del mio cuore in attesa che io apra uno spiraglio per potervi far entrare un raggio di Spirito Santo ad illuminare la tenebra che lo abbrutisce.
- Quanto mi ami, Signore e quanto poco so amare io!
LITANIE DELL’UMILTA’
O Gesù, mite ed umile di cuore Esaudiscimi
Dal desiderio di essere stimato Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere amato Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere ricercato.................... Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere onorato...................... Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere lodato........................... Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere preferito Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere consultato Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere approvato................. Liberami, Gesù
Dal timore di essere umiliato............................... Liberami, Gesù
Dal timore di essere disprezzato..................... Liberami, Gesù
Dal timore di essere rifiutato Liberami, Gesù
Dal timore di essere calunniato Liberami, Gesù
Dal timore di essere dimenticato Liberami, Gesù
Dal timore di essere schernito........................... Liberami, Gesù
Dal timore di essere abbandonato................ Liberami, Gesù
Che altri siano in tutto a me preferiti,ed io a tutti posposto Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
Che altri siano di me più amati Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
Che altri siano adoperati e io messo da parte Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
Che altri crescano nell'opinione del mondo ed io diminuisca Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
Che altri siano lodati ed io dimenticato Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
Che altri siano amati ed io abbandonato Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
Che altri siano consolati ed io con te solo soffra Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
Che altri siano di me più santi, purché io lo sia quanto vuoi tu Dammi la grazia di volerlo, o Gesù
La conoscenza e l'amore del mio nulla concedimi, o Gesù
La perpetua memoria dei miei peccati concedimi o Gesù
La persuasione della mia meschinità concedimi o Gesù
L'aborrimento di ogni vanità........................ concedimi o Gesù
La pura intenzione di servir Dio concedimi o Gesù
La perfetta sottomissione ai voleri di Dio....... concedimi o Gesù
Il vero spirito di compunzione concedimi o Gesù
L'obbedienza senza riserve ai superiori concedimi o Gesù
L'odio santo di ogni invidia e gelosia concedimi o Gesù
La prontezza del perdono nelle offese concedimi o Gesù
La prudenza di tacere negli affari altrui concedimi o Gesù
La pace e la carità con tutti concedimi o Gesù
L'ardente brama del disprezzo e delle umiliazioni e di essere
trattato come te e la grazia di saper accogliere questo santamente concedimi o Gesù
O Maria, Regina, Madre, maestra degli umili prega per me.
O giusti tutti, santificati specialmente per lo spirito di umiltà pregate per me.
PREGHIAMO
O Dio, che resisti ai superbi e dai la grazia agli umili: con cedi a noi la virtù della vera umiltà, di cui il Tuo Unigenito mostrò ai fedeli l'esempio nella sua persona; affinché non avvenga mai di provocare la Tua indignazione con l'esaltarci nell'orgoglio, ma piuttosto, sottomettendoci umilmente possiamo ricevere i doni della Tua grazia. Così sia.
Canto: Donaci Signore un cuore nuovo
ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA
Cari figli, riflettiamo oggi sulla parabola del figlio prodigo e ricaviamo da questa riflessione il pentimento, la convinzione che è necessario cambiare vita e far penitenza.
Nella prevaricazione del figlio prodigo si allude alla prevaricazione del peccatore.
Un uomo, il nostro Dio e Padre, ebbe due figli che sono i giusti e i peccatori. Il giusto era il figlio maggiore e il più giovane era il peccatore; questi dice al Padre: "Dammi la parte di eredità che mi spetta". Questa parte di eredità sono i talenti di natura e di grazia, che Dio dà ai buoni e ai cattivi. Il Padre gli diede la parte di eredità, perché Dio, come Padre buono, ci dà i Suoi doni con il fine che li usiamo in ordine alla vita eterna.
Dopo pochi giorni, perché il peccatore non si astiene per molti giorni dal peccare, il figlio minore partì per terre lontane; cioè, figlie mie, si allontanò da Dio suo Padre e dalla Patria celeste, e andò verso una regione lontana per vivere più liberamente lontano dal Padre. Lì sciupò il capitale che aveva, vivendo nel peccato, ossia, sciupò i doni naturali di intelligenza e volontà, e perse i doni soprannaturali della grazia, vivendo secondo l'impeto della concupiscenza; e dopo aver consumato tutto, gli amici del peccato non lo poterono aiutare, perché stavano come lui, pieni di miseria e di fame, perché chi vive secondo la concupiscenza, soffre sempre miseria, essendo questa un fuoco che non si sazia mai.
