19 MARZO FESTA DEL PAPA'
(Preghiera particolare per i papà)
Canto d'ingresso: ABBA', PADRE
· Dio che sei Padre, nel Tuo nome iniziamo questa preghiera
per tutti coloro con i quali hai voluto partecipare l'onore e
la responsabilità della paternità. Per i meriti
di Gesù Ti chiediamo di benedirli, di aiutarli, di sostenerli;
per l'opera dello Spirito ti chiediamo di santificarli. Amen.
ATTO PENITENZIALE
· Padre santo, ti chiediamo perdono per i dispiaceri e
le pene che abbiamo arrecato al nostro papà. Per le mancanze
che egli ha commesso nei nostri riguardi, noi offriamo il perdono
e chiediamo anche a Te, Padre misericordioso, di perdonarlo e
di unirlo sempre più a Te.
· Padre santo, perdona, dimentica, non tenere in conto
delle debolezze del nostro papà.
· Signore Gesù, anche noi siamo padri dei nostri
figli e sappiamo che molte volte li abbiamo rattristati con i
nostri atteggiamenti sbagliati, con i nostri esempi cattivi, con
le nostre impazienze, con le nostre scelte secondo la logica del
mondo. Cancella dal cuore dei nostri figli tutto ciò che
li ha feriti e resi fragili psicologicamente e spiritualmente
e ripara Tu stesso, con la Tua paternità misericordiosa,
alle nostre mancanze.
· Padre santo, ripara tutte le ferite che abbiamo procurato
ai nostri figli.
· Spirito di Dio, che susciti nei cuori le virtù,
perdona le irresponsabilità di tutti i papà del
mondo e metti nei loro cuori l'amore al sacrificio, la capacità
di affrontare con coraggio le difficoltà della vita, in
maniera da essere per i figli esempi di determinazione, di equilibrio
e di serena accettazione della volontà di Dio.
· Spirito di Dio, fa' che tutti i papà siano esempi
di equilibrio e di serena accettazione della volontà di
Dio.
(Ci segniamo con l'acqua benedetta in ricordo del nostro Battesimo)
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Dal libro di Osea (Osea 11:1-9)
Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho
chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si
allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano
incensi. Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano,
ma essi non compresero che avevo cura di loro. Io li traevo con
legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come
chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per
dargli da mangiare. (
.)
Ma il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare
in alto nessuno sa sollevare lo sguardo.
Come potrei abbandonarti, Efraim, come consegnarti ad altri, Israele?
(
) Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo
freme di compassione.
Non darò sfogo all'ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio
e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella
mia ira.
A COLLOQUIO CON IL PADRE
· Padre nostro, Padre buono, Tu hai rivelato ad Osea i
sentimenti del tuo Cuore pieno d'amore per me tua creatura insensibile
e infedele. Tu hai chiamato Israele quando in Egitto adorava gli
idoli e continui a chiamare me che mi son fatto altri idoli; non
li chiamo più così, ma dedico ad essi tanto del
mio tempo, aspiro ad essi con tanto desiderio: sono la macchina
potente, le vacanze, la casa comoda, i tanti soldi, il piacere
in tutte le sue forme, il prestigio, magari la notorietà
chissà
povere cose che durano come una bolla di sapone
eppure mi affascinano. Tu come padre continui a chiamarmi ma io
continuo a fuggire, voglioso di inebriarmi nelle cose.
· Padre santo, come è triste non essere ascoltato
dal proprio figlio! Ma come posso pretenderlo se io stesso non
ascolto Te, Padre eterno? Concedimi, la grazia di sentirmi figlio,
fammi provare la tua carezza, sollevami alla tua guancia. Sai
che sono duro a convertirmi, che, chiamato a guardare in alto,
non voglio sollevare lo sguardo alle cose celesti. Ma non abbandonarmi,
Padre mio, non farmi sperimentare le conseguenze della mia stoltezza,
non darmi ciò che merito, sei Dio e non un uomo, dammi
la tua misericordia, trattami ancora da figlio amato.
(Momento di contemplazione - Immaginiamo il Padre che si china
su di noi - restiamo in silenzio tra le sue braccia)
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11:1-4)
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando
ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci
a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".
Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci
ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e
non ci indurre in tentazione".
A COLLOQUIO CON GESU'
· Gesù, Tu ci hai insegnato a chiamare Dio col
nome di Padre, ci hai invitato a rivolgerci a Lui con affetto
filiale; così facendo, hai dato ad ogni padre terreno un
modello perfetto: il Padre tuo!
Che Padre santo, previdente e buono! Egli, dice la Genesi, dopo
aver preparato per le sue creature un paradiso di delizie, si
accompagnava a loro sul calar della sera, conversando confidenzialmente,
educandole, facendo sentire loro il suo amore, la sua tenerezza,
mettendole in guardia circa i pericoli che avrebbero affrontato
per crescere, per affermare la loro volontà e fare scelte
di valore
· E ci inviti a rivolgerci a questo Padre sapiente, tenero
e buono, dicendo: Padre, sia santificato il tuo nome: sia lodato,
benedetto, amato da tutti gli uomini; si compia la sua volontà
in terra come si compie in cielo, perché è volontà
di bene per noi Suoi figli; al Padre, come bimbi affamati, ci
insegni a chiedere il pane quotidiano per l'anima, per il cuore,
per il corpo, soprattutto il pane del cuore, che tanto difficilmente
riusciamo a spezzarci quando siamo pieni solo di rabbia, di rancore,
di suscettibilità. E ci dici di chiedere il perdono dei
peccati, ma ci dai anche la condizione: come noi li rimettiamo
ai nostri debitori. In questa maniera ci insegni a mettere alla
base delle nostre relazioni la capacità di perdono immediato,
un perdono che non lascia barriere di diffidenza tra fratelli,
ma alza braccia dilatate dalla misericordia, capaci di abbracciare
anche fratelli grossi di infedeltà, di ingratitudine, di
insensibilità, facendoci capire che "la misura dell'amore
è amare senza misura".
· Un'altra prova di comprensione e di complicità
con noi ce la dai quando ci consigli di chiedere al Padre di non
sottoporci a prove più grandi delle nostre possibilità,
di trattarci con misericordiosa compassione, come figli fragili,
deboli, ma teneramente amati, figli che Lui ama tenere sul suo
Cuore di tenera Madre. Grazie, Gesù, per averci educato
ad un rapporto filiale e confidente con il Padre Tuo e Padre nostro.
· Padre buono, ti chiediamo di amare i nostri papà,
di assisterli, di scusarli se non sanno imitarTi noi ti preghiamo,
Padre.
· Per i papà più irresponsabili, che abbandonano
i loro figli accecati dall'egoismo " "
· Per i papà più preoccupati del pane materiale
che di quello affettivo e spirituale " "
· Per i papà che non sanno dialogare con i figli
e non li preparano alle loro scelte " "
· Per i papà che non fanno la volontà di
Dio, ma si ribellano scandalizzando i loro figli "
· Per i papà che non sanno perdonare, costringendo
Dio ad usare con loro la giustizia
invece della misericordia. " "
· Per i papà che si impegnano ad imitare il Padre
celeste nell'assolvere alla loro missione "
Dalla lettera di S. Paolo Ap. agli Efesini (Ef 3:14-21)
Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal
quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome,
perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria,
di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore.
Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così,
radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere
con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza
e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa
ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza
di Dio.
A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto
possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già
opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.
A COLLOQUIO CON LO SPIRITO SANTO
Spirito di Dio, scendi su di noi (bis)
Guidaci, Spirito, salvaci, formaci!
Spirito di Dio, scendi su di noi (bis)
Rendici docili, umili, semplici!
Spirito di Dio, scendi su di noi (bis)
Suscita vergini, donaci apostoli!
Spirito di Dio, scendi su di noi (bis)
Libera i poveri, dà pace ai popoli!
· Spirito del Padre e del Figlio, Spirito di preghiera
che hai parlato per mezzo di Paolo, insegna anche noi a piegare
le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità
nei cieli e sulla terra prende nome. Facci capire che nessuno
potrebbe essere padre se non gli fosse concesso dal Padre per
eccellenza e aiutaci ad accogliere la paternità con senso
di gratitudine e di responsabilità. Ti preghiamo, rafforzaci
potentemente nello spirito del Padre, perché possiamo imitarlo
e dare ai figli lo stesso amore che Lui vuole comunicare loro
per nostro mezzo; rendici canali della sua tenerezza, delle sue
premure, delle sue sollecitudini; insegnaci a parlare con i figli
secondo la saggezza di cui Tu, Spirito Santo, sei depositario.
· Aiutaci a penetrare nel Cuore di Gesù, che è
il Cuore umano del Padre, per scandagliarne l'ampiezza, la lunghezza,
la profondità per essere permeati dallo stesso amore. Solo
così, Spirito di Dio, noi potremo assolvere alla nostra
missione di padri, che altrimenti è per noi un compito
troppo grande. Siamo troppo piccoli per fare cose così
sublimi. Infondi in noi la pienezza dei Tuoi santi doni, perché
così corredati possiamo agire secondo la vocazione santa
a cui siamo stati chiamati.
(Raccogliamoci davanti a Gesù realmente presente nell'ostia
santa e formuliamo una preghiera spontanea per il nostro papà.
Poi, se vogliamo la esprimiamo)
· Ad ogni invocazione rispondiamo: Padre santo, ascoltaci
ed esaudiscici.
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DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
Brani tratti dal libro "Per imparare ad essere padri e madri"
Suppongo figlio mio che al ricevere la nomina di superiore sarai
preso dal panico; io ti prego di non temere, prega e consigliati
in ogni cosa con il buon Gesù, chiedigli il suo aiuto e
vedrai che Lui starà vicino a te e ti aiuterà a
disimpegnare il tuo compito, cerca di amare i figli e sii per
loro tutto carità. Ricorda che il superiore si deve far
amare se vuol essere ubbidito, chi non s'impegna a conquistare
il cuore dei figli, accontentandosi di vigilare, comandare, riprendere
e castigare, non sarà mai un buon padre ma un duro padrone.
Il buon Gesù si serve sempre della mansuetudine e della
bontà per conquistare i cuori e portarli al suo Dio.
Devi anche ricordare sempre che la carità produce l'unione
dei cuori, la docilità delle volontà, la pace dell'anima,
il sostegno reciproco, la fedeltà e la soddisfazione di
tutti i membri di una Comunità (famiglia), fa nascere lo
spirito filiale, il rispetto, la confidenza e l'amore al superiore;
e nel superiore produce sensibilità, sollecitudine e tenerezza
di vero padre.
Un padre ha piacere di vedere i suoi figli accanto a sé,
previene le loro necessità ed è sempre disposto
a soccorrere, a educare i suoi figli alla pietà, al rispetto
delle regole familiari e a tutte le virtù del loro stato.
Ogni superiore, madre o padre deve considerarsi al posto di Dio
Figli miei, non voglio che ciò che dico causi in voi timore
o vigliaccheria, se Gesù un giorno vi chiede il difficile
compito della responsabilità di una comunità dicendovi:
"Pasci le mie pecorelle, io te le affido", accettate
l'incarico per obbedienza e Lui vi aiuterà. Però
dovete amare i figli anche se sono pieni di imperfezioni, perché
ricoprite l'incarico di padre. Gesù ha detto a queste anime:
"Figli miei, io non posso vivere con voi visibilmente, ma
questo padre mi sostituirà. Rivolgetevi a lui e amatelo".
E loro vengono pieni di confidenza e voi pure dovete amarli come
figli senza dimenticare neanche un momento che rivestite il ruolo
di padre. Essi hanno lasciato le loro madri terrene per amor mio,
privandosi delle carezze materne. Dovete anche ricordare che questi
figli vi sono stati affidati perché li aiutiate e diventare
santi.
Allontanate dalle nostre case la parola "Superiore per usare
quella di "Madre/Padre"
Inoltre piace molto a Gesù vedere che coloro che sono stati
costituiti in autorità devono allontanare dalle nostre
case la parola "Superiore" e usare quella di "Madre/Padre",
perché se si considerano superiori difficilmente assolveranno
al compito che è stato loro affidato, che è quello
di portare a Lui le anime che sono state affidate.
Ci sono superiori che mettono tutto il loro impegno a gestire
le cose temporali dimenticando la carità e il profitto
spirituale delle anime loro affidate; ce ne sono altri che ritenendosi
più spirituali o mistici, mettono tutto il loro impegno
nelle cose spirituali trascurando i bisogni temporali e non si
prendono cura neanche degli ammalati e così sono sempre
inquiete per lo stato di coscienza dei figli trascurando loro
stessi la carità.
Ci sono anche di quelli che, con falsa umiltà, annullano
le energie che Gesù ha dato loro, per cui non arriva mai
per loro il momento di operare o di parlare, con frequenza dicono
che quel figlio manca molto alla carità però chi
si azzarda a dirgli niente? hanno paura di essere troppo duri.
Altri superiori vedendosi pieni di difetti pensano: "Come
faccio a correggere quel fratello se io ho più difetti
di lui?" Altri non esercitano la correzione fraterna perché
dicono: "Io mi conosco e so che posso eccedere!" Altri
ancora si sentono tagliare le ali, oppressi da una grande timidezza
della quale non sanno darsi ragione e non si accorgono che quella
timidezza nasce da un orgoglio raffinato. I figli li amano, li
venerano e per non cessare di essere i loro idoli si mostrano
indulgenti, anche nei casi in cui si dovrebbe usare severità,
così per salvare la loro popolarità sacrificano
il dovere e per possedere i cuori, aprono la porta agli abusi.
La vera madre, il vero padre, abbraccia tutto, si prende cura
di tutto, vigila e si sacrifica per le anime dei suoi figli, fortificandole
con l'amore di Gesù. Lei sa che l'incarico non l'ha trasformata
in creatura nuova, per cui non ha smesso di essere miserabile,
per cui non si scandalizza dei difetti dei figli, ciò nonostante
vigila su di loro con amore.
· Terminiamo questa preghiera invocando l'intercessione
di S. Giuseppe, che, avendo assolto de- gnamente alla sua missione
di padre di Gesù e di custode di Maria è protettore
delle famiglie:
Insieme: A te, beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo
e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, con quello della tua
santissima sposa.
Per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all'Immacolata
Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti
al fanciullo Gesù, guarda, te ne preghiamo, con occhio
benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò
col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto soccorri i nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole
di Gesù Cristo; allontana da noi, o padre amatissimo, gli
errori e i vizi che ammorbano il mondo; assistici propizio dal
cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo
protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata
vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa
Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità
e concedi a ciascuno di noi la tua protezione, affinché
sul tuo esempio e con il tuo aiuto possiamo virtuosamente vivere,
piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen
PREGHIERA LITANICA IN ONORE DI S. GIUSEPPE
S. Giuseppe, padre putativo di Gesù intercedi per noi
S. Giuseppe, che seguendo il consiglio dell'angelo prendesti Maria
come tua sposa " "
S. Giuseppe, che. obbediente all'autorità, ti recasti con
Maria a Betlemme " "
S. Giuseppe, che assistesti alla nascita verginale del Figlio
di Dio " "
S. Giuseppe, che vedesti scendere dal cielo gli angeli a onorare
il Bimbo Gesù " "
S. Giuseppe, che accogliesti l'umile omaggio dei pastori "
"
S. Giuseppe, che insieme a Maria presentasti il Bambino al tempio
" "
S. Giuseppe, che fosti testimone dell'ossequio dei re della terra
al Re dei cieli " "
S. Giuseppe, che salvasti il Bambino Gesù dalla persecuzione
di Erode " "
S. Giuseppe, che provvedesti con il lavoro onesto alla tua santa
famiglia " "
S. Giuseppe, che, avendo perso Gesù, angosciato lo cercasti
e lo ritrovasti al Tempio " "
S. Giuseppe, che educasti Gesù e lo vedesti crescere in
età, sapienza e grazia " "
S. Giuseppe, che moristi santamente, assistito da Gesù
e da Maria " "
S. Giuseppe, modello di uomo nuovo " "
S. Giuseppe, che vivesti sotto l'azione costante dello Spirito
" "
S. Giuseppe, che ornasti il tuo cuore di tutte le qualità
dell'amore " "
S. Giuseppe, che esercitasti in modo eroico le virtù della
fede, della speranza e della carità "
S. Giuseppe, che fosti uomo prudente, giusto, forte, temperante
" " Agnello di Dio, che fosti obbediente a Giuseppe
ascoltaci
Agnello di Dio, che amasti Giuseppe come figlio affettuoso esaudiscici
Agnello di Dio che assistesti Giuseppe con la tua grazia in vita
e in morte abbi pietà di noi
Preghiamo. O Dio, che hai voluto affidarci alla custodia premurosa
di S. Giuseppe, per sua intercessione concedi a noi di corrispondere
con perseveranza alla tua divina chiamata e dona alla nostra famiglia
di vivere santamente come la famiglia di Nazaret, assistila nelle
necessità temporali e spirituali, difendila dai pericoli,
affinché i nostri figli possano crescere in età,
sapienza e grazia come Gesù. Per Cristo nostro Signore,
Amen.
Canto eucaristico: Davanti al Re, c'inchiniamo insieme, per adorarlo
con tutto il cuor.
Verso di Lui eleviamo insiem canti di gloria al nostro Re dei
re. (bis)
Dio sia benedetto