I DIECI COMANDAMENTI
Età dai 6 – 7 anni
“Io sono il Signore Dio tuo”.
7° Comandamento
Non rubare.
OBIETTIVI:
- Far conoscere ai bambini il settimo comandamento.
- Far intuire ai bambini il rispetto delle cose altrui e stimolarli ad accontentarsi di quello che hanno.
- Inculcare nei bimbi il senso dell’onestà e della rettitudine, allontanarli dal pericolo di bruciare l’esistenza per la smania di possedere.
Esposizione:
Ci sono bambini capricciosi che vogliono tutto quello che vedono: dolci, giocattoli, colori, vestiti… Non siete voi, vero?
Il peggio è che le prendono quelle cose anche se sono di altri bambini o di altre persone!
Dio, nel 7° comandamento ci dice che questo non si può fare e non si deve fare.
Se un altro bambino prende le cose nostre ci piace? Sicuramente no! E allora neanche noi dobbiamo prendere le cose degli altri.
Se un bambino ha un giocattolo più bello del nostro possiamo giocarci insieme e anche noi possiamo far giocare lui col nostro giocattolo, ma non possiamo prenderglielo né con la prepotenza, né di nascosto. Chi lo fa ruba e perciò manca al settimo comandamento.
Dobbiamo accontentarci delle cose che abbiamo ed essere felici che gli altri abbiano cose più belle di quelle che abbiamo noi.
E’ bello, invece, essere generosi: se ad un nostro amichetto/a piace qualcosa che abbiamo noi, possiamo regalargliela, ricordando però che “Cosa donata non torna in dietro”, perciò non dobbiamo richiedergliela.
Molti bambini, che non sanno ancora cosa dice il Signore, fanno tanti capricci: vogliono le cose che vedono agli altri e strepitano, strillano, si buttano a terra per ottenerle…
Non è mai capitato a voi, vero?
I loro angeli custodi si coprono il volto, perché non vogliono vedere queste cose così brutte!
Anche se le cose che ci piacciono stanno in casa nostra, ma la mamma ha detto di non prenderle per qualche giusto motivo, non è bene prenderle di nascosto, ma se qualche volta lo facciamo, dobbiamo subito dirlo alla mamma.
Qualche bambino disobbediente si è messo nei guai per fare cose proibite, e poi l’hanno dovuto portare in ospedale!
Quando ci viene il desiderio di qualcosa che non abbiamo o che la mamma ci proibisce, di prenderla, possiamo parlarne al nostro angelo custode e dirgli che porti quella bella rinuncia a Dio come un bel fiore nato nel nostro cuore.
Soprattutto non prendere mai soldi, perché possono essere necessari ai genitori per comprare le cose di cui la famiglia ha bisogno, mentre noi li spenderemmo per capricci inutili e forse dannosi.
Il settimo comandamento ci ordina di rispettare le cose altrui, di non rubargliele, di trattare con cura anche le cose nostre, perché chi ce le ha date ha fatto un sacrificio per potercele comprare, ma se gli altri ce le chiedono oppure se vediamo un bambino povero, possiamo anche regalargli un nostro giocattolo perché anche lui sia felice.
In questo caso Gesù sorriderà e il nostro cuore diventerà felice.
Esercizi:
- Disegna i bambini che vanno a passeggio con papà senza fare capricci.
- Leggi questa bella storia e impara anche tu a fare del bene ai poverelli:
Era una fredda giornata di novembre. Il vento spazzava la terra indurita dal gelo. Gli alberi dondolavano i rami nudi contro un cielo bianco. Forse nevicherà - si disse San Martino, avvolgendosi nel suo caldo mantello. E, saltato a cavallo, si avviò. Canticchiava allegramente, quando a un tratto scorse un mendicante tutto lacero. Il poveretto cercava di ripararsi dietro a una grossa pietra e intanto tendeva la sua mano scarna: “Pietà di me, signore. Ho freddo e fame”.
San Martino, impietosito, si fermò. - Fratello, - disse - mi dispiace, ma non ho che poco denaro da darti; e tu hai tanto freddo... Aspetta. Infine io ho un bel vestito pesante... Ti posso dare la metà del mio mantello. Con la spada tagliò in due il mantello e disse: - Prendi.
Il mendicante non sapeva come ringraziare; i suoi occhi brillavano di lacrime. San Martino, felice della buona azione, spronò il cavallo e continuò il suo cammino. Ora il freddo si accaniva contro di lui e lo faceva rabbrividire a ogni istante. Ma ecco, il cielo si squarciò, grandi laghi azzurri apparvero, e in mezzo venne a splendervi un magnifico sole.
San Martino si guardò intorno. Quasi non riconosceva più quei luoghi. - Se gli alberi fossero fioriti - osservava - si direbbe che siamo in primavera. Forse il Signore pensa ai tanti poveri che non hanno da coprirsi. Non immaginava, il santo cavaliere, che quel calduccio era stato mandato da Dio proprio per lui: per ricompensarlo. (G. Fanciulli)
- Disegna San Martino e il poverello.
- Disegnare una bella cornice e scriverci il sesto comandamento: