MISERICORDIA: CHIAVE DEL CIELO
Canto eucaristico: Pane del cielo
ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’
- Signore, sei qui in mezzo a noi, accanto a noi, dentro di noi; ci parli con la tua Parola, ci nutri con il Pane degli Angeli. Ci orienti con le tue ispirazioni, ci difendi dalle tentazioni, rivelandoci l’inganno del nemico del bene.
- Grazie, Gesù, del tuo amore infinito, paziente, misericordioso, grazie perché nella disperazione ci dai la speranza, nel dubbio ci illumini la fede, nella lotta contro il nostro egoismo c’insegni l’amore generoso, gratuito, longanime, l’amore che sa aspettare fiducioso il terzo giorno, quello della risurrezione.
- Gesù, ti preghiamo, vieni in questo piccolo cenacolo e riscalda i nostri cuori con la tua presenza che accende in noi la gioia, quella gioia vera che non dipende dagli eventi ma dall’incontro con Te. Insegnaci il tuo Amore Misericordioso, rendici famiglia, rendici focolare d’amore. Amen.
ASCOLTIAMO LA PAOLA
Dal vangelo di S. Luca (Lc 10,25-37)
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno». Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».
RIFLETTIAMO INSIEME
Papa Francesco ci dice che la Misericordia è il culto che Lui più gradisce
Potremmo pensare che diamo gloria a Dio solo con il culto e la preghiera, o unicamente osservando alcune norme etiche – è vero che il primato spetta alla relazione con Dio –, e dimentichiamo che il criterio per valutare la nostra vita è anzitutto ciò che abbiamo fatto agli altri. La preghiera è preziosa se alimenta una donazione quotidiana d’amore. Il nostro culto è gradito a Dio quando vi portiamo i propositi di vivere con generosità e quando lasciamo che il dono di Dio, che in esso riceviamo, si manifesti nella dedizione ai fratelli.
Per la stessa ragione, il modo migliore per discernere se il nostro cammino di preghiera è autentico sarà osservare in che misura la nostra vita si va trasformando alla luce della misericordia. Perché «la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli». Essa è «l’architrave che sorregge la vita della Chiesa». Desidero sottolineare ancora una volta che, benché la misericordia non escluda la giustizia e la verità, «anzitutto dobbiamo dire che la misericordia è la pienezza della giustizia e la manifestazione più luminosa della verità di Dio». Essa «è la chiave del cielo».
Chi desidera veramente dare gloria a Dio con la propria vita, chi realmente anela a santificarsi, perché la sua esistenza glorifichi il Santo, è chiamato a tormentarsi, spendersi e stancarsi cercando di vivere le opere di misericordia. È ciò che aveva capito molto bene santa Teresa di Calcutta: «Sì, ho molte debolezze umane, molte miserie umane. […] Ma Lui si abbassa e si serve di noi, di te e di me, per essere suo amore e sua compassione nel mondo, nonostante i nostri peccati, nonostante le nostre miserie e i nostri difetti. Lui dipende da noi per amare il mondo e dimostrargli quanto lo ama. Se ci occupiamo troppo di noi stessi, non ci resterà tempo per gli altri».
Il consumismo edonista può giocarci un brutto tiro, perché nell’ossessione di divertirsi finiamo con l’essere eccessivamente concentrati su noi stessi, sui nostri diritti e nell’esasperazione di avere tempo libero per godersi la vita. Sarà difficile che ci impegniamo e dedichiamo energie a dare una mano a chi sta male se non coltiviamo una certa austerità, se non lottiamo contro questa febbre che ci impone la società dei consumi per venderci cose, e che alla fine ci trasforma in poveri insoddisfatti, che vogliono avere tutto e provare tutto. Anche il consumo di informazione superficiale e le forme di comunicazione rapida e virtuale possono essere un fattore di stordimento che si porta via tutto il nostro tempo e ci allontana dalla carne sofferente dei fratelli. In mezzo a questa voragine attuale, il Vangelo risuona nuovamente per offrirci una vita diversa, più sana e più felice”.(Papa Francesco)
Possiamo dire che siamo decodificatori dell’amore di Dio verso i fratelli. Cioè Dio vuole servirsi di noi come un decoder per fare arrivare ai fratelli quei gesti d’amore di cui ha bisogno. Ma per poterlo fare, prima di tutto è necessario che noi accettiamo di entrare nel ruolo, prendiamo coscienza della nostra missione e che siamo capaci di guardare i fratelli per dar loro ciò di cui hanno bisogno. Il malcapitato del vangelo aveva bisogno di soccorso, ma per ottenerlo, il suo bisogno si doveva incontrare con la sensibilità misericordiosa del buon samaritano. Altri, prima di lui, avevano visto ed erano passati avanti, lui si è fermato e ha prestato quel soccorso di cui era capace.
