VERSO LA LUCE Anna Pelle
Dopo che si è vissuti una vita spirituale molto marginale,
lontani dalla grazia divina, però convinti di essere nel
giusto e sentendosi delle vittime sacrificate ingiustamente dalla
società, ci armiamo di quella corazza egoistica e affrontiamo
il mondo con un'audacia colma di ignoranza, che rafforza in noi
la convinzione che tutto ci sia dovuto, in quanto debitori per
tutto ciò che la vita ci ha negato, ma che, secondo noi,
siamo in diritto ad avere.
Ciò è motivo di insoddisfazione e tristezza, che
a sua volta genera un'apatia comatosa che non ci permette di vedere
e godere tutte le bellezze del creato, restiamo immobili ed insensibili
ad aspettare che siano gli altri a fare per noi.
Gli anni della giovinezza, con tutti i loro ardori, sono lontani
e ormai dei tiepidi ricordi annebbiati dal tempo, per cui la sensazione
di vuoto è sempre più forte e lacerante. Il tempo
inesorabilmente passa, è un tiranno che non ha pietà
delle nostre debolezze, non torna in dietro, scava sempre più
in profondità quei solchi aridi da noi tracciati, tutto
sembra perduto e inutile.
Se per qualche attimo prendiamo coscienza della nostra povertà
spirituale, ci ripromettiamo di correggerci, ma questo nostro
proposito viene vanificato alla prima difficoltà.
Il cammino da fare è lungo e doloroso, trovare la forza
e il coraggio di riconoscere e ammettere le nostre debolezze non
è semplice.
Si sente parlare di persone che hanno ricevuto grazie e doni divini,
ci si domanda, nel nostro intimo, come sia possibile che ciò
accada sempre agli altri, noi solo spettatori, esclusi, sempre
alla ricerca di fatti eclatanti, tali da permettere di cambiare
la nostra vita.
Se siamo arrivati a capire questo vuoto che è in noi, è
già segno che un cambiamento sta avvenendo, ci incammineremo
su quella strada dove in lontananza si intravede se pur ancora
non nitida, l'unica Luce vera, quella divina, per abbracciarla
e rivestirsi di essa e con essa vivere.
Saper trovare la forza di riconoscere i nostri difetti, è
una grande prova d'amore e rispetto rivolta a noi e al prossimo.
Cammineremo da prima barcollanti con passo incerto, ma una volta
avviati si acquisterà sicurezza, il nostro passo diventerà
fermo e deciso, troveremo la forza di affrontare le prove e sofferenze
con un animo più sereno, tornando così in noi la
gioia e il buon umore, che ci permetterà di apprezzare
quale grande dono sia la vita.
Ringraziare Dio di avercela donata diventerà per noi una
necessità di cui non sapremo più fare a meno, offrire
a Lui ogni giorno serenamente le nostre pene sarà motivo
di crescita; dando questo nuovo senso alla nostra vita, avremo
quella carica di luce e amore spirituale, da noi tanto cercato,
ma introvabile nelle cose materiali e terrene; subentrerà
in noi con naturalezza il desiderio di seguire e rispettare quello
che è il motto dell'Amore Misericordioso, che ci dice di
fare "Tutto e solo per amore".
MESSAGGIO DI MEDUGORJE 25 FEBBRAIO 2003
Cari figli,
anche oggi vi invito a pregare e a digiunare per la pace. Come
vi ho già detto, anche adesso vi ripeto, figlioli, solo
con la preghiera e il digiuno anche le guerre possono essere fermate.
La pace è un dono prezioso di Dio. Cercate, chiedete e
la riceverete. Parlate della pace e portate la pace nei vostri
cuori.
Abbiatene cura come di un fiore che ha bisogno di acqua, tenerezza
e luce. Siate coloro che portano la pace agli altri. Io sono con
voi e intercedo per tutti voi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata