BABELE E PENTECOSTE
Canto eucaristico: T’adoriam Ostia divina
ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’ NELL’EUCARISTIA
- Gesù, Tu sei qui presente nell’Ostia santa e parli al nostro cuore con parole umane. Ti ringraziamo per il dono immenso del linguaggio, che ci permette di metterci in relazione con Te e con i fratelli. Ti ringraziamo per il dono dell’intelligenza, che illumina il senso della vita e ci fa conoscere Te e tutte le meraviglie che hai posto nell’universo.
- Soprattutto ti ringraziamo per il dono del cuore, che ci permette di amare, di rispondere al tuo amore e di amare i fratelli per amor tuo.
- Tutte le creature ti lodano con l’obbedienza alla legge, che Tu hai scritto nei loro istinti, ma noi ti lodiamo con la nostra libertà, riconoscendoti Dio e Signore dell’universo, Amore primo, motore immobile, da cui viene la vita che si fa storia con lo scorrere del tempo.
- Ma che grande rischio hai corso fidandoti di noi! Con quanta facilità, presi da orgoglio, ci dimentichiamo di Te e ci mettiamo addirittura al tuo posto!
- Manifestati, Signore, al nostro cuore e rendici umili, docili, creature riconoscenti, che sanno riconoscere i propri limiti e sanno stupirsi per le meraviglie, che Tu operi in favore dei tuoi figli.
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Dal libro della Genesi (Gen 11,1-9)
La torre di Babele
Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Parola di Dio.
(Pausa di riflessione silenziosa)
RIFLETTIAMO INSIEME
- Il dono del linguaggio Dio lo ha dato all’uomo nell’atto creativo. E’ una delle sue caratteristiche, dal momento che l’ha fatto a sua immagine: intelligente, libero, capace di capire il senso della vita e l’essenza delle cose. Adamo doveva dare il nome a tutti gli esseri viventi: minerali, vegetali, animali.
- Soprattutto Dio aveva messo armonia nell’universo, era una natura benigna che lodava Dio, attraverso la creatura che dava voce alla loro obbedienza.
- Così cantavano i tre giovani nella fornace ardente:
Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, angeli del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, sole e luna, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, stelle del cielo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, fuoco e calore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, freddo e caldo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, rugiada e brina, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, gelo e freddo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, ghiacci e nevi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, notti e giorni, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, luce e tenebre, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, folgori e nubi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
Benedite, monti e colline, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, sorgenti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, mari e fiumi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, mostri marini e quanto si muove nell'acqua, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, figli dell'uomo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedica Israele il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, o servi del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, pii e umili di cuore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli,
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
- Che grande peccato la superbia! “Faremo una torre che tocchi il cielo”, quasi in concorrenza con Te, Signore! E non ci accorgiamo che per quanto in alto possiamo salire, siamo sempre sotto la soglia dell’umano. E’ una soglia invalicabile, segna i nostri confini, i nostri limiti, che comunque ci danno una dimensione, ma oltre i nostri limiti c’è l’infinito e questo appartiene a Dio.
- Il tuo Regno, Dio, è tutto da scoprire, ma ci apparirà solo quando Tu verrai a liberarci dal corpo. Allora i nostri occhi si apriranno alla Verità e le nostre case, le nostre ville, le nostre macchine ci sembreranno giocattoli da bambini.
- Se avessimo il coraggio, ti diremmo: “Affretta quell’ora”, ma temiamo la morte e forse non siamo preparati ad affrontarla. Preparaci Tu, Signore, a passare da questo mondo al Padre con serenità, con la semplicità del bambino che si addormenta fiducioso tra le braccia della sua mamma e si sveglia in un paradiso di delizie.
- Noi vogliamo costruirci un paradiso di mattoni, ma Tu sai che i mattoni si deteriorano e vuoi darcene uno impassibile, non soggetto all’usura del tempo. Noi, come bambini, lavoriamo con la fantasia, che vede ciò che non è; Tu ci richiami alla realtà, dicendoci di impegnarci a costruire la nostra dimora eterna con i mattoni dell’amore, cotti nel forno del tuo Cuore.
- Le nostre lingue, come quelle dei Babilonesi, si confondono, perché c’è chi capisce il tuo richiamo e chi si ostina nelle sue idee, chi accetta i confini dell’umano e la dipendenza da Te, e chi solleticato dall’orgoglio del super-uomo, vuole ostinarsi a costruirsi un paradiso senza Dio.
- E i nostri cuori discordano, escono dalle regole dell’armonia e producono suoni sgradevoli, non ci capiamo, gridiamo come se l’altro fosse a chilometri di distanza, mentre è solo vicino a noi e le nostre mani possono aggredirlo o giungersi nella preghiera e stringersi nel perdono.
