Cara suor Rifugio,
sono Claudia. Rubo un attimo di tempo alle faccende domestiche per scriverti, immaginandomi di guardarti negli occhi e di averti qui vicino. Le cose che voglio dirti sono tante, non so se riuscirò a racimolare tutte le idee senza scrivere un papiro.
La nostra esperienza a Collevalenza è stata un momento importante: la nostra coppia da sempre viveva una grossa sofferenza, un divorzio spirituale… L'ho sentito chiamare così da voi.
La diversa cultura, due famiglie di provenienza diverse per tradizione e per l'educazione data ai figli e il legame con gli stessi, ma anche diversissime personalità, hanno reso il nostro rapporto sempre molto difficile. Ma soprattutto, in quest'ultimo anno e mezzo, una forte insoddisfazione di mio marito nel lavoro, ha minato il nostro legame: i valori che respirava erano i soldi, la carriera, l'essere in prima linea. Lui affianca, nella loro crescita commerciale, i nuovi ragazzi assunti dall'agenzia.
So che lui non mi ha mai tradita, ma ci sono stati momenti in cui siamo stati tanto lontani, momenti in cui l'insoddisfazione professionale, un titolare che giocava sull'ambizione di mio marito, nuovi incontri, ma soprattutto una moglie a casa, sola tutto il giorno, che gli rovesciava addosso la sera tutti i problemi, l'hanno fatto entrare in una crisi profonda. Un giorno, nel pianto e nello sconforto, mi ha detto che non mi amava più.
Ti lascio immaginare quello che ho provato, la solitudine che mi ha invasa, la disperazione. E non poter parlare con nessuno…. Ad oggi i miei genitori non sanno quello che è successo, solo mio fratello ne è al corrente e mi è stato di grande aiuto.
Poi un caro amico l'ha condotto a Collevalenza, dove ha avuto un colloquio con Padre Domenico e poi gli è stato molto vicino fino ai giorni in cui ci siamo visti alla Casa del Pellegrino.
Ricordo che prima di partire per l'Umbria, mi ha abbracciata forte: in cuor suo lui stesso aveva la speranza di ritrovarsi. Ancora adesso sono convinta che io posso aiutarlo se lui lo vuole, ma la sua guarigione viene da dentro al suo cuore e dalla sua mente. Quando starà meglio con se stesso, potrà guardarmi nuovamente con gli occhi di un tempo.
Durante l'Incontro Coniugale abbiamo avuto un dialogo di grosso spessore, porto nel cuore le cose che ci siamo dette. Dopo tanto piangere, tanta sofferenza, ma anche tanta preghiera, ho letto nella sua lettera parole d'amore, in cui mi confessa di provare per me un sentimento profondo, che però il suo grosso malessere interiore gli avevano fatto perdere di vista.
Il Signore mi ha aiutata ad avere pazienza, ma ha soprattutto operato nel suo cuore. Nei giorni in cui ti scrivo, mio marito è in trattativa per cambiare sede di lavoro. Per lui significherebbe riprendere in mano se stesso: ultimamente mi chiede di non abbandonarlo proprio ora, di avere pazienza, di essere forte, più forte di lui che è un po' accecato dall'ambizione.
Cara Suor Rifugio, prega anche tu per lui, per noi. Raccomandaci al Signore affinché ci tenga uniti; abbiamo tre bambini piccoli e tanti progetti da realizzare. E ti prego di farci sapere se e quando ci saranno degli Incontri a Collevalenza o dei momenti da poter condividere con altre coppie. Grazie per l'esperienza che abbiamo potuto fare, grazie per la disponibilità di tutti, per il cuore dedicato, per i consigli, per la promessa di matrimonio rinnovata. Quest'ultima per mio marito è stata la parte più bella: so che c'è molto da fare e che il nostro rapporto ha bisogno di tanta preghiera e fiducia reciproca. So che il nostro legame è ancora fragile, va riparato, protetto, alimentato… ma a volte penso che Dio abbia scelto questa strada per unirci di più, per farci riprovare emozioni perse, intimità, voglia di stare insieme.
Un abbraccio forte e a presto. Claudia
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