La situazione di miseria ha stimolato la sua sensibilità misericordiosa e Dio ha potuto agire per dare salute e vita.
Signore, insegnaci ad essere misericordiosi come il Padre nostro celeste, che fa sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti e dona acqua e frutti ai figli grati e agli ingrati, perché Lui sa solo amare.
Canto; Dov’è carità e amore.
ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA
Dobbiamo vedere sempre e in tutto la volontà di Dio e cercare il modo di uniformarci ad essa. Ossia, sforziamoci perché tutta la nostra vita sia ancorata sulla volontà e gloria di Gesù. Vivendo in questo modo siamo certi che le cose di quaggiù non ci faranno soffrire, perché tutti gli avvenimenti della vita, favorevoli o avversi, saranno pieni della gloria divina. In tutto vedremo la volontà di Gesù infinitamente buona e benefica, che vuole la nostra felicità e la realizza con ogni mezzo. Vi assicuro che se viviamo in questo modo né le persecuzioni, le calunnie, le contrarietà e perfino la privazione da ogni appoggio e consolazione umana vi rattristeranno, anzi vi sentirete felici e godrete pace e tranquillità invidiabili.
Ho sentito dire di Santa Maria Maddalena de' Pazzi che solo bastava che pronunciasse le parole «è volontà del mio Dio» per sentirsi ricolma di gioia. Ripetiamo spesso a Gesù: «Gesù mio, aiutami ad amarti di più e fa' che l'amore, la carità, l'abnegazione e lo zelo per il bene delle anime siano il mio unico ideale». Decidiamoci una buona volta a servire veramente Gesù, con amore tanto più grande quanto più tempo abbiamo tardato ad amarlo. Recuperiamo il tempo perduto e desideriamo soltanto che gli anni, i mesi, le settimane, i giorni, le ore e i minuti siano impegnati unicamente ad amare Gesù e a servirlo con l'esercizio della carità. El Pan 2,110-111.113
Noi non possiamo perdere neanche un minuto, perché tutta la nostra vita dev'essere consacrata al servizio del prossimo. Unicamente c'è concesso il riposo per recuperare energie per il giorno successivo. Preoccupiamoci se abbiamo perso invano il tempo. Ogni ora che Dio ci concede ha un valore molto importante poiché ci permette così di recuperare le occasioni perdute; è prezioso per quelle anime la cui salvezza dipende in gran parte dipende dal nostro zelo. El Pan 5,9
Ricordiamo che quando tra i rami dell'albero circola abbondante linfa, l'albero è fresco e rigoglioso, da eccellenti frutti; ma se scarseggia la linfa le foglie ingialliscono, i frutti cadono, i rami seccano e l'albero muore. Orbene la linfa divina che comunica vita all'albero, la fecondità e la vita è la fede. Quando siamo animati dalla fede le nostre opere sono piene di frutti, che al sole della carità maturano per il paradiso. El Pan 5,132-133
Però se manca la fede in noi dominano gli istinti naturali. Essi guidano le nostre azioni che, nonostante le belle apparenze, davanti a Gesù sono frutto dell'orgoglio e della superbia. Ecco perché occorre essere persone di fede per non presentarci a mani vuote davanti a Dio.
Gli atti di virtù della misericordia comprendono quelle che chiamiamo le quattordici opere di misericordia. Queste consistono nel soccorrere il nostro prossimo in ogni sua miseria spirituale e corporale, senza fare eccezioni, e di soccorrerlo con sentimenti di compassione e lo sguardo rivolto al nostro divino Maestro. Gli atti e le condizioni dei puri di cuore sono due: purezza del cuore da ogni peccato e semplicità del rapporto con Dio e con gli altri uomini.
Ricordiamo, figlie mie, che sul monte del Signore salgono solo coloro che hanno mani innocenti e cuore puro. I gradi della pace, come beatitudine, sono quattro: pacificare se stessi, ossia assoggettare la carne allo spirito; far pace e unione con gli altri; pacificare gli uomini tra di loro e con Dio. Il premio consiste nell'essere chiamati figli di Dio; ciò significa che Dio avrà per essi un amore speciale.
Figlie mie, non dovete confondere la pace con la tolleranza dei difetti, dei peccati o di cose mal fatte; sarebbe un errore e significherebbe non amare né Dio né il prossimo. La carità e il vero amore, infatti, non scendono a patti con il male, l'inganno e il peccato. In una parola, pacificare le anime con Dio significa volgerle al bene, non permettendo che facciano il male. La carità ci insegna che se amiamo il nostro prossimo cercheremo di togliere da lui tutto ciò che gli impedisce l'unione con Dio. El Pan 8,1007-1009
Canto: Io confido in Te
PREGHIERA LITANICA
- Signore, oggi il nostro mondo non solo non si ferma vicino al malcapitato ma, con l’eutanasia, spegne anche la speranza.
- Ti preghiamo, Signore, risveglia nei nostri cuori la sensibilità misericordiosa, per soccorrere chi è nel bisogno, anche se questo servizio d’amore fosse faticoso e dispendioso.
- Signore, oggi si tende a creare un nuovo umanesimo, in cui l’uomo si sostituisce a Dio e vive senza le regole morali, che rendono possibile la convivenza umana.
- Ti preghiamo, manda su questi falsi apostoli il tuo Spirito, che li faccia cadere dal cavallo della presunzione, perché mettano le loro energie al servizio del Regno eterno di Dio.
- Signore, oggi il relativismo tende a livellare tutte le religioni in nome di una convivenza più pacifica, dimenticando il comando divino: “Non avrai altro Dio fuori di me”..
- Tu che hai detto: “Non sono venuto a portare la pace ma la guerra”, fa’ risuonare nel mondo la tua voce, come un suono potente, che ripete: “Io sono il Signore Dio tuo” e fa’ che ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, davanti alla tua divinità.
- Signore, oggi l’uomo vuole stabilire, secondo il suo capriccio, una sessualità instabile, scegliendo arbitrariamente di essere maschio o femmina, secondo le opportunità e vuole che questa alternanza capricciosa sia riconosciuta, accolta e considerata lecita da tutti, distruggendo così, in poco tempo, la vita sulla terra.
- Signore, abbi pietà dell’umana follia, miope e atea, che cerca la felicità nel fluido quotidiano e non pensa al giudizio divino. Fa’ risuonare nel mondo il grido del Battista: “Non ti è lecito!!!” Scuotici dal nostro torpore pericoloso e blasfemo, rendici consapevoli che la vita è un dono del quale dovremo rendere conto a Te.
MOMENTO PER LA PREGHIERA PERSONALE
- Ognuno di noi va all’altare e presenta la sua preghiera a Gesù, chiedendo perdono soprattutto per quelle volte in cui abbiamo visto e siamo passati oltre.
Ad ogni invocazione diciamo: Signore, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Concludiamo con questa litania di riparazione:
- Dio, Padre celeste Abbi pietà dell’Italia e del mondo intero.
- Dio Figlio Redentore del mondo “ “ “ “ “
- Santa Trinità, unico Dio. “ “ “ “ “
- Santa Maria, Madre Immacolata “ “ “ “ “
- Vergine Santissima Annunziata “ “ “ “ “
- Vergine Santa di Loreto “ “ “ “ “
- Vergine Regina del Rosario di Pompei “ “ “ “ “
- Santa Maria degli Angeli “ “ “ “ “
- Madonna del Divino Amore “ “ “ “ “
- Madonna del Monte “ “ “ “ “
- Madonna del Popolo “ “ “ “ “
- Vergine addolorata “ “ “ “ “
- San Francesco e Santa Caterina da Siena “ “ “ “ “
- San Pio X “ “ “ “ “
- San Giovanni Bosco “ “ “ “ “
- San Luigi Gonzaga e S. Gabriele dell’Addolorata “ “ “ “ “
- Santa Gemma Galgani “ “ “ “ “
- Beata Madre Speranza “ “ “ “ “
- Sante e Santi tutti che siete vissuti in Italia “ “ “ “ “
- O Dio che guidi l’Universo con sapienza e amore, ascolta la preghiera che Ti rivolgiamo per la nostra Patria e per il mondo intero. Fa’ che fioriscano la Giustizia e la Concordia e per l’onestà dei cittadini e la saggezza dei Governanti si attui un vero progresso nella Pace. Per Cristo nostro Signore.
Canto Eucaristico: Davanti al Re
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
- Dio sia benedetto
- Benedetto il suo Santo Nome
- Benedetto Gesù cristo vero Dio e vero uomo.
- Benedetto il nome di Gesù.
- Benedetto il suo Sacratissimo Cuyore.
- Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Altare.
- Benedetto lo Spirito Santo paraclito.
- Benedetta la Gran Madre di Dio, Maria santissima.
- Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
- Benedetta la sua gloriosa assunzione
- Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre.
- Benedetto S. Giuseppe suo castissimo sposo.
- Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.
Canto finale: Salve Regina.