- E’ una storia o una parabola quella che ci narra la Genesi? Non è importante saperlo, a noi basta cogliere il messaggio che è chiaro: l’orgoglio umano è sempre esistito, allora come oggi; l’uomo cerca sempre di stupire i suoi simili con le sue opere. Le zigurrat sorgevano allora come sorgono oggi, per l’orgoglio dei potenti e sempre a scapito del popolo che soffre la fame.
- Allora come oggi le lingue si confondono, non si trova un punto di accordo e i cuori si allontanano sempre più, fino ad ignorarsi, a odiarsi, a farsi guerra.
- Per noi, nati dopo la pienezza dei tempi, è arrivato lo Spirito Santo e ci ha ridato il potere di capirci, ma dall’acqua del Battesimo o dall’assoluzione del sacerdote deve nascere l’uomo nuovo, fatto a immagine di Cristo, che non solo ha umiliato se stesso prendendo un corpo umano, ma ha dato se stesso sulla croce ed è rimasto, prodigio ancora più grande come cibo da stritolare sotto i nostri denti.
- Signore, aiutaci a non vanificare l’opera della redenzione con il nostro egoismo. Manda su di noi il tuo Spirito, come lo mandasti sul piazzale del tempio, mentre Pietro parlava, e tutti si stupivano perché capivano le sue parole. Oggi parla Benedetto XVI e le sue parole sono altrettanto sagge, sono sempre le tue parole. Apri le orecchie sorde, converti i cuori duri, riscalda i cuori tiepidi, infiamma i cuori di buona volontà.
- Donaci una nuova Pentecoste. Il nostro mondo ne ha bisogno. Ascolta le preghiere della Madre tua. Lei non dispera che il mondo cambierà in bene, perché Tu, Spirito di vita puoi rigenerare i cuori che si aprono a Te.
- Spirito di Dio, opera ancora il prodigio della comprensione reciproca tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli nella comunità, tra tutti i membri del popolo di Dio.
- Vieni, Santo Spirito a rinnovare la terra, vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
- Noi ti accogliamo, Spirito divino; vieni nei nostri cuori, sono qui davanti a Te.
- Vieni Santo Spirito! Vieni Santo Spirito! Vieni, Santo Spirito!
(Accogliamo in silenzio il dono dello Spirito)
Canto: Donaci, Signore, un cuore nuovo
PREGHIERA PENITENZIALE UNIVERSALE
- A nome di tutti quelli che, travolti dall’ira e dall’invidia, tolgono la vita ai fratelli, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti i fratelli che profanano l’innocenza dei piccoli, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che per sete di denaro organizzano società a delinquere, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che per intemperanza tradiscono il coniuge e i figli, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che uccidono con l’aborto i loro figli, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che per emergere infangano la reputazione altrui, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che mettono in pericolo la loro vita con le droghe, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che, accecati dall’orgoglio, tramano vendetta, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che, schiacciati dal rimorso tentano il suicidio, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che sciupano l’esistenza in vanità e superficialità, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che non s’impegnano a lavorare onestamente, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti quelli che covano rancori e meditano vendetta, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
- A nome di tutti gli iracondi, i violenti, gli infingardi, gli intemperanti, ti preghiamo:
- Perdonaci e convertici, Signore!
(Prepariamo nel silenzio la nostra confessione sacramentale)
ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA
Vasi di argilla
Non potete immaginare quanto mi fa soffrire vedere un'anima tutta presa dalle vanità mondane, che, dopo aver ricevuto il grandissimo dono della fede, abbandona Gesù per seguire le sue cattive inclinazioni, sorda alle sollecitazioni della grazia e ai suoi dolci richiami. Egli, Padre buono, la sta chiamando per riportarla sul cammino della perfezione dal quale si è allontanata col peccato.
Spesso succede che il demonio scoraggi le anime che hanno avuto la disgrazia di offendere Gesù, insinuando in loro pensieri sciocchi, come per esempio, che ormai non possono più aspirare alla perfezione e inutilmente si illudono che Gesù le ami come prima di averlo offeso. Il demonio fa sì che queste anime non si umilino ricorrendo a Gesù per implorare la sua misericordia. Che pena che queste anime non si accorgano dell'inganno e non si impegnino per essere, non solo fervorose, ma sante, fiduciose che Gesù le aiuterà con la sua grazia e che gli altri mai rinfacceranno loro di essere state più o meno leggere, di aver o no offeso Gesù, perchè Egli solo deve giudicare le azioni di ciascuno.
In questi casi la nostra unica riflessione è: «Gesù ha permesso a questo mio fratello di cadere in quella mancanza e di allontanarsi più o meno dalla fedeltà perché vuole che diventi un grande santo, e si servirà di questa caduta per radicarlo nell'umiltà, nella diffidenza di sé, nel riconoscimento del suo amore a Gesù. Egli ha voluto che portassimo il prezioso tesoro di grazia in un fragile vaso di argilla affinché si riconosca che quanto di grande c’è in noi è opera sua».
SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE
- Ad ogni invocazione diciamo: Donaci, Signore, la sapienza del cuore.
- Benedizione eucaristica e canto finale
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