Carissimi, vi mando questo articolo di Costanza Miriano, una giornalista cattolica. È una preghiera che penso rappresenti tutte noi mamme-donne-lavoratrici che cercano anche di essere figlie di Dio sempre. Barbara
TE DEUM LAUDAMUS PER TUTTE LE VOLTE CHE NON FUNZIONO
DI COSTANZA MIRIANO
Dio, ti ringrazio per tutte le volte in cui quest’anno che è passato non ho funzionato. Per quando sono stata di cattivo umore, offesa, triste, arrabbiata, inadeguata, malevola. Ti ringrazio perché non è stato un caso, una malaugurata coincidenza o un inciampo. Il problema è che io proprio non funziono bene. Ho un difetto di fabbricazione, qualcosa all’origine, ma ormai, come dice mio marito, mi è scaduta la garanzia, e dovrò vedere di combinare qualcosa lo stesso, con quello che ho. Dovrò cucinare con quello che c’è in frigo, e vedere di tirarne fuori un piatto decente.
Ti ringrazio perché il mio non funzionare mi ricorda cosa vuol dire che tu sei il Salvatore. Vuol dire che tu non sei una ciliegina sulla mia torta, ma sei proprio la torta, colui che ci fa vivere, essere felici. Ti ringrazio perché ho atteso questo Natale al grido di “arrivano i nostri”, come chi sta sull’orlo di un precipizio, ed ha bisogno, un bisogno vero e vitale di essere salvato.
Ti ringrazio per le mie fisse, le mie ossessioni, le mie stramberie. Ti ringrazio per i pensieri bassi, stupidi, inutili che il mio mondo interiore produce a ciclo continuo (ne ho anche da esportare, se a qualcuno dovessero difettare). Ti ringrazio perché mi costringono a distogliere lo sguardo da me stessa, e a fissarlo su di te, se non voglio morire di disgusto. Ti ringrazio per le emozioni incontrollabili e pazze che ogni tanto vorrebbero prendere il comando della barca, e ti ringrazio perché solo con te – con quel po’ di preghiera che riesco ad accozzare, col tuo stesso corpo al quale mi aggrappo ogni giorno a Messa come a una scialuppa – riesco sgangheratamente a mantenermi quasi decentemente fedele al piccolo posto di combattimento che mi hai assegnato. Ti ringrazio anche per tutte le qualità che mi hai dato, per le munizioni da spendere in battaglia, e ti ringrazio per avermele date così bene impastate ai difetti che non posso guardare le une senza vedere gli altri.
Ti ringrazio perché quando il mio limite non lo vedo permetti che qualcuno me lo faccia notare (il mio padre spirituale dice: «Se qualcuno è arrabbiato con te, e comincia a gridarti contro, chiedigli di aspettare un attimo, corri a prendere un registratore e prendi nota: ti sta facendo la grazia di mostrarti come sei realmente»), e sempre più desidero mettere lo sguardo su di te, unica vera bellezza. Ti ringrazio perché quando non ho la grazia di vedere il mio peccato, perché quella è la vera grazia, mi mandi oltre alle vibrate proteste di chi è arrabbiato con me, anche sempre qualche tuo figlio prediletto che mi corregge fraternamente, e che prega per la mia conversione, mettendo in moto la comunione dei santi, al grido di battaglia «al mio via, scatenate il paradiso» (copyright della mia amica Elisabetta).
Ti ringrazio perché la vita è insostenibile senza di te, è troppo difficile la fedeltà totale, la dedizione leale e incondizionata al proprio posto in trincea, così che o si cerca di imbucarsi, di nascondersi dietro un cespuglio lasciando che sia qualcun altro a fare la nostra parte, o bisogna appoggiarsi a te a peso morto. Ti ringrazio perché l’insostenibilità della vita e la nostra inadeguatezza ci costringono a fare memoria di te, a chiederci chi è che può rispondere al nostro desiderio, chi finalmente può colmare tutte le nostre attese, la nostra sete ardente.
A volte mi dicono “che bello avere una fede come la tua” e io un po’ mi vergogno un po’ mi spavento, perché io non so se davvero la mia sia fede, e mi sento come quando dai un’impressione troppo buona di te (per esempio come quando all’esame prendevi un voto più alto di quello che meritassi, probabilmente perché ti avevano fatto una domanda esattamente sulle sole due cose che sapevi, avendole casualmente ripassate la notte prima). Il fatto è che io non so se ho fede, ma ho bisogno, pretendo che tu, Dio, sia davvero mio Padre, che mi ami come dice il Vangelo.
Non potrei vivere se le cose non stessero così, e se ho bisogno di te, è proprio perché senza non funziono. Quando non funziono, quando vedo la struttura di male che c’è in me anche quando non collaboro attivamente col peccato, quando vedo la mia natura doppia, il male e il bene, ne cerco le ragioni, perché dello stare bene non abbiamo bisogno di chiederci nulla. E quando cerco le ragioni, è sempre a te che mi trovo costretta a volgere lo sguardo. La struttura di male che c’è in me mi mostra chiaramente il bisogno vitale, imprescindibile, di essere redenta.
Il senso della fede è avere un rapporto vero e personale con te, perdere la nostra vita, sgangherata pazza e malfunzionante, per cominciare a vivere la tua, e così realizzare la meravigliosa felice somiglianza per la quale ci hai pensati, creati. È arrivare a un rapporto vero, totalizzante, radicale, senza calcoli, con te. Solo allora saremo credibili, e qualcuno si fiderà di noi, e magari ci verrà anche un po’ dietro. E così potremo oltre ad amarti anche magari farti amare da qualcuno.
Ai partecipanti al 92° Incontro Coniugale
Oggi siete qui perché avete risposto generosamente alla chiamata che il Signore Gesù vi ha fatto di approfondire il vostro matrimonio sotto la lente di ingrandimento dell’Amore di Dio che vi scelti ed uniti.
Preghiamo per voi e chiediamo alla nostra Madre Speranza di Gesù, che presto sarà dichiarata beata, di intercedere sulle vostre famiglie, sul vostro amore coniugale, affinché diventi un amore misericordioso, un amore capace di amare come Dio ama noi.
La Madre Speranza ci ha lasciato questo bellissimo messaggio affidatole dal Buon Gesù e che trasmettiamo a voi:
“Io voglio che gli uomini mi conoscano non come un Padre offeso per le ingratitudini dei suoi figli, ma come un Padre pieno di bontà, che cerca con tutti i mezzi di confortare, aiutare e far felici i suoi figli e che li segue e li cerca con un amore instancabile, come se Lui non potesse essere felice senza di loro”.
Con affetto il gruppo ALAM 1 di Roma e la Comunità d’Amore
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In questo Incontro Coniugale incontrerete Gesù, presente lì con voi, quello stesso Gesù che vi ha uniti nel giorno del vostro matrimonio e che vuole tenervi sempre uniti a Lui e tra di voi. E’ contento che voi siete venuti a rispondere a questa sua chiamata e vi invita a seguirlo. Certo non sarà facile ma anche se sarà faticoso, vi assicuro che porterà ogni bene per voi, nella vostra coppia. Il suo grande Amore inonderà i vostri cuori e la Sua luce illuminerà la vostra vita, come è accaduto a me. Non scoraggiatevi mai, andate sempre avanti in questo cammino verso Gesù; non guardate più in dietro, “le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove”. Affidatevi nelle mani di Dio e mettetevi sotto la protezione materna di Maria: è Lei che vi porta dal Figlio suo Gesù.
Tantissimi auguri e buon Incontro. Un abbraccio affettuoso all’instancabile Suor Rifugio.
Teresa Ciardiello (Comunità di Succivo)
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Incontro: dono offerto nel segno dell’amore e dell’amicizia.
Cari amici, il Signore si è messo sulla strada dell’uomo per farsi conoscere; come fece con i pescatori di Galilea, così ha fatto con noi. Anche se siamo a volte figli ribelli, Lui è sempre lì, attento alle nostre richieste, attento che le nostre fondamenta fragili non vacillino o crollino.
Preghiamo lo Spirito Santo che possiate essere sempre luce e faro per ogni coppia.
A tutte voi, coppie partecipanti giunga un fervido grazie per aver accettato a partecipare e conoscere questa esperienza unica e nuova. Speriamo che da questo Incontro usciate rafforzati nei valori di vita matrimoniale e spirituale come successe a noi tantissimi anni fa.
Auguri Sergio e Rossana
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“La libertà fiorisce quando ci allontaniamo dal giogo del peccato, che annebbia le nostre percezioni e indebolisce la nostra determinazione e vede la fonte della nostra felicità definitiva in Lui, che è Amore infinito, libertà infinita, vita senza fine. Nella sua volontà vi è la nostra pace”. Benedetto XVI
Caterina Civita
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All’equipe e ai partecipanti. Preghiamo lo Spirito Santo affinché illumini le menti con i suoi doni ed apra i cuori alla fede, speranza e carità.
Franca Belella.
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Care coppie, entrate convinti nel programma che Dio ha su di voi e, docili al suo messaggio, siate pronti ad affrontare insieme le difficoltà della vita, tenendovi per mano e non mollando mai la presa. L’Amore farà il resto. Abbiate fiducia in Dio e nella vita. Vi pensiamo e preghiamo per voi.
Un abbraccio Dada e Nini
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Stiamo pregando tutti insieme per voi. L’Incontro sia per ognuno dei partecipanti quello con la “I” maiuscola. Quello con l’Amore Misericordioso che porta a riconoscere la presenza del Signore nel nostro coniuge. Un abbraccio a tutti i partecipanti e all’equipe.
Claudio e Loredana
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