Si rivolse ad un signore del luogo (che sono i demoni e le cattive compagnie), il quale lo mandò nel suo recinto perché pascolasse i maiali, cioè lo mandò nel recinto del vizio perché assecondasse i suoi appetiti e piaceri. Lui desiderava saziare la sua fame con le ghiande che mangiavano i maiali, ma nessuno gliele dava; cioè, desiderava soddisfare i suoi desideri con i peccati, che sono il cibo dei maiali infernali, ma non c'era chi saziasse la sua brama, perché più peccava, più voglia di peccare aveva.
Il figlio prodigo si decise a far penitenza, e tornando in sé disse: "Quanti servi, in casa di mio padre, hanno pane in abbondanza, mentre qui io muoio di fame!". Proprio così, figlie mie, la prima cosa necessaria per far penitenza, per tornare dal Padre nostro, per cambiare vita e uscire dal peccato è riconoscere in sé l'infelice stato di peccato, confrontandolo con quello più felice del giusto. "Mi alzerò e andrò da mio Padre". Questa, figlie mie, è la seconda condizione per la vera penitenza e imparare la via del bene: fare un proposito fermo di allontanasi dal peccato e lasciare i maiali, ossia il diavolo, le cattive compagnie, le amicizie particolari e andare al Padre celeste, fiduciosi che Lui ci perdonerà.
"Gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di Te" Questa è la terza condizione, indispensabile per convertirsi: una confessione umile, chiara e semplice, non piena di superbia, di scuse, di lamentele verso tutti "perché mi hanno fatto questo o quest'altro, perché mi trattano male, non mi amano e l'odio che hanno verso di me fa vedere male tutto quello che faccio".
"Non sono più degno di essere chiamato Tuo figlio: trattami come uno dei Tuoi servi". Il figlio prodigo si priva del bene di cui poteva vantarsi, per penitenza e s'impone la sofferenza e mortificazione di chiamarsi servo.
"Ed alzatosi, andò da suo Padre". Cioè, figlie mie, mise in azione il proposito che è ciò che deve fare ogni anima che ha peccato: alzarsi dal vizio del peccato, e andare verso il suo Padre buono.
Il Padre ricevette il figlio prodigo con gioia; quando era ancora lontano il Padre vide il figlio e mosso a misericordia gli andò incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Dio, figlie mie, va sempre incontro all'anima peccatrice, pentita, abbracciandola con amore, appena ella si dirige verso di Lui, e senza rinfacciarle le sue mancanze, la copre di grazia e di doni.
Disse il Padre ai servi: "Portatemi presto il vestito più bello", cioè, figlie mie, la grazia santificante. "Mettetegli l'anello al dito", cioè il distintivo di figlio di Dio. "le scarpe ai piedi", cioè i piedi che hanno lasciato le vie del male, siano coperti con il cuoio forte, perché non si macchino più del fango del peccato.
"Portate un vitello grasso e si faccia festa" questo è Gesù Cristo nell'Eucaristia, essendo l'Eucaristia banchetto e alimento per il figlio che aveva perso.
Il figlio maggiore stava nei campi lavorando nell'azienda del Padre, cioè, per la gloria di Dio, nell'esercizio della carità, e tornando stanco e affaticato, udì musica e domandò cosa succedeva. Informato della cosa, si dispiacque e non voleva entrare, ma il Padre lo pregò ed entrò: questo significa, non l'invidia dei giusti perché Dio riceve il peccatore con gioia, ma la grandezza dell'amore di Dio nel fare ciò, la quale è così immensa che sembra poter causare invidia nei giusti; cioè, figlie mie, l'invidia dell'anima giusta vedendo come il Padre colma di carezze e si prodiga in attenzioni per l'anima peccatrice che torna a Lui, mentre tratta duramente l'anima giusta che sta sempre al suo fianco, per santificarla.
Il Padre dice al figlio maggiore: "Tu stai sempre con me e tutte le cose mie sono tue". Il Padre gli dice questo per soddisfarlo, perché l'eredità dei giusti è stare sempre con Dio e partecipare con Lui ai beni celesti. Come vedete, figlie mie, la prevaricazione dell'uomo, o il peccato, consiste sempre nel cattivo uso che facciamo dell'eredità dei nostri doni naturali e soprannaturali, deviandoli da Dio, che è il Padre del figlio prodigo e mettendoci al servizio del tiranno, che è il diavolo, per dar alimento ai maiali delle nostre passioni: ira, superbia, gola, invidia, pigrizia, vanità, presunzione, ecc.
Per diventare giusti occorre alzarsi ossia pentirsi, proporsi la riparazione, andare dal sacerdote e confessarsi per essere assolto: tenendo in conto che nel sacramento della penitenza, ci vengono perdonati tutti i peccati commessi dopo il Battesimo, per tanti ed enormi che siano. Dio, figlie mie, non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva, come la Samaritana, la Maddalena, il Buon Ladrone, S. Agostino e tante altre immagini del figlio prodigo, che si sono avvantaggiate della misericordia e amore di Dio.
Dio, figlie mie, si compiace più, in un certo senso, della conversione dell'anima peccatrice e ingrata, che dell'innocenza del giusto.
Preghiere di Madre Speranza
- Gesù mio, comprendo ogni giorno di più che, per amarti sul serio, è necessario conoscerti e conversare a lungo con Te, perché quanto più ti conosco e ti frequento più si riscalda il cuore nel tuo amore, dato che tutto in Te è degno di amore.
- Aiutami, Gesù mio, a fare di Te il centro della mia vita, con l’unico fine di non essere più io a vivere ma Tu in me.
- Fa’, Gesù mio, che la Congregazione cresca sempre di più per le radici delle virtù che non per i rami delle fondazioni.
- Gesù mio, tienimi vicino, molto vicino a Te, perché in Te solo possa trovare diletto e gioia. Entra nella mia anima e fammi entrare in Te.
- Madre mia, come una volta hai unito, con tutta l’anima, la tua preghiera a quella del tuo Santissimo Figlio, così ora implora dal suo amore e misericordia la pace desiderata, insieme con il trionfo della devozione al suo Amore Misericordioso.
Canto: Benedici il Signore
Preghiera personale
Ad ogni invocazione diciamo: Mostraci, Signore, la tua misericordia
Preghiamo il Trisagio in onore della Santissima Trinità
- Sia benedetta la santa indivisibile Trinità, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
- Signore, apri le mie labbra.
- E la mia bocca proclami le tue lodi.
- O Dio, vieni in mio aiuto.
- Signore, affrettati a soccorrermi.
- Gloria al Padre…
- Come era….
INNO
Già declina al tramonto il sol di fuoco,
Tu che sei unità, luce perenne,
Trinità divinissima,
Tu infondi la Tua carità nei cuori.
Nella candida aurora Ti lodiamo,
nel tramonto liete lodi Ti innalziamo,
affinché Tu conceda ai supplicanti,
di lodarti un dì con tutti i Santi.
Al Padre Eterno, al Figlio suo unigenito,
e a Te, dator d’eterna vita, Spirito,
ora e sempre nei secoli dei secoli,
si dia lode, eterna lode. Amen,
Orazione all’Eterno Padre
O Padre Eterno, fuori del Tuo possesso non vedo altro che dolori e tristezze, Tu sei la mia unica felicità, il mio tesoro e la mia gloria. Fa’ che giammai mi separi da Te, affinché possa lodarti in eterno. Amen
Pater, Ave e 9 volte:
Santo, Santo, Santo, Signore Dio dell’universo; i cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Gloria al Padre, gloria al Figlio, gloria allo Spirito Santo.
Orazione al Figlio
O Verità Eterna, poiché sei Via per andare al Padre, Verità per conoscerlo, Vita per amarlo, concedici, ti supplichiamo, di giungere a Lui, di vederlo ed amarlo nella gloria. Amen.
Pater, Ave e 9 volte: Santo, …
Orazione allo Spirito Santo
O Amore Divino, infondi nei nostri cuori il tuo amore, affinché possediamo la carità ed arricchisci le anime nostre di doni e di virtù per lodarti, amarti nella gloria. Amen.
Pater, Ave e 9 volte: Santo, …
Santo Dio, santo forte, santo immortale, liberaci, Signore, da ogni male (3 volte)
Placa, Signore, la tua ira, la tua giustizia, il tuo rigore, dolece Gesù della mia vita, misericordia, Signore (3 volte)
Antifona
Ti confessiamo, lodiamo, benediciamo con tutto il cuore, o Padre increato, o Figlio unigenito, o Spirito Santo Paraclito, santa e indivisibile Trinità a Te sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Orazione
Signore Iddio, Uno e Trino, dacci continuamente la Tua grazia, la Tua carità e la comunicazione di Te stesso, affinché Ti amiamo e glorifichiamo nel tempo e nell’eternità, Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo in una Deità per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Canto eucaristico: Te lodiamo Trinità
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna
Canto: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Canto finale: Magnificat