FALSI IDOLI Anna Pelle
In qualsiasi momento della nostra vita ci può capitare
che il nostro animo si senta smarrito, incerto, tanto da essere
inquieti e sentire in noi un vuoto esistenziale, che ci trascina
in un baratro di disperazione, dove non ci sembra di avere possibilità
di salvezza. Corriamo allora il rischio di aggrapparci a falsi
idoli che il nostro tempo e la società ci mostra con tanta
facilità e leggerezza e noi non siamo in grado di capire
il pericolo che si sta correndo. Ci lasciamo ingannare allora
da quei falsi idoli tanto forte è in noi il desiderio di
liberarci dalla dolorosa sensazione che ci toglie la voglia di
vivere, svuotati come siamo di ogni energia vitale.
Come naufraghi ci aggrappiamo all'appiglio che abbiamo troviamo,
pur di galleggiare nel tempestoso mare della vita, non ci rendiamo
conto che stiamo sprofondando nel più profondo degli abissi.
Siamo così ottusi da non capire il male che ci stiamo facendo:
arriviamo a desiderare cose superflue e di nessun valore o merito
specifico, atte solo ad impoverire la nostra personalità
e il nostro animo. Con facilità ricorriamo all'alcool,
entrando in quel circolo vizioso che non risolve nulla, anzi ci
impoverisce sempre di più, per non parlare poi dei più
deboli che entrano nel tunnel della droga, dove si ha quella superficiale
felicità che porterà solo alla morte dell'anima
e spesso, troppo tardi per capire, anche a quella del corpo.
Potrebbe anche succedere di aggrapparci a persone sbagliate, che
noi vediamo con occhi ingenui, ci sembrano eccezionali, forti,
impeccabili
., siamo pieni di ammirazione nei loro confronti
e perdiamo la capacità di distinguere il bene dal male,
cosicché ci possiamo trovare in situazioni pericolose e
dubbie. Tali persone, voglio sperare inconsciamente, prendono
il sopravvento su di noi che, come automi ci lasciamo guidare,
privi di ogni volontà: automaticamente li deleghiamo a
gestire la nostra vita, inconsapevoli del male che ci stiamo facendo.
Queste persone, spesso avide di successo, godono al piacere di
sottomettere ai loro voleri esseri fragili o malati e perciò
facilmente plagiabili. Da parte nostra li innalziamo sempre più,
tanto da farli sentire importanti, facendo di tutto pur di assecondarli
e imitarli: diventano per noi un idolo che emana una luce abbagliante,
un faro che emette una falsa luce. La nostra volontà viene
annullata, dentro di noi prevale un triste sconforto che non ci
fa vedere via di uscita: si è smarrita la strada, manca
quella luce divina che abbiamo allontanato.
Questa situazione, per chi l'ha vissuta e la vive, è terribile,
non ci si rende conto di quanto abbiamo delegato agli altri la
gestione della nostra vita e si vive senza vivere, annullandosi
sempre più, indottrinati quotidianamente dall'incapacità
e nullità, quindi incapaci di essere.
Ma può avvenire il grande miracolo e allora si riesce a
liberarsi da questo meccanismo: è come se all'improvviso
si riacquistasse la vista, rendendoci conto dello stato in cui
eravamo piombati. Una volta presa coscienza di ciò, è
molto doloroso venirne fuori e poter ritrovare la propria personalità
e sicurezza, già fragile di per sé; il decorso di
"disintossicazione dalla dipendenza, sia pure dalle persone,
è doloroso. Esse dapprima non ci capiranno e non accetteranno
il nuovo atteggiamento, che toglie loro la forza che avevano prima
su di noi, mentre noi, pur avendo ancora momenti di incertezza,
torneremo a vivere la nostra vita con tante difficoltà,
ma serenamente.
Abbiamo capito finalmente che la vita è un continuo esame,
con sempre più materie da studiare, ma è un dono
di Dio, unico e prezioso, e va dedicata solo a Lui, seguendo i
suoi comandamenti, vivendo con serenità le avversità
ma non più con tanta sofferenza.
Basta confidare in Lui, Grande e Misericordioso, che non abbandona
mai i suoi